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Incontinenza? Validi consigli per controllare le perdite!

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

incontinenza urinaria: gli esercizi del movimento somatico

Marcella Fanzaga, educatrice del movimento somatico (SME), del movimento in età evolutiva, pratictioner del Body-Mind Centering e terapista occupazionale.


Etciù! Uno starnuto e vi scappa la pipì? Potrebbe trattarsi di un caso di incontinenza da sforzo.

L’incontinenza è una condizione molto comune e può essere causata da molteplici fattori; non sentitevi soli nel gestire questo disturbo: si stima, infatti, che circa il 10% della popolazione mondiale abbia fatto i conti con le perdite urinarie, almeno una volta nella vita.

Per prima cosa, il consiglio è quello di recarsi da uno specialista in urologia, che capirà qual è la causa dell’incontinenza urinaria, sia maschile che femminile. Esistono, ovviamente, diversi modi per affrontare al meglio questa fastidiosa e imbarazzante condizione. Esercizi per rafforzare il pavimento pelvico (noti come Esercizi di Kegel), ausili medico sanitari per i casi più gravi (come il catetere vescicale), terapie farmacologiche e, perché no, esercizi di movimento somatico, come quelli che ci consiglia Marcella Fanzaga, esperta educatrice del movimento somatico (SME), terapista occupazionale e pratictioner del Body-Mind Centering.

Ricordate, inoltre, che a tutto c’è una soluzione! Esistono, infatti, degli ottimi prodotti per trattenere con assoluta discrezione le perdite di pipì! Parliamo, ad esempio, dei TENA Lady, come i nuovi TENA Lady Discreet più sottili del 20% con una innovativa tecnologia microPROTEX: vi scorderete di averli, parola di chi li ha provati, richiedendo un campione gratuito!

Scopriamo, ora, le risposte di Marcella Fanzaga alle nostre curiosità.

In che modo è possibile agire sul sistema nervoso somatico e su quello “involontario” per controllare l’incontinenza?

Il sistema nervoso autonomo presiede a tutte quelle funzioni del corpo preposte al mantenimento dell’omeostasi e della vita. Non è soggetto al controllo volontario, sebbene possa essere influenzato da alti livelli di stress.

Il sistema nervoso somatico presiede alle nostre azioni volontarie. È grazie al suo buon funzionamento che siamo in grado di percepire e interpretare gli stimoli interni ed esterni al corpo e generare una risposta, un’azione motoria volontaria. Attiviamo efficacemente il nostro sistema somatico, ponendo attenzione alle nostre sensazioni, alla percezione del nostro movimento nello spazio e del tono del nostro corpo, quando ci focalizziamo su una parte di esso.

Attraverso la somatizzazione, l’uso di immagini, la concentrazione, esercizi mirati e il piacere del movimento possiamo riportare tono e differenziazione in zone del corpo, che hanno perso elasticità.

Quali semplici esercizi di danza e movimento somatico consiglia per gestire l’improvvisa comparsa dell’incontinenza?

Ecco alcuni esercizi di movimento somatico per gestire al meglio il disturbo dell’incontinenza.

ESERCIZIO 1: Piedi, gambe e bacino… il radicamento

  • Procurati una pallina da squash.
  • Siediti su una sedia appoggiando bene i piedi nudi a terra e respira profondamente.
  • Poni la pallina sotto la pianta di un piede.
  • Muovi il piede sopra la pallina per qualche minuto, esercitando una leggera pressione. Procedi dolcemente, ponendo la tua attenzione al rilascio di ogni tensione.
  • Togli poi la pallina, appoggia bene il piede a terra e senti la differenza con l’altro piede.
  • Massaggia ora l’altro piede per qualche minuto.
  • Rimuovi la pallina, appoggia il piede al suolo. Come è ora l’appoggio di entrambi i piedi a terra?
  • Ora muovi le dita come se volessi grattare la terra, addensando ed espandendo la pianta dei piedi ritmicamente.
  • Ora, cambiando l’appoggio al suolo, disegna il perimetro del piede. Puoi muovere un piede per volta o entrambi contemporaneamente.
  • Inizia appoggiando il tallone a terra, sollevando il piede in dorsiflessione.
  • Appoggia poi il bordo esterno, portando il piede in supinazione.
  • Appoggia ora la punta delle dita, portando il piede in flessione plantare.
  • Concludi appoggiando il bordo interno, portando il piede in pronazione.

