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Le vitamine del gruppo B mettono a rischio le ossa (in alcuni casi)

Cristian Padovano | Biologo

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2021

Vitamina B e fratture delle ossa: perché aumenta il rischio

La vitamina B è un nutriente essenziale per molte funzioni dell’organismo. Anzi, assolutamente indispensabile.

Uno studio ha però rivelato che un’assunzione eccessiva, molto superiore alle quantità giornaliere raccomandate, può aumentare il rischio di fratture, soprattutto all’anca.

Quindi? È sempre più importante fare un uso prudente di integratori, da utilizzare sempre dietro prescrizione medita ed evitando il fai-da-te.

Vitamina B, perché è così importante

Le vitamine del gruppo B sono un gruppo di vitamine idrosolubili che intervengono sul metabolismo cellulare. Queste vitamine hanno proprietà molto utili all’organismo: costituiscono, infatti, un ruolo essenziale al normale funzionamento del sistema nervoso e al tono muscolare dell’area gastrointestinale.

Inoltre, sono fondamentali per i corretti processi di funzionamento della cute e dei capelli, per la bocca e gli occhi e per il corretto funzionamento del fegato. Una funzione fondamentale è la conversione dei carboidrati in glucosio, utilizzato per produrre energia, e il metabolismo dei lipidi e delle proteine.

Sono numerosi gli alimenti ricchi di vitamina B, tra cui:

  • Riso
  • Legumi
  • Nocciole
  • Noci
  • Banane
  • Carne di maiale
  • Patate
  • Ortaggi verdi freschi

Vitamine B6 e B12, perché potrebbero aumentare il rischio fratture

La vitamina B6 protegge le funzioni cerebrali, contrastando cattivo umore e irritabilità, e favorisce la corretta funzione epatica.

La vitamina B12, invece, partecipa al rinnovamento cellulare, alla produzione di energia, alla formazione dei globuli rossi e al metabolismo dell’omocisteina, amminoacido che, se presente in quantità elevate nell’organismo, aumenta il rischio cardiovascolare.

Grazie ad uno studio pubblicato su JAMA Network Open, è stato notato che il rischio di fratture era più alto in individui che assumevano sia vitamina B6 e vitamina B12.

In particolare, il rischio era più alto in donne che assumevano alte dosi di queste vitamine, con un incremento del 50% di incorrere in una frattura dell’anca, comparato alle donne che ne assumevano basse dosi.

Come queste vitamine possano aumentare il rischio di fatture non è ancora stato scoperto. L’autore dello studio ipotizza che potrebbe essere associato ad altri effetti causati dall’ingestione di vitamina B6. Infatti, alte dosi di B6 causano sintomi neurologici, come atassia (che comporta problemi di coordinazione) e diminuzione del tono muscolare.

Questi sintomi, secondo gli autori, potrebbero rendere più probabili le cadute e quindi aumentare il rischio di fratture all’anca. 
Secondo altre teorie, alti livelli di vitamina B12 sia di vitamina B6 accelerano la perdita di sostanza ossea contrastando l’influenza degli estrogeni sui recettori degli steroidi. Questo succede soprattutto nelle donne in menopausa, quando ai già presenti problemi ormonali, si aggiunge anche la scorretta e non controllata assunzione di integratori.

Tuttavia, non sono presenti dati sufficienti utili a accertare se i supplementi di vitamine siano causa delle fratture all’anca. L’utile consiglio è sicuramente quello di assumere integratori solo se stretto necessario e nelle quantità giuste che solo il medico potrà indicare caso per caso.

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Cristian Padovano | Biologo
Scritto da Cristian Padovano | Biologo

Da sempre curioso della scienza e della divulgazione scientifica, pronto a condividere ogni nozione in mio possesso nella maniera più semplice e chiara possibile. Sono un biotecnologo medico, laureato presso l'Università del Salento.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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