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Catetere vescicale: quando è necessario?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

catetere vescicale: quando si utilizza

Dr. Monica Sommariva, specialista in urologia. 


Il catetere vescicale è un tubicino in lattice o silicone che è impiegato per consentire la fuoriuscita dell’urina dalla vescica attraverso l’uretra.

In quali casi è necessario il suo utilizzo? Vediamolo insieme alla dr.ssa Monica Sommariva, specialista in urologia.

Quando si rende necessario l’utilizzo di un catetere uretrale?

Il cateterismo vescicale è una procedura che, attraverso l’utilizzo di un dispositivo medico detto catetere, permette di svuotare la vescica in tutte le condizioni patologiche in cui si ha un blocco vescicale.

Il catetere è un dispositivo tubolare in silicone cavo che, inserito in vescica attraverso l’uretra, connette la cavità vescicale con l’esterno, permettendo la fuoriuscita di urina.

Le situazioni di emergenza in cui si utilizza tale manovra sono:

  • Ritenzione acuta di urina per ostruzione prostatica
  • Vescica neurologica
  • Ritenzione acuta di urina per cause chirurgiche o post parto
  • Ritenzione acuta di urina per cause vescicali

Il cateterismo vescicale può essere a breve termine, intermittente o a lungo temine.
A breve termine significa mantenerlo in sede al massimo 10 giorni, periodo in cui si inizierà una terapia che permetterà poi di rimuoverlo senza problemi, trattando la malattia di base.

Il cateterismo a intermittenza si rende indispensabile quando la vescica non è più in grado di funzionare correttamente e, quindi, occorre svuotarla più volte nella giornata (4-5) per garantire un buon funzionamento renale.

Il cateterismo a lungo termine è utilizzato solamente in pazienti gravemente compromessi per cui ogni altra manovra è impossibile.

Vi sono differenze nell’uso di un catetere tra uomo e donna?

Le differenze sono solo nella lunghezza del catetere per ovvi motivi anatomici.
Soltanto in caso di ipertrofia prostatica avanzata si utilizza un catetere con la punta ricurva per evitare durante il passaggio di urtare la ghiandola prostatica ingrossata, causando lesioni all’uretra.

È doloroso mettere un catetere?

Assolutamente no. È una manovra lievemente fastidiosa, ma oggi esistono cateteri autolubrificati e particolari gel lubrificanti che rendono la manovra molto semplice e indolore.

I pazienti che devono sottoporsi a cateterismo intermittente vengono addestrati a eseguire la manovra da soli (autocateterismo pulito), rendendo il cateterismo ancora più atraumatico.

Un cateterismo vescicale eseguito correttamente non è mai causa di infezione urinaria.

Ovviamente, occorre una igiene intima scrupolosa, utilizzando creme detergenti non saponose a base di acido ialuronico, lavando i genitali in profondità nella donna e scoprendo bene il prepuzio nell’uomo, per evitare di portare i batteri in uretra.

Per evitare la comparsa di infezioni in caso di cateterismo è fondamentale avere un corretto funzionamento dell’intestino perché la stipsi o il colon irritabile e la conseguente disbiosi permettono una persistente moltiplicazione di batteri patogeni, che contaminano il canale uretrale risalendo in vescica.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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