Ripeti per 3 volte e poi inverti la direzione, passando dal tallone al bordo interno.

  • Ora con i piedi paralleli, sposta l’appoggio sul tallone, sollevando leggermente le dita.
  • Muovi le dita e il metatarso velocemente a destra e sinistra, lasciandole scivolare sul suolo.
  • Poi sposta l’appoggio sulle dita e muovi il tallone a destra e sinistra, lasciandolo scivolare sul suolo.
  • Senti come questo movimento periferico riverbera nell’articolazione del ginocchio.
  • Ora alzati in piedi, fai qualche passo sentendo come i tuoi piedi incontrano il pavimento.
  • Fermati con i piedi paralleli sotto le anche.
  • Poni le mani sul ventre con le dita che si appoggiano sull’osso pubico e i polsi sulle creste iliache.
  • Sotto i palmi vi è lo spazio che ospita le gonadi.
  • Respira, immaginando di lasciar respirare le gonadi stesse, che si espandono e addensano con l’inspiro e l’espiro.
  • Ora disegna il simbolo dell’infinito con il bacino e osserva come questo movimento modifica l’appoggio dei piedi a terra.
  • Ora poni la tua attenzione alle gonadi e disegna il simbolo dell’infinito a partire da esse. Cosa cambia nella tua percezione del movimento e della relazione tra bacino, gamba e piede?
  • Ora disegna il simbolo infinito con le creste iliache, cosa cambia nella tua percezione del movimento e della relazione tra bacino, gamba e piede?

Concludi muovendoti liberamente su una musica che ti piace, per integrare entrambi i piedi al bacino e il bacino a entrambi i piedi attraverso la relazione tra caviglie e gonadi.

ESERCIZIO 2: Colonna vertebrale… il collegamento elastico tra cielo e terra

  • Siediti su una sedia, appoggiando bene i piedi nudi a terra.
  • Respira profondamente, appoggiando con delicatezza due dita di entrambe le mani alla base dello sterno.
  • Immagina che, a ogni inspirazione, l’espansione del diaframma si avvii da quel punto e coinvolga le coste e la parte dorsale.
  • Rilassa i gomiti e le spalle.
  • Fai almeno tre respiri lenti e profondi.
  • Ora poni l’attenzione al punto centrale del pavimento pelvico.
  • Immagina che da quel punto si origini e salga verso l’alto una corda elastica, consistente come la polpa di un acino d’uva.
  • Lascia che la corda si allunghi fino alla base del palato molle; punto che puoi toccare con la punta della lingua.
  • Porta il dorso delle dita delle mani vicino alle gote.
  • Respira e lascia flettere questa corda centrale morbidamente in avanti, avvicinandone le estremità.
  • Poi estendi la corda allontanando le estremità e lasciando ruotare i palmi delle mani verso l’esterno. Lascia che la fronte si diriga leggermente verso l’alto (questo è un movimento sul piano sagittale).
  • Non forzare e lascia che il bacino si muova indietro e in avanti.
  • Ripeti questo morbido movimento di flessione ed estensione almeno dieci volte. Poi riposa qualche istante, sentendo la verticale.
  • Appoggia ora le mani sulle cosce e fletti le due estremità della corda lateralmente a destra e sinistra. Lascia che il bacino si sollevi leggermente da una parte e dall’altra (questo è un movimento sul piano frontale).
  • Ripeti questo morbido movimento di flessione ed estensione almeno dieci volte. Poi riposa qualche istante sentendo la verticale.
  • Ora ripeti i movimenti di flessione e estensione sui piani sagittale e frontale, portando la tua attenzione a come lo spazio interno al corpo si espande e si addensa attorno all’asse/corda, massaggiando e tonificando gli organi.
  • Alzati in piedi, senti la verticale e il bilanciamento dell’asse sui piedi.

