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La nutraceutica e gli alimenti funzionali

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

nutraceutica: la scelta dei cibi per stare bene

La nutraceutica indaga i principi attivi e i componenti degli alimenti considerati positivi per la prevenzione e il trattamento delle malattie.

Il termine “nutraceutico” è stato coniato da “nutrizione” e “farmaceutica” nel 1989 da Stephen DeFelice, fondatore e presidente della Foundation for Innovation in Medicine (FIM). DeFelice ha definito nutraceutico come: “un alimento (o una parte di un alimento), che fornisce prestazioni mediche o di salute, tra cui la prevenzione e/o il trattamento di una malattia“.

Quali sono le differenze tra gli integratori alimentari e i nutraceutici?

I nutraceutici differiscono dagli integratori alimentari per i seguenti aspetti:

  1. i nutraceutici non solo devono integrare la dieta, ma dovrebbero anche aiutare nella prevenzione e /o il trattamento di malattie e/o disturbi;
  2. i nutraceutici sono usati come alimenti convenzionali o come elementi individuali di un pasto o dieta. I componenti della dieta svolgono un ruolo benefico al di là della nutrizione di base, che porta allo sviluppo del concetto di alimenti funzionali e nutraceutici. Un alimento funzionale per un consumatore può agire come un nutraceutico per un altro consumatore.

Esempi di nutraceutici includono i prodotti lattiero-caseari e gli agrumi. La vitamina E, il selenio, la vitamina D, il tè verde, la soia e il licopene sono esempi di nutraceutici ampiamente studiati.

L’importanza della salute intestinale

Il continuo cambiamento di abitudini e tendenze alimentari ha un forte impatto sulla salute, sull’ambiente e sulla società, tanto da essere uno dei principali responsabili di molte delle malattie tipiche della nostra epoca, quali il cancro, l’obesità, l’osteoporosi, il diabete, le allergie, e così via.

Alla nascita, infatti, il nostro tratto gastrointestinale è sterile; successivamente, si sviluppa la microflora intestinale che ha un tasso di colonizzazione che varia in base a diversi fattori, quali la nutrizione infantile, l’uso di antibiotici, la dieta e l’età.

La salute intestinale determina la salute generale di ogni individuo, poiché l’intestino umano serve a:

  • trasformare il cibo in sostanze nutritive;
  • facilitare l’assorbimento delle sostanze nutritive nel sangue;
  • prevenire l’ingresso di molecole estranee e tossiche nel sangue.

Uno squilibrio della microflora intestinale può determinare patologie quali la sindrome del colon irritabile, la celiachia, e tante altre.

Le varie popolazioni hanno abitudini alimentari differenti ed esigenze nutrizionali che cambiano di paese in paese. Il maggiore assorbimento di energia, una dieta squilibrata o l’eccessiva trasformazione degli alimenti utilizzati nei fast food, ad esempio, possono rappresentare una fonte di problemi per la salute, che l’UE, così come gli USA e gli altri Paesi sviluppati, devono risolvere, ma le crisi economiche, o l’aumento dei prezzi, rendono difficile tale compito.

Da quanto emerge dalle Linee Guida Dietetiche emanate dall’European Food and Safety Authority, nella maggior pare degli stati dell’Ue, i problemi più frequenti legati all’alimentazione sono le malattie cardiovascolari, l’obesità, l’ipertensione, il diabete di tipo2, l’osteoporosi, le carie dentali ed emerge anche che nel 93% dei Paesi dell’UE, l’assunzione media di grasso è superiore al 30% rispetto al livello di energia. Complessivamente, sono le donne ad assumere meno grassi e più carboidrati, probabilmente perché consumano più frutta e verdura.

Recentemente, i produttori alimentari hanno elaborato una lista di alimenti funzionali, definiti come i prodotti alimentari che hanno notevoli benefici per la salute, tra i quali il trattamento di malattie a lungo termine.

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Perché una corretta alimentazione è fondamentale

Le abitudini alimentari si sviluppano durante l’infanzia; infatti, come è risaputo, durante il periodo intrauterino e il primo anno di vita si è sensibili ai valori nutrizionali e l’Organizzazione Mondiale della Sanità insiste sul promuovere l’importanza dell’allattamento al seno fino a un massimo di 2 anni perché riduce il rischio di sviluppare malattie croniche.

Dopo i 2 anni di età, i bambini devono alimentarsi come gli adulti con una dieta a basso contenuto di zuccheri, sali e grassi, e ricca di carboidrati, frutta e verdura. Lo sviluppo delle abitudini alimentari è un procedimento complesso, che può essere influenzato da fattori, come le abitudini familiari, il tenore di vita, lo stress, e così via.

Gli studi degli ultimi 50 anni hanno evidenziato come le diete ricche di frutta e verdura possano prevenire e ridurre il rischio di malattie croniche, come il cancro o le malattie cardiovascolari, considerate tra le principali cause di morte in Europa, Stati Uniti e nei Paesi industrializzati. Addirittura, si stima che un’appropriata abitudine alimