icon/back Indietro Esplora per argomento

La forma delle feci ci parla della salute dell’intestino! Impariamo a conoscerle

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 09 Giugno, 2017

La forma delle feci: vediamo cosa significa

Lo sapevi che qualche volta, ciò che avviene all’interno del corpo può dire molto sulla salute? Per esempio, i segnali che derivano dalle unghie, come aspetto e colore, possono evidenziare mancanze di vitamine ed eventuali patologie. Allo stesso modo, anche le feci sono molto importanti per la indagare sul proprio stato di salute.

Ma hai mai pensato a come descrivere i movimenti intestinali al tuo medico, senza necessariamente portargli un campione? La Scala delle feci di Bristol offre un modo semplice per spiegare al medico il tipo e il colore delle feci evitando così l’ostacolo del campione.

Come è struttura questa classificazione? E cosa dicono le feci sulla salute dell’organismo? Cerchiamo di fare chiarezza.

Cos’è la Scala delle feci di Bristol?

La Scala delle feci di Bristol, nota anche con il nome Bristol Stool Scale o scala di Meyers, consiste in una tabella che aiuta i medici a misurare il tempo che impiega il cibo a passare attraverso il corpo per poi essere eliminato attraverso le feci. La consistenza e la forma delle feci possono inoltre favorire una diagnosi medica per eventuali problemi digestivi.

L’ideatore della scala è il professore Ken Heaton, della University of Bristol, che l’ha sviluppata nel 1997, grazie all’aiuto di 66 volontari, che nel corso del tempo hanno modificato la loro dieta, ingoiato speciali palline per marcare le feci, tenendo anche un diario giornaliero sui vari movimenti intestinali, come:

  • peso;
  • forma;
  • regolarità.

Che aspetto hanno gli escrementi sani?

Prima di prendere in esame le varie caratteristiche che possono assumere le feci, è necessario descrivere la forma e la consistenza delle feci ideali di un individuo perfettamente sano:

  • Tipo 3: come un salame, ma con crepe sulla sua superficie.
  • Tipo 4: come una salsiccia o un serpente, liscia e morbida.
  • Tipo 5: pezzi separati morbidi con bordi come tagliati/spezzati; chiara (facile da evacuare).

In genere, il 75% delle feci è formato da acqua. Il resto è una combinazione di fibre, batteri vivi e morti, altre cellule e muco.

Quanti tipi di feci esistono?

Guardando le feci è possibile stabilire la salute del tratto digestivo. Infatti, tutte le caratteristiche come colore, forma, grandezza e persino odore possono rivelare moltissime informazioni utili:

