Cosa mangiare (e cosa no) quando si ha il mal di gola

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Ultimo aggiornamento – 18 Dicembre, 2020

Cosa mangiare con il mal di gola: la dieta per alleviare i sintomi

L’infiammazione della gola, molto comune nel periodo autunnale e invernale, può essere davvero molto fastidiosa, soprattutto quando si ha a che fare con il cibo.

Eppure, l’alimentazione può anche dare sollievo dall’irritante mal di gola (oltre a essere importantissima per rimettersi in forma, assumendo tutti i nutrienti necessari!). Ricordate che un’alimentazione sana ed equilibrata contribuisce a rafforzare le difese immunitarie, aiutando a prevenire le infezioni e le infiammazioni. Cosa mangiare con il mal di gola?

Mal di gola, cosa mangiare

Ci sono alcuni cibi più indicati di altri per alleviare i sintomi di una gola in fiamme. Inserirli nella propria dieta sarebbe dunque importante, sia durante sia dopo il mal di gola.

  • Succo di limone – Il succo di limone ha proprietà disinfettanti e rappresenta un toccasana in caso si soffra di mal di gola. Provate a combinare un bicchiere di acqua e limone, in modo da rimanere anche idratati.
  • Miele – Magari aggiunto al latte o al tè. Si tratta di un tipico rimedio della nonna, e funziona perché il miele ha proprietà antibiotiche e antinfiammatorie.
  • Zenzero – Sì a una tisana o un tè allo zenzero, magari aggiungendo anche la curcuma. Zenzero e curcuma hanno infatti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. La curcuma, inoltre, sembra avere anche proprietà antibiotiche e antimicotiche. Oltre alla tisana, zenzero e curcuma si possono utilizzare anche in altre preparazioni in cucina.
  • Salvia – La salvia ha ottime attività antisettiche: preparate una tisana, perché potrete utilizzarla per fare gargarismi due o tre volte al giorno, oppure la potrete bere durante la giornata.
  • Liquirizia – La radice di liquirizia, se immersa nell’acqua, è utile a rafforzare il sistema immunitario. Inoltre, sembra che i gargarismi con l’estratto di liquirizia concorrano a lenire l’infiammazione e l’irritazione da mal di gola.
  • Frutta e verdura – Per fare il carico di vitamine, minerali e antiossidanti utili a sostenere il sistema immunitario, frutta e verdura sono davvero fondamentali. Frutta e verdura, per consistenza, sono spesso anche gli alimenti più facili da ingoiare quando la gola è infiammata e si ha difficoltà a deglutire.
  • Banane – Le banane sono una fonte di potassio e vitamina C: aiutano a combattere l’infiammazione, oltre ad essere semplice da deglutire, soprattutto quando il fastidio alla gola è particolarmente forte.
  • Aglio e cipolla – Possono non piacere e possono incontrare qualche resistenza legata alla vita sociale a causa del loro odore, ma aglio e cipolla possiedono sostanze con attività antibiotica e mucolitica.
  • Brodo di pollo – Altro grande classico rimedio della nonna contro il mal di gola. Il brodo di pollo con l’aggiunta di verdure e ortaggi apporta proteine, vitamine e minerali.

Cosa non mangiare se la gola brucia

Ci sono cibi che sarebbe meglio evitare quando si soffre di mal di gola. Ecco alcuni esempi:

  • Caffè – La comunità scientifica non ha mai espresso parere unanime in merito, ma sarebbe preferibile evitare o ridurre il caffè dunque le bevande con caffeina. Il loro effetto diuretico potrebbero abbassare il livello d’idratazione del corpo, rendendo il mal di gola più forte.
  • Cibo piccante – Meglio evitare peperoncino e affini: il loro effetto irritante potrebbe infatti peggiorare i sintomi legati al mal di gola.
  • Latticini – Latte e derivati non sono da eliminare in quanto tali. Attenzione, però: se il medico dovesse aver prescritto antibiotici per il trattamento della malattia, i latticini potrebbero ridurre l’assorbimento dell’antibiotico.
  • Alcool – L’alcool è una bevanda disidratante per antonomasia: secca le mucose e, dunque, peggiora il mal di gola.

Quanto è importante idratarsi con il mal di gola

Rimaniamo sempre ben idratati, anche con della semplice acqua. Un bicchiere di acqua fredda può alleviare la brutta sensazione di non riuscire a deglutire.

Un ultimo consiglio: attenzione alla temperatura di tè, tisane, latte e brodi. Il caldo, soprattutto se eccessivo, non fa bene per l’infiammazione. Meglio consumare bevande e brodi tiepidi.

Come abbiamo visto, da evitare è il consumo di caffè e di cibi piccanti, perché irritano le mucose.

Per ridurre il fastidio del mal di gola è utile anche evitare alcuni comportamenti, quali il fumo (sia attivo sia passivo), il consumo di alcool e la permanenza in ambienti secchi. Le mucose, infatti, devono rimanere adeguatamente idratate, mentre i fattori precedenti promuovono la disidratazione e l’irritazione.

Attenti agli antibiotici

Un altro pessimo comportamento, da scoraggiare assolutamente, è l’assunzione di antibiotici senza prescrizione medica. L’uso sconsiderato e non necessario degli antibiotici provoca la cosiddetta “antibiotico-resistenza” da parte dei batteri, cioè essi sviluppano strategie di sopravvivenza agli antibiotici.

Una volta sviluppata la resistenza, l’antibiotico non sarà più in grado di uccidere il batterio, il quale potrà diffondersi e infettare altre persone nelle quali lo stesso antibiotico non farà più effetto.

Ricordiamo anche che quando l’infezione è prodotta da un virus, l’antibiotico è totalmente inutile per risolverla, poiché esso agisce solo sui batteri. In questo caso agirà sui batteri patogeni opportunisti (cioè quei batteri che diventano patogeni solo in certe condizioni) normalmente presenti nell’organismo che possono, quindi, sviluppare la resistenza.

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Scritto da Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Da sempre interessata alla divulgazione scientifica e con un'implacabile sete di conoscenza che vorrei condividere, sono Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche. Svolgo sia attività libero professionale di Biologo Nutrizionista sia attività di ricerca, presso l’Università "La Sapienza" di Roma.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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