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Estate e acne: 10 regole per liberarsi dei brufoli

Antonella Zezza | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2016

Eliminare i brufoli

È improprio pensare che l’esposizione al sole riduca i danni provocati dall’acne che insorge soprattutto durante l’età adolescenziale, ma che non risparmia gli oltre trentenni, la cui popolazione maschile è colpita all’1% e quella femminile al 5%.

Sicuramente, l’acne di gravità intermedia riguarda gli adolescenti (tra i 15 e 20 anni) colpiti per il 30-40% da una patologia comune che erroneamente si pensa possa migliorare con il sole.

Nei fatti, l’estate o la tintarella naturale o artificiale non migliorano l’acne, anzi, il ricorso a lampade abbronzanti e la sospensione delle cure dermatologiche durante il periodo più caldo sono tutti fattori che determinano un peggioramento della malattia al rientro delle vacanze, in quanto, seppure all’apparenza vediamo la pelle meno unta e con meno imperfezioni, non significa che sia in corso una guarigione. In realtà, i raggi solari accentuano il processo infiammatorio alla base dell’acne, provocando un ispessimento dello strato corneo (lo strato più superficiale dell’epidermide), che causa la formazione dei comedoni, cioè dei punti neri.

Quali sono i comportamenti più sbagliati?

Alla falsa credenza che il sole guarisca l’acne si aggiunge un altro comportamento diffuso e dannoso per la pelle: la tendenza a sospendere il trattamento in ragione del fatto che diversi farmaci per l’acne possono rendere la pelle più sensibile ai raggi UV.

I farmaci dannosi sono definiti farmaci fototossici o fotosensibilizzanti, in quanto possono causare danni e macchie alla pelle in seguito all’esposizione al sole, è il caso, per esempio, delle tetracicline orali.

Tuttavia, se è vero che alcuni farmaci non possono essere impiegati sotto il sole, è ancor piú vero che vi sono altri farmaci antiacne che possono essere utilizzati anche nel periodo estivo; si tratta dei retinoidi topici e di alcuni antisettici (benzoilperossido) che devono essere applicati sulla pelle alla sera e accuratamente sciacquati prima di esporsi al sole. Senza dimenticare le protezioni solari indicate per la pelle acneica, da evitare quelle occlusive, perché sono comedogeniche (causano la formazione dei punti neri). Queste creme dovrebbero avere un Spf elevato e formulato ad hoc per pelli impure, quindi oil-free e non comedogenico (ne esistono diverse in commercio).

Questo è sottolineato dal professor Stefano Veraldi, direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venerologia dell’Università degli Studi di Milano, aggiungendo che è importante non interrompere i trattamenti durante il periodo estivo, perché si rischia che il rientro a settembre porti con sè una riacutizzazione della malattia.

In cosa consiste la riacutizzazione dell’acne dopo il periodo estivo?

L’apparente miglioramento, in realtà, nasconde le imperfezioni, anzi, afferma il dermatologo Veraldi, “Vi sono prodotti per il trattamento delle lesioni acneiche lievi e intermedie che possono essere impiegati anche sotto il sole, in quanto non presentano fenomeni di fototossicità; è il caso, tra gli altri, di un gel a base di perossido di idrogeno e acido ialuronico. Il perossido di idrogeno, con le sue proprietà antisettiche, contrasta un batterio coinvolto nella patogenesi dell’acne, ‘Propionibacterium acnes” ed è ben tollerato dai pazienti’.

Quali sono le 10 regole d’oro per un’estate libera dai brufoli?

  1. La prima regola evidenzia che se stai seguendo una terapia per l’acne, non devi sospendere le cure quando arriva l’estate, ma occorre consultare il dermatologo per una terapia adatta alla stagione.
  2. La seconda regola ricorda che i raggi del sole e le lampade solari non guariscono l’acne, il miglioramento è solo apparente per cui va seguita la terapia indicata dallo specialista.
  3. La terza regola raccomanda di proteggere sempre la cute sotto l’ombrellone al mare e anche in montagna, oltre a usare schermi solari specifici per la pelle e con il giusto grado di protezione UV, evitando l’esposizione nelle ore più calde.
  4. La quarta regola raccomanda di evitare l’esposizione diretta al sole, se si assumono antibiotici a base di tetracicline.
  5. La quinta regola è di carattere igienico e ricorda che anche se si deve uscire con gli amici è bene non schiacciare i brufoli, in quanto così si possono sviluppare altre infezioni batteriche e cicatrici.
  6. La sesta regola avverte i più ansiosi che non è vietato alcun tipo di cibo in particolare, con la parziale eccezione del latte, unico alimento sospettato nella patogenesi dell’acne, va seguita, comunque, una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.
  7. La settima regola sottolinea la centralità di una corretta detersione mediante l’uso di prodotti non aggressivi e specifici per la pelle acneica.
  8. L’ottava regola evidenzia che il sole tende a seccare la pelle pertanto va sempre usata un’adeguata protezione solare e un idratante specifico per la pelle acneica.
  9. La nona regola è volta alla prevenzione in quanto sottolinea che se si nota la pelle sempre lucida, grassa e con i brufoli, non è il caso di aspettare l’autunno ed è bene chiedere consiglio al dermatologo.
  10. Infine, la decima regola riporta l’importanza dell’ingrediente sociale che non deve essere un problema, per cui è inutile chiudersi in casa per un brufolo, la felicità vale molto di più di un inestetismo.

Pertanto i canoni di bellezze patinate e perfette portano ciascuno a rincorrere corpi che non ci appartengono per provare pentimento, in vecchiaia, per i tempi andati e per le fisiologiche e giovani imperfezioni avute.

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Antonella Zezza | Blogger
Scritto da Antonella Zezza | Blogger

Scrivo perché è ciò che da sempre mi piace fare e perché amo leggere e informarmi. Essendo convinta che la salute passa attraverso la prevenzione e la conoscenza di sé, trovo che scrivere su Pazienti.it sia un modo entusiasmante per aggiornarmi e confrontarmi su tematiche sempre attuali.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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