  • Feci pastose e grumose: quando si ha difficoltà a controllare l’urgenza di correre in bagno e quindi a trattenere lo stimolo, si produrranno quasi certamente delle feci pastose, grumose e soffici. Questo genere di escremento è al limite del normale, secondo Konstantin Monastyrsky, un noto farmacista. Ciò potrebbe evidenziare un colon leggermente iperattivo oppure troppo potassio nella dieta. Inoltre, in questi casi è necessario bere molto perché si è facilmente inclini a disidratazione;
  • Feci sottili e nastriformi: se le feci si presentano regolarmente sottili e a forma di matita potrebbero essere motivo di preoccupazione. Secondo il dottor Joseph Mercola, osteopata, nella peggiore delle ipotesi le cause possono essere un’ostruzione intestinale e il tumore al colon;
  • Feci nere, simili al catrame: la colorazione scura indica la presenza di un sanguinamento nel tratto gastrointestinale. Tuttavia, le feci nere possono essere il risultato di farmaci specifici, integratori alimentari e persino liquirizia. In questi casi, è consigliabile farsi visitare con urgenza dal proprio medico, per scongiurare la presenza di patologie gravi come l’ulcera peptica;
  • Feci bianche o grigie: le feci particolarmente chiare sono indice di mancanza di bile, una componente cruciale della cistifellea che favorisce la digestione e l’assorbimento dei grassi. Tuttavia, il colore potrebbe anche essere causato da problemi più gravi, come epatite, disturbi pancreatici o blocco del sistema biliare. Anche i farmaci antiacido conferiscono questa colorazione;
  • Feci a grumi duri, separati tra loro: questo genere di feci sono un chiaro esempio di mancanza di fibre nella dieta alimentare. Infatti, le fibre aiutano a “coagulare” le feci, agendo letteralmente come colla e tenendole insieme. Inoltre, le feci dure e separate possono essere il segno di mancanza dei batteri essenziali che aiutano le feci a trattenere l’acqua. Le feci dure possono essere dolorose da evacuare e sono molto comuni nelle persone che hanno appena terminato una cura antibiotica;
  • Feci gialle e molli: indicano un problema con la cistifellea, un’infezione da giardia o una comune infezione intestinale accompagnata da crampi allo stomaco, flatulenza e nausea. Questo genere di feci può inoltre essere causato dalla sindrome di Gilbert, un disturbo al fegato presente nel 3-12% della popolazione. Il colore giallognolo può dipendere da diversi cibi e farmaci oppure dall’assenza di sali biliari;
  • Feci a forma di salsiccia, con dei grumi: questo genere di feci è in sostanza una variazione dei grumi duri e separati tra loro, ma in una singola massa tenuta insieme dalla presenza di fibre. Sono un chiaro esempio di costipazione, perché le feci hanno stazionato nel colon per più di 72 ore. Chi presenta molto spesso le feci di questo genere può soffrire di sindrome dell’intestino irritabile o di ostruzione nell’intestino tenue;
  • Feci molto molli e appiccicose: indicano la presenza di un’eccessiva quantità di olio nell’organismo. Secondo il dottore Jean-Pierre Raufman, gastroenterologo alla University of Maryland, l’olio nell’acqua galleggia e quindi si distingue senza difficoltà. Le feci troppo oleose sono come gocce di grasso e questo è un chiaro segno che l’organismo non è in grado di assorbire i grassi in modo adeguato. In questi casi, si consiglia di vedere il proprio medico per escludere malattie più gravi come la pancreatite cronica, che impedisce al corpo di assorbire i grassi;
  • Feci con sangue: nonostante possa essere piuttosto spaventoso vedere tracce di sangue nelle feci, le cause possono essere diverse. Per esempio, il sanguinamento può essere nel tratto digestivo, e più è in alto, più scure saranno le feci. Altri possibili sanguinamenti sono: ragadi anali, coliti, ulcere peptiche, polipi e persino cancro;
  • Feci verdi: le feci verdi sono indice di un drastico cambiamento nella dieta. Per esempio, le verdure a foglia verde contengono grandi quantità di clorofilla, principale responsabile del colore verdognolo. Mentre mangiare molte verdure non potrebbe essere più lontano dall’essere considerata un’abitudine dannosa, ci sono altri alimenti che se processati male causano il colore verde, come i coloranti. Questa colorazione può anche essere segno di iperattività dell’intestino crasso. Nonostante non ci sia nulla di che preoccuparsi, per evitare questo problema è sufficiente bere molta acqua.

Sebbene osservando le proprie feci sia possibile identificare alcuni problemi di salute o alcune carenze alimentari, è sempre sconsigliabile assumere farmaci o apportare drastici cambiamenti nella dieta senza prima aver consultato il proprio medico e aver fatto le dovute analisi.

Hai notato anche tu una forma particolare o una consistenza strana delle feci? Il colore ti sembra in qualche modo “sbagliato”? Hai mai fatto un esame delle feci? Facci sapere cosa ne pensi e condividi la tua esperienza!

Condividi
Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberta Nazaro
Roberta Nazaro
in Salute

346 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna parla con il medico
Tumore allo stomaco: sintomi, diagnosi e trattamento

Il tumore allo stomaco con quali sintomi si manifesta? Vediamo se questa patologia si può riconoscere per tempo e se sì, a cosa occorre stare attenti.

icon/chat