Come è cambiata la tua percezione della colonna vertebrale?
Concludi muovendoti liberamente su una musica che ti piace, percependo la morbida ed elastica fluttuazione dell’asse nello spazio anche in relazione a mani e piedi.

ESERCIZIO 3: Viso, collo e spalle… la relazione tra dentro e fuori

  • Siediti su una sedia, appoggiando bene i piedi nudi a terra.
  • Respira profondamente.
  • Picchietta delicatamente con la punta delle dita attorno al bulbo oculare con gli occhi chiusi.
  • Apri gli occhi e muovili in diverse direzioni per qualche secondo.
  • Massaggia ora l’articolazione temporo-mandibolare posizionando le dita delle mani accanto ai lobi delle orecchie e il pollice sotto l’angolo della mandibola.
  • Ora muovi la mandibola. Lasciala aprire e chiudere, slittare lateralmente e scivolare leggermente avanti e indietro. Senti il movimento sotto le dita.
  • Non resistere allo sbadiglio.
  • Stabilizza ora con le mani la mandibola e muovi la mascella, lasciando aprire la bocca e muovere il cranio come se fosse il coperchio di un baule.
  • Non resistere allo sbadiglio.

Ripeti per almeno dieci volte, poi riposa nella verticale sentendo come la testa si appoggia sul collo.

  • Ora con le dita della mano destra esercita delle piccole pressioni sulla muscolatura sovrascapolare
    dalla base del collo, scendendo verso l’apice della spalla sinistra.
  • Ripeti con la mano sinistra verso la spalla destra.
  • Ora picchietta delicatamente la parte alta dello sterno e procedi lungo le clavicole verso le spalle con entrambe le mani.
  • Appoggia delicatamente una mano sullo sterno e le dita dell’altra mano sulla clavicola dello stesso lato.
  • Muovi morbidamente la spalla e senti il movimento della clavicola sotto le dita.
  • Ripeti dall’altro lato.
  • Ora poni la tua attenzione alle scapole: lascia scivolare la scapola destra sopra le costole (verso l’alto, il basso, l’interno, l’esterno).
  • Ripeti a sinistra.
  • Riposa. Come senti ora le spalle e la loro relazione con il collo? Come senti il tuo sguardo?
  • Massaggia ora con la mano destra il braccio sinistro: dalla punta delle dita anulare e mignolo fino alla punta della scapola e ritorno. Poi massaggia dalla punta delle dita pollice, indice e medio fino alla clavicola e ritorno (ripeti almeno un paio di volte). Stai integrando la mano alla spalla.
  • Ripeti dall’altro lato.
  • Concludi muovendo liberamente in ogni direzione le braccia, come fossero ali, su una musica che ti piace. Senti la connessione tra la mano e il cingolo scapolare.

Come percepisci ora lo spazio attorno a te?

Quali sono i vantaggi per la salute e il benessere del Body Mind Centering?

Tra i vantaggi del Body Mind Centering:

  • Una migliore circolazione dei fluidi e dell’energia.
  • Un senso di integrazione di tutte le parti del corpo.
  • Una maggiore vitalità.
  • Una capacità di risposta agli stimoli resiliente, con abbassamento della soglia di stress.
  • Una maggiore consapevolezza e percezione della collaborazione tra tutti i sistemi corporei.

Provare per credere! Fateci sapere quale di questi 3 esercizi eseguirete (soprattutto se soffrite di incontinenza)… noi lo abbiamo fatto con ottime sensazioni!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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