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L’igiene intima dipende dalla rasatura dei peli pubici?

Antonella Zezza | Blogger

Ultimo aggiornamento – 28 Aprile, 2021

Depilazione dei peli pubici

L’Indipendent riporta che “sempre più donne pensano che la rasatura dei peli pubici sia più igienica, nonostante i maggiori rischi per la salute”.

Un sondaggio americano ha dimostrato che più della metà delle donne rasano i loro peli pubici, adducendo motivi legati all’igiene, nonostante sia stato dimostrato che la rasatura dei peli renda più vulnerabile la vagina a irritazioni e infezioni.

Qual è la funzione dei peli pubici?

Come la maggior parte delle caratteristiche del corpo, anche i peli pubici hanno la loro funzione in quanto agiscono come barriera di protezione contro batteri potenzialmente dannosi e virus che entrano nel corpo; pertanto, l’atto della consuetudinaria rasatura può già essere dannoso di suo, causando irritazioni della pelle e infezioni.

Persino quando ci si rade i capelli, si dovrebbe essere consapevoli che non ci sono benefici per la salute, a eccezione della prevenzione di contagio da pidocchi.

Tuttavia, l’indagine dell’Indipendent non ha interessato gli esiti della rasatura del pube sulla salute fisica e sessuale, quindi non sarà questo il luogo in cui si trarranno conclusioni definitive.

Da dove proviene questo studio?

Lo studio è stato condotto da ricercatori della University of California (San Francisco) ed è stato finanziato da una sovvenzione derivante dal National Institutes of Health.

Questo studio trasversale (nella tipologia di indagine svolta) è stato volto a caratterizzare le attuali pratiche di rasatura dei peli pubici.
La rasatura dei peli pubici è una pratica moderna diffusa nel mondo sviluppato, si pensa si sia diffusa alla fine del 1990, a seguito della popolarità derivata da spettacoli televisivi dell’epoca, come “Sex and the City”.

Alcune critiche femministe hanno sostenuto che la tendenza è stata guidata dal settore della pornografia, dove le attrici rasate sono la norma. Gli studi su un campione trasversale di gente sono utili per indagare l’incidenza e la prevalenza di comportamenti, stili di vita o di malattia, ma non sono in grado di confermare causa ed effetto tra l’esposizione a eventuali infezioni e l’esito.

Si potrebbe esser certi dell’idea che la rasatura pubica possa favorire il rischio di sviluppare malattie sessualmente trasmissibili, ma molti altri fattori favoriscono dubbi. Uno studio prospettico di settore potrebbe aiutare a convalidare i risultati sino ad ora ottenuti.

Cosa emerge, di fatto, dalla ricerca?

I ricercatori hanno esaminato 3.372 donne di età compresa tra 18 e 65 anni, residenti negli Stati Uniti; tra i partecipanti sono stati scelti campioni ampiamente rappresentativi in termini di età e di diversità etnica.

Il questionario ha richiesto caratteristiche demografiche (età, etnia, livello di istruzione, metodo di rasatura); motivazione della rasatura e frequenza della pratica. Tra le donne che hanno completato il questionario, 3.316 donne sono state incluse nell’indagine, i dati sono stati poi analizzati per vedere quali fattori hanno avuto la maggiore influenza per la rasatura.

Quali sono stati i risultati principali?

Nel complesso, 83,8% delle donne ha riportato una storia di rasatura dei peli pubici e il 16,2% ha dichiarato di non avere tale abitudine, la frequenza media della rasatura è mensile. Le motivazioni comunemente addotte riguardano l’igiene (59%), per altre risulta parte della routine (46%), altre ancora hanno dichiarato che si tratta della preferenza del partner (21%).

Nel corso di ulteriori analisi è emerso che:

  • Le donne di età superiore a 45-55 anni sono state meno propense a dichiarare la rasatura rispetto alle donne di 18- 24 anni.
  • Le donne con un diploma di laurea (or 2.39, 95% ci: 1,17-4,88) o con istruzione universitaria (or 3.36, 95% ci 1,65-6,84) sono state più propense a riferire di rasarsi rispetto a quelle un livello di istruzione inferiore.
  • Le donne bianche sono più propense a riferire di rasarsi rispetto alle donne nere o ispaniche.
  • Le donne che si radano hanno presumibilmente il doppio del numero medio di partner a vita rispetto a coloro che non si radono.
  • Nessuna associazione è stata trovata tra la rasatura della donna e il suo livello di reddito, lo stato della sua relazione o la posizione geografica.

Come hanno interpretato i risultati i ricercatori?

I ricercatori concludono così: “in generale, la prevalenza della rasatura dei peli pubici nelle donne è sostanziale […] abbiamo trovato molti fattori associati alla rasatura, tra cui l’età, livello di istruzione e il numero di partner di vita“.

In conclusione, questo studio ha avuto lo scopo di approfondire le attuali pratiche di rasatura dei peli pubici. L’indagine ha previsto un campione di grandi dimensioni, rappresentativo a livello nazionale e quindi generalizzabile alla popolazione femminile.

Tuttavia, studi trasversali come questo sono in grado di confermare un nesso causale tra le pratiche di toelettatura e la salute sessuale, come riportato dai media. Ad oggi non possiamo conoscere i motivi esatti per cui le donne scelgono di impiegare pratiche di rasatura.

L’analisi ha anche riguardato solo le donne, i risultati potrebbero essere molto diversi se si facesse un’indagine tra gli uomini, inoltre le domande hanno rivelato che alcuni partecipanti hanno temuto pregiudizi o rischi di segnalazione.

Nei fatti, i ricercatori sperano che questo studio contribuisca alla formazione degli operatori sanitari in modo che possano offrire consulenza circa i rischi della rasatura pubica, uno dei ricercatori, il dottor Benjamin Breyer, ha detto ai media: “crediamo che la rasatura possa essere associata ai danni riportati da alcune persone e ad infezioni potenzialmente a trasmissione sessuale”.

 

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Scritto da Antonella Zezza | Blogger

Scrivo perché è ciò che da sempre mi piace fare e perché amo leggere e informarmi. Essendo convinta che la salute passa attraverso la prevenzione e la conoscenza di sé, trovo che scrivere su Pazienti.it sia un modo entusiasmante per aggiornarmi e confrontarmi su tematiche sempre attuali.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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