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Finestre aperte per cambiare aria: sì, ma per quanto tempo?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 22 Marzo, 2021

Coronavirus e trasmissione negli ambienti

Tenere aperte le finestre il più possibile rappresenta strumento centrale per contrastare la trasmissione del Coronavirus SARS-Cov-2

La ventilazione continua, infatti, consente di ridurre in modo significativo la presenza di minuscole particelle di virus sospese nell'aria (il cosiddetto aerosol) che, soprattutto negli ambienti chiusi, rappresenta un potenziale veicolo di diffusione del virus. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Physics of Fluids, e condotto da un gruppo di fisici dell'Università del New Mexico.

Cerchiamo di capirne di più e, soprattutto, quanto è necessario tenere aperte le finestre affinché tale misura sia davvero efficace contro il Covid-19.

Coronavirus: le particelle che permangono nell’aria sono veicolo di contagio

Come ormai sappiamo, durante la respirazione emettiamo delle particelle di dimensioni quasi impercettibili (inferiori a 5 millesimi di millimetro). Tali particelle possono sostare o essere trasportate nell'aria, permanendo per un tempo che ancora è da stabilire.

Ancora non sappiamo per quanto, e di questo argomento si discute ormai dall'inizio della pandemia. Certo sappiamo, però, che la trasmissione tramite aerosol nell’aria è ormai classificata come elemento di contagio da diverse autorità sanitarie, tra cui i Centri di Controllo e Prevenzione delle malattie statunitensi (CDC) statunitensi. 

Gli studi a sostengo delle tesi non mancano. Una ricerca a firma estone pubblicata su Environment International stabilisce che l’areazione degli spazi chiusi potrebbe essere efficace nella prevenzione del contagio almeno tanto quanto tenere le distanze e il lavaggio frequente delle mani.

Favorire il cambio dell’aria è fondamentale: elimina il 70% di goccioline sospese nell'aria

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno utilizzato modelli computazionali per riprodurre il movimento delle particelle di saliva contenute nell'aerosol, in varie condizioni di aerazione all'interno di una aula scolastica.

I risultati mostrano che le particelle possono essere trasmesse anche a distanza di quasi 2 metri e mezzo. Il motivo? Perché vengono trasportate da correnti e altri movimenti dell'aria. 

Ma la buona notizia c’è. Quasi il 70% delle goccioline di dimensione di un micrometro viene eliminato dall'aula quando le finestre vengono tenute aperte.

Insomma, in questa fase di emergenza sanitaria, aprire le finestre è fondamentale

Attenzione, però. Apertura delle finestre e accensione dei condizionatori - molto diffusi in scuole e uffici - non si equivalgono. Stando allo studio, infatti, l'aria condizionata rimuove circa il 50% di queste particelle, mentre le restanti permangono nell'aria oppure vengono depositate sulle superfici e possono successivamente rientrare in circolo. Importante, dunque, quando si sceglie di utilizzare l’aria condizionare è optare per sistemi non basati sul ricircolo, cioè che non sfruttano soltanto l'aria interna, ma che ne prelevano parte dall'esterno.

Per quanto tempo bisogna tenere aperte le finestre

Partiamo da un presupposto: dare una risposta univoca a questa domanda non è per niente semplice. La durata della ventilazione va, infatti, commisurata prima di tutto alla grandezza dei locali e al numero delle persone presenti. 

Le principali linee guida internazionali raccomandano 3-6 ricambi all'ora, che devono arrivare fino a 12 se si parliamo delle stanze in cui trascorre l'isolamento una persona infetta (da Covid-19 o altre malattie virali). 

A livello indicativo, possiamo dire che in caso di apertura a battente durante l’inverno saranno necessari circa 1-5 minuti mentre in estate la durata aumenterà, arrivando fino a 30 minuti.

Se l’apertura è a ribalta invece, affinché ci sia un efficace ricircolo d’aria, i tempi saranno sicuramente più lunghi e andranno dai 30 minuti in inverno alle 3 ore in estate.

Non è solo una questione di ricircolo dell’aria. Per garantire la salubrità degli ambienti domestici, occorre anche pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori (con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%).

Ovviamente, queste regole non valgono per uffici e luoghi pubblici: in questi casi, infatti, è assolutamente necessario mantenere accesi e in buono stato di funzionamento gli impianti di ventilazione meccanica controllata, controllare i parametri microclimatici (temperatura, umidità relativa, anidride carbonica) ed eliminare il ricircolo dell’aria. Sarebbe poi preferibile che anche i negozi - vista l'affluenza, soprattutto i supermercati - in questa fase lascino aperte le porte, al fine di favorire un maggior ricircolo dell’aria.

Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast su Covid-19: un anno dopo.

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a cura di Dr.ssa Gloria Negri
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