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Depressione stagionale, un disturbo da combattere

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 11 Gennaio, 2021

È conosciuta anche come SAD, acronimo del termine inglese Seasonal Affective Disorder ed è una delle forme sotto cui può presentarsi la depressione unipolare, o depressione maggiore. È caratterizzata dalla stagionalità perché si presenta, con regolarità, nel momento del passaggio dall’estate all’autunno o, più raramente, dall’inverno alla primavera. Come altre forme depressive, colpisce più il sesso femminile di quello maschile.

I sintomi

La depressione stagionale si manifesta con i tipici sintomi della depressione, in particolare un calo del tono dell’umore, persistente per la maggior parte dei giorni, scarso o nessun interesse nelle attività solitamente piacevoli, modificazioni dell’appetito e del ritmo del sonno, tendenza al ritiro sociale e difficoltà ad affrontare la quotidianità.

A differenza delle altre forme di depressione, però, questa sintomatologia scompare con la fine del periodo invernale e l’inizio della primavera.

Poiché molti di noi risentono del passaggio dalla bella alla brutta stagione, soprattutto a causa della diminuzione delle ore di luce, si è spesso portati a non riconoscere o sottovalutare i sintomi di questa forma depressiva che, invece, è classificata come depressione maggiore e deve essere adeguatamente trattata per evitare i rischi, dall’esclusione sociale al suicidio, tipici delle forme gravi di depressione.

Non ci sono trattamenti specifici per il disturbo, a parte la fototerapia; nei casi meno complicati, quindi, si ricorre a quelli maggiormente utilizzati delle altre forme depressive, con trattamenti farmacologici e psicoterapia. Questo perché la causa specifica della SAD non è conosciuta, anche se ci sono però indicazioni sempre più convincenti soprattutto verso il ritmo circadiano e la serotonina.

Il ritmo circadiano, inteso come orologio biologico che regola il ritmo sonno-veglia, può essere influenzato oltremisura dalla diminuzione delle ore di luce, anche per la riduzione dei livelli di melatonina e potrebbe essere alla base di episodi di SAD.

Si pensa poi che un calo del livello abituale di serotonina, indotto dalla riduzione della luce solare, possa giocare un ruolo nell’insorgenza di SAD. La serotonina, infatti, è il neurotrasmettitore cerebrale che influenza l’umore.

Perché, con l’avvicinarsi del Natale, le persone sono più depresse?  

Se è vero che il Natale è la festa perfetta per la felicità dei bambini, altrettanto non si può dire per quanto riguarda gli adulti.

Secondo le forze di Polizia e gli operatori del servizio emergenze degli USA, il periodo natalizio è quello dove si registra la più alta percentuale di interventi per casi di suicidio e tentato suicidio, crisi familiari e ricoveri d’emergenza per depressioni acute. Anche molti paesi europei concordano con queste statistiche, oltretutto in rialzo anno dopo anno.

Sembra davvero che il Grinch, l’orco verde la cui ira era direttamente proporzionale all’aumento della felicità degli abitanti del villaggio, si svegli con l’avvicinarsi del Natale. Possibile che tendiamo tutti a trasformarci in mr. Grinch, se vediamo gli altri felici?

Secondo la neurobiologia delle emozioni, “l’effetto Grinch” spiega solo in parte questo tipo di problemi ed è applicabile, volendo, soltanto alle persone solitarie. Dove per solitarie si intendono non coloro che vivono soli quanto quelli che si sentono sempre e comunque soli e tendono ad assumere comportamenti asociali e isolarsi anche quando sono tra la gente.

Tuttavia, la maggior parte delle persone non è asociale e non prova sentimenti di invidia e rivalsa verso la felicità altrui ma tende, piuttosto, a cadere in uno stato depressivo anche molto grave. La psichiatria ha individuato una casistica abbastanza ampia di depressi natalizi.

Si va dalla comprensibile tristezza dalle persone che hanno perso i propri cari e che, ricordando i Natali passati felicemente, arrivano a provare sentimenti così forti da degenerare depressione, per arrivare alla depressione che colpisce le persone particolarmente religiose, che non accettano la forte commercializzazione del Natale.

Per altre persone, il Natale è legato a un aumento della previsione di spesa a cui si ritiene di non poter fare fronte, con conseguenti stati ansiosi e depressivi che crescono con l’avvicinarsi delle festività. Altri, alla fine, non sopportano l’idea dei grandi raduni familiari e del dover rivedere e festeggiare con persone sgradite.

I rimedi proposti da psichiatri e psicologi sono tutti di natura comportamentale e differiscono in base alle casistiche. Il tratto comune è quello di provare ad abbassare le aspettative che l’arrivo del Natale genera. Le successive elaborazioni personali vanno contrastate, agendo direttamente sui punti critici. Ad esempio, imparare a stanziare un budget fisso e non superabile, per coloro che hanno problemi di natura economica, concentrarsi sull’aspetto religioso della festa, ad esempio frequentando maggiormente la chiesa in questo periodo, oppure concentrare la propria attenzione sulle persone gradite e non su quelle sgradite.

Cosa fare per ritrovare il buonumore

Il primo rimedio è convincersi che la SAD deve essere adeguatamente trattata, parlandone con il terapista e scegliendo il trattamento più appropriato. Ecco i più utilizzati:

  • La fototerapia, terapia della luce, è un trattamento semplice e molto efficace nei casi lievi. Si effettua, al mattino, utilizzando una light therapy box, una “scatola luminosa” che emana una luce dolce, ma molto più intensa delle normali lampade. Questo trattamento serve per recuperare la luce persa con l’accorciamento delle giornate e aiuta a ripristinare l’equilibrio circadiano.
  • Sempre con lo stesso obiettivo, sono spesso consigliati i cosiddetti simulatori di alba. Si tratta di particolari sveglie che non utilizzano musica o suoni bruschi e improvvisi, ma si illuminano poco alla volta, riproducendo il sorgere del sole. Se ne trovano ovunque, anche online, ma state attenti, per essere efficaci devono essere in grado di riprodurre l’intero spettro luminoso, esattamente come avviene all’alba. Altrimenti non riusciranno a ingannare il nostro cervello.
  • Psicoterapia. Diventa indispensabile nelle forme più gravi, quando i rimedi light non sono sufficienti. Essere seguiti da un professionista della salute mentale è un passo indispensabile nel trattamento della SAD.
  • Farmaci. Potrebbero essere necessari, vanno presi solo se prescritti dal medico specialista che vi ha in cura, seguendo scrupolosamente le indicazioni e le prescrizioni.
  • Mantenersi attivi. Anche se è difficile e manca completamente la voglia, è necessario restare il più a lungo possibile all’aria aperta e, quando si sta al chiuso, rendere gli ambienti areati e luminosi.
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Scritto da Vincenzo Russo | Blogger

Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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