È arrivata la proposta, nata dall’iniziativa della Commissione difesa vista onlus: un bonus per l’acquisto di occhiali da vista, dunque un voucher da 50 euro per i nuclei familiari con reddito più basso. Si tratta di un emendamento al decreto Rilancio in discussione in Parlamento.
Ma come funziona il bonus occhiali? Vediamolo insieme.
Come funziona il bonus occhiali da 50 euro
L’emendamento presentato nasce come conseguenza diretta dell’aumento vertiginoso dell’utilizzo di device elettronici (siano smartphone o pc) durante il lungo periodo di lockdown. L’idea, insomma, è che per questo motivo proteggere la vista diventa sempre più necessario.
Dalle prime informazioni a nostra disposizione, sappiamo che si tratta di un bonus occhiali da 50 euro, da spendere da giugno a dicembre nei centri ottici per gli acquisti di montature per occhiali da vista o, in alternativa, di lenti a contatto.
L’accesso ai voucher, però, potrebbe essere strettamente correlato ai parametri Isee. In particolare, dovrebbero poter accedere coloro che presentano un reddito inferiore ai 15 mila euro. Il tutto basandosi su un fondo istituito di 100 milioni di euro.
In più, al vaglio del Parlamento, abbiamo un’altra proposta: quella di aumentare a partire dal prossimo anno le agevolazioni fiscali per l’acquisto di dispositivi medici dall’attuale 19% al 50%. Tra questi, vi sarebbero compresi anche gli occhiali da vista.
Nel caso in cui l’emendamento dovesse essere confermato, dopo l’approvazione definitiva del decreto Rilancio servirebbe un decreto interministeriale (Salute ed Economia) per stabilire le modalità di presentazione delle domande per accedere al voucher. I tempi, quindi, potrebbero non essere brevissimi. E, ad oggi, specifiche non ci sono, trattandosi, appunto, di un semplice emendamento.
Smartphone e vista: un pericoloso connubio
Che la luce blu emessa da smartphone e simili sia dannosa per la vista è ormai un dato di fatto, che trova parere unanime nelle comunità medico-scientifica.
Basti pensare che l'impiego di tecnologia connessa supera le otto ore al giorno negli adulti e raggiunge le 14 ore nella fascia tra i 16 e i 24 anni.
Non solo. La maggior parte della popolazione trascorre queste ore in modalità multi-tasking, ovvero con l'uso simultaneo di computer, cellulare, tablet.
Cosa significa per gli occhi? Lavoro eccessivo e rischio peggioramento miopia. Sembrerebbe infatti che il 30% della popolazione digitale sviluppi questo difetto visivo, da correggere con lenti adeguate.
Miopia a parte, c’è anche chi sviluppa di disturbi visivi come la difficoltà di messa a fuoco e di lettura, la secchezza oculare, il mal di testa che, se trascurati, potrebbero avere un impatto negativo sul rendimento scolastico o lavorativo.
Dunque, affinché il binomio smartphone e vista non sia davvero pericoloso, meglio seguire alcune (semplici) regole:
- Curare la postura - La distanza dai dispositivi è fondamentale. Settanta centimetri dal monitor sarebbe l’ideale. La tastiera, invece, dovrebbe poggiare su un piano inclinato di 20 gradi a una distanza corrispondente a quella del proprio avambraccio.
- Fare pause - Due ore, poi pausa. Due ore e un’altra pausa. Attenzione, però: staccate gli occhi dallo schermo. Non solo del pc, ma anche dal cellulare. Altrimenti la pausa sarebbe del tutto vana.
- Attenzione all’illuminazione - Prima regola: luce diffusa e uniforme nella stanza quando si lavora al pc. Badate bene, poi, alla luce blu degli schermi: chi ne fa uso quotidiano e molto prolungato dovrebbe dotarsi di lenti con trattamenti antiriflesso, capaci di proteggerci dalla luce blu.
Insomma, in attesa di novità sul fronte bonus occhiali, non dimentichiamo l'importanza di un uso sano dei dispositivi. La nostra vista ci ringrazierà!
