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Curare la trombosi: tutto quello che c'è da sapere, secondo l'esperto

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Trombo all'Interno di una Vena

Intervista al  dr. Gabriele Bertoni , chirurgo vascolare. 


Dopo aver capito nella scorsa intervista cosa è una trombosi, come si manifesta e da cosa dipende, passiamo ora all’aspetto che interessa molti pazienti: la prevenzione e la cura

Il dr. Gabriele Bertoni, chirurgo vascolare e collaboratore del nostro portale, ha infatti risposto alle domande più frequenti sulla terapia della trombosi.

Quali farmaci possono causare trombosi?

I principali sono proprio gli estroprogestinici, cioè la pillola anticoncezionale, soprattutto di terza e quarta generazione. 

In alcuni pazienti predisposti, che hanno dei fattori della coagulazione alterati, la pillola anticoncezionale (estroprogestinico) può scatenare una trombosi. Poi, c’è anche l’uso sconsiderato di altri farmaci che normalmente non avrebbero alcuna rilevanza per la trombosi. 

Per esempio, quando alla persona anziana ipomobile con le gambe gonfie viene prescritto un diuretico per sgonfiare le gambe (anziché incoraggiarla a camminare e a muoversi) il medicinale può disidratare il paziente. In questi casi, una eventuale trombosi si verifica perché la disidratazione rende il sangue più viscoso

Qual è la terapia più adatta per trattare la trombosi?

La terapia della trombosi punta a lo scioglimento del coagulo. Esistono dei farmaci fibrinolitici che sciolgono i coaguli di sangue, tuttavia, possono essere somministrati solo ed esclusivamente in ospedale e sotto stretto controllo medico; essi, infatti, sciolgono il coagulo ma inibiscono la coagulazione. 

Invece, i farmaci anticoagulanti, che normalmente si somministrano al paziente che ha una valvola cardiaca meccanica o che ha avuto trombosi o una fibrillazione atriali in passato, impediscono la coagulazione atriale ma non sciolgono i coaguli. 

Anche l’eparina non scioglie i coaguli, semplicemente impedisce al sangue di progredire nella sua coagulazione. Dunque l’eparina, che viene erroneamente considerata la terapia per la trombosi, in realtà ferma il processo coagulativo e dà il tempo al nostro fisico di risolvere la trombosi. 

Tenere conto poi che microtrombosi a livello del circolo avvengono costantemente ogni giorno e fanno parte del perfetto bilanciamento tra il sangue che coagula e i fattori del sangue che invece sciolgono subito il coagulo: tale equilibrio, fondamentalmente, consente la vita. 

Viceversa, patologie della coagulazione genetiche possono essere incompatibili con la vita e, quindi, causare la morte in utero, o dopo poche settimane dal concepimento tramite un aborto spontaneo. Ancora: possono predisporre alla trombosi venosa profonda nel momento in cui un piccolo screzio, che a un paziente senza patologie della coagulazione non causerebbe nulla, alle persone predisposte causa un coagulo, come talvolta si verifica con la sindrome della classe economica

Essa ha luogo quando chi è già predisposto prende un volo che dura almeno per cinque ore e ne esce con una trombosi venosa profonda. Il 12% dei pazienti che scendono da un volo intercontinentale, infatti, ha una trombosi venosa profonda, spesso senza saperlo perché può essere di piccola entità e asintomatica. 

Questa è più o meno la percentuale di pazienti che ha uno o più fattori che possono causare una alterazione della coagulazione congenita che non è nota, come per esempio una alterazione del fattore V di Leiden o un problema alla regolazione del metabolismo dell’omocisteina. Non si tratta, infatti, di parametri che si vanno a indagare solitamente, ma li si riscontra in caso di diagnosi di trombosi venosa profonda, controllando poi attraversi gli esami del sangue.

I farmaci anticoagulanti impediscono la coagulazione ed espongono eventualmente al rischio di sanguinamento. Farmaci invece come gli antiaggreganti impediscono l’aggregazione delle piastrine, non la coagulazione del sangue. L'aggregazione delle piastrine serve a riparare un danno endoteliale, come per esempio un graffio: non interviene immediatamente la coagulazione, ma le piastrine tappano la ferita. 

La coagulazione si realizza all’interno del vaso e non viene necessariamente prevenuta dall’aggregazione delle piastrine. Certo, se i vasi sono ristretti per via di una patologia al loro interno (come una placca a livello carotideo o coronarico) e le piastrine riconoscono un danno all’endotelio e vi si aggregano, allora il sangue rallenta e può verificarsi comunque trombosi, ma ci sono delle differenze.

Prevenire la trombosi: che abitudini seguire?

Per prevenire la trombosi in un fisico sano senza gravi fattori di rischio, ossia senza alterazioni congenite di fattori della coagulazione né alterazioni di rivestimento interno dei vasi, è sufficiente mantenersi attivi. 

Muoversi, camminare ogni tanto oppure, se si è costretti a stare seduti come per esempio in aereo per cinque ore o a un tavolo per lavoro, avere l’accortezza di muovere le caviglie ogni tanto, o schiacciare la punta dei piedi sul pavimento come per alzarsi in piedi, per attivare la muscolatura in modo che le vene profonde vengano spremute e svuotate dal sangue all’interno. 

Poi ancora: non fumare, evitare la vita sedentaria, cercare di non eccedere con il sovrappeso. 

Quali sono gli alimenti consigliati e quelli da evitare?

In generale, dovremmo cercare di assumere quegli alimenti che contengono naturalmente sostanze antiossidanti, quindi i frutti rossi, alcune bacche come i mirtilli, l’olio extravergine di oliva, il vino rosso, da assumere con moderazione ovviamente. 

Alcuni alimenti e bevande sono salutari per le vene perché contengono ingredienti chiave che hanno dimostrato di poter migliorare la circolazione sanguigna e rafforzare le pareti dei vasi venosi.

Gli alimenti ricchi di bioflavonoidi (vitamina P) possono aiutare a prevenire l’insorgenza delle vene varicose e ad attenuarne i sintomi grazie alle loro qualità antiossidanti e antinfiammatorie. Tra gli alimenti ricchi di bioflavonoidi troviamo:

  • Agrumi come arance, pompelmi, lime e limoni
  • Mele, albicocche, ciliegie, ribes nero e uva
  • More, mirtilli, fragole e lamponi
  • Mango e papaia
  • Cipolle e peperoni rossi
  • Broccoli, spinaci e cavoletti di Bruxelles
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a cura di Dr. Gabriele Bertoni
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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