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Il Coronavirus è arrivato in Lombardia: cosa sta succedendo

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Coronavirus in Lombardia: tutti i dettagli

Il nuovo Coronavirus è arrivato in Lombardia: i contagiati sono sei, nella zona del Lodigiano. Castiglione d’Adda (4.600 abitanti), Codogno (16 mila abitanti) e Casalpusterlengo (15 mila e 200 abitanti) sono i tre paesi su cui le autorità sanitarie stanno puntando l’attenzione: il rischio sembra alto.

È stato chiesto agli abitanti di «rimanere in ambito domiciliare», di «evitare contatti sociali» e di non andare al pronto soccorso nel caso in cui si sospetti di avere contratto la malattia. Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori? Deve contattare immediatamente il 112: i medici attiveranno protocolli di sicurezza laddove vi sia un potenziale pericolo Coronavirus. Cosa sta succedendo?

Come sono avvenuti i primi contagi in Lombardia

L'allarme Coronavirus è scattato dopo che un uomo di 38 anni di Castiglione d’Adda (Lodi) è stato ricoverato all’Ospedale di Codogno, sempre nel Lodigiano. Lo scorso martedì, il 38enne si era presentato al Pronto soccorso con sintomi influenzali: non era stato sottoposto a nessun test e rimandato a casa con una terapia antibiotica. Il motivo? Non si era recato in Cina. Solo in un secondo momento, sono emersi i contatti avuti con un suo amico, recentemente tornato dalla Cina, durante una cena. 

Poco dopo sarebbero risultati contagiati la moglie incinta e un suo conoscente, ricoverati ora all'Ospedale Sacco di Milano, un punto di riferimento nazionale per le bioemergenze insieme all’Istituto Spallanzani di Roma. 

Ci sono poi altre tre persone positive di età intorno ai 40 anni che si sono recate all’Ospedale di Codogno nella notte tra giovedì e venerdì con «quadri di polmonite importanti», che hanno fatto optare per l'isolamento. Ancora non è stato chiarito se questi casi siano legati o meno a quello del 38enne. Non solo: sono circa 250 le persone sottoposte a tampone, in attesa dei risultati.

Da quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta dall'Assessore alla Sanità Giulio Gallera, l'obiettivo di Regione Lombardia è di portare tutti i pazienti positivi al Sacco, sebbene alcuni siano già stati trasferiti. 

Insomma, per ora, in totale si contano sei casi di positività al Coronavirus. «Ora è presente anche in Italia e la fase nuova è segnata dalla presenza di casi di trasmissione secondaria dell'infezione», che si determina con l'acquisizione della malattia in un soggetto non proveniente direttamente dalle aree a rischio, dunque dalla provincia cinese dell'Hubei.

Intanto, al vie le prime misure precauzionali. «Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda, di Codogno e Casalpusterlengo, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali», è la richiesta avanzata dall’assessore Gallera dopo la conferma dei sei contagi. Nei tre paesi coinvolti, si è iniziata a notificare l’ordinanza con la quale saranno chiusi ristoranti, bar, scuole ed uffici comunali.

Le misure del Ministero: quarantena obbligatoria e sorveglianza attiva

Il ministro della Salute Roberto Speranza, nel frattempo, ha emanato un’ordinanza che prevede la quarantena obbligatoria per tutte le persone che abbiano avuto un contatto con i pazienti risultati positivi al Virus e per chi rientra dalla Cina, dunque dalle aree a rischio individuate dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). 

Come comunicato, l’isolamento domiciliare deve essere effettuato in luogo idoneo: camera singola e bagno personale, utilizzo di guanti e mascherine quando escono dalla stanza (per proteggere chi non è infetto). In alternativa,  Regione Lombardia sta individuando luoghi idonei dove poter trascorrere il periodo di isolamento. Tutte queste persone, ovviamente, verranno sottoposte a tamponi per verificare l’eventuale positività al Covid-19, qualora non l'avessero già fatto.

L’ordinanza ha anche disposto la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria, per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali: si tratta di una procedura attivata come misura di contenimento per impedire la diffusione del Coronavirus, dove vi sarà un monitoraggio costante delle persone in permanenza domiciliare. 

Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto sulla questione: «sul Coronavirus continuiamo a tenere altissima la soglia della precauzione. Dopo i nuovi casi nel lodigiano, abbiamo messo in atto le azioni necessarie per tutelare la popolazione, in raccordo con le indicazioni del Ministero della Salute».


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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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