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Crioterapia per migliorare le prestazioni atletiche

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Crioterapia e prestazioni atletiche

Cosa è la crioterapia?

La crioterapia è una procedura comunemente impiegata per alleviare i sintomi dolorosi, in modo specifico per le patologie infiammatorie e per le ferite. Una particolare forma di crioterapia fu proposta circa 30 anni fa per il trattamento e la cura delle malattie psichiatriche e poi reumatiche, e consisteva nella breve esposizione all’aria fredda in speciali criocamere a temperatura controllata, da -110° a -140°C.

Tale terapia è detta: crioterapia sistemica, abbreviata WBC, dall’inglese whole-body cryotherapy.

Come si pratica la crioterapia sistemica?

L’efficacia clinica maggiormente documentata avviene in criocamera: l’esposizione alla WBC dura dai 2 ai 3 minuti, su una singola persona, nonostante sia permesso l’ingresso nelle camere fino a un massimo di 4 persone. L’ingresso di ogni soggetto nella criocamera è preceduto da 30 secondi di adattamento alla temperatura in un anticamera a -80°C. Inoltre, chi si sottopone alla terapia deve portare solo un costume da bagno, cercare di muovere gli arti e di non trattenere il respiro durante la seduta.

Quali benefici ha la crioterapia sugli atleti?

Il trattamento è eseguito per alleviare il dolore e i sintomi infiammatori causati da numerosi disturbi, in particolar modo associati alle patologie reumatiche. Inoltre, questo trattamento è particolarmente consigliato per la cura di artrite, fibromialgia e spondilite anchilosante.

In che modo favorisce l’attività sportiva?

Nella medicina sportiva, la WBC è stata ampiamente accettata come metodo per implementare il recupero dovuti a danni muscolari e traumi e per prevenire altri sintomi. Inoltre, altri effetti della crioterapia benefici e rafforzanti per gli atleti sono:

  • miglioramento del sistema cardiovascolare
  • miglioramento dell’attivazione muscolare
  • riduzione dell’anemia da sport
  • potente effetto antiinfiammatorio

I parametri ematologici degli sportivi dopo la crioterapia: quali sono?

I parametri ematologici, registrati prima e dopo una settimana di trattamento a base di WBC, sono stati particolarmente studiati nei giocatori di rugby. Inizialmente, lo scopo della ricerca consisteva nel determinare il potenziale rischio di incremento dell’attività del midollo osseo.

Di 30 giocatori di rugby che si sono sottoposti alla WBC, 10 atleti della squadra nazionale italiana sono stati selezionati in modo casuale per essere studiati. Il trattamento è stato eseguito una volta al giorno per 5 giorni, durante i quali i giocatori si sono allenati regolarmente.

Le analisi non hanno evidenziato nessuna modifica di leucociti, piastrine e reticolociti. Inoltre, anche il numero delle cellule non ha subito modificazioni, ma è stata registrata una significativa riduzione dell’emoglobinizzazione (da 15.8 g/dL a 15.5 g/dL). Questi risultati sono stati coerenti con quelli registrati dalla squadra nazionale polacca di hockey.

Crioterapia: ha un’azione antiossidante?

L’esercizio fisico porta a un incremento della produzione e del rilascio di specie reattive dell’ossigeno (ROS), che inducono uno stress ossidativo, principalmente con perossidazione lipidica e, in seguito, con danni della membrana.

Il corpo produce così una risposta attraverso il sistema antiossidante, riducendo gli effetti potenzialmente dannosi delle molecole ossidanti. La crioterapia sistemica ha un effetto sull’equilibrio pro-ossidanti e antiossidanti, studiato sulla squadra polacca olimpionica di kayak.

Numerosi studi hanno rivelato che la WBC riduce lo stress ossidativo, specialmente dopo diverse sedute e con un continuo allenamento.

La capacità antinfiammatoria della crioterapia

Gli effetti della crioterapia sistemica sono molto probabilmente collegati alle modificazioni delle molecole immunologiche con effetti paracrini. Infatti, diversi studi hanno evidenziato una possibile influenza della terapia sui meccanismi antinfiammatori ed effetti immunostimolanti.

Un aiuto concreto: l’esperienza dei giocatori di rugby

Nonostante la sempre più crescente diffusione nella medicina sportiva della crioterapia sistemica, si conosce ancora poco sulla risposta fisiologica nei soggetti sani per questa pratica.

Alcuni studi precedenti hanno dimostrato gli effetti positivi della WBC sul recupero muscolare dei giocatori di rugby dopo una normale sessione di allenamento, come:

  • riduzione dei markers proinfiammatori, associato ad un incremento del potenziale antinfiammatorio;
  • miglioramento della riparazione delle fibre muscolari;
  • riduzione delle microlesioni alle fibre muscolari causate dall’esercizio fisico.

Per concludere, gli studi più recenti, condotti sui giocatori di rugby della nazionale italiana hanno evidenziato che la crioterapia sistemica:

  • attenua gli effetti negativi dell’allenamento, con i livelli di attività di CK invariati dopo l’allenamento in campo;
  • riduce l’emolisi (la perdita di globuli rossi) fisiologica negli sportivi;
  • non induce delle variazioni significative nella GFR e pertanto i suoi effetti sul recupero muscolare possono essere considerati un dato di fatto;
  • non intacca la creatinina sierica;
  • le formule basate sulla cistatina C sembrano essere molto più sensibili nel rilevamento del più piccolo cambiamento di eGFR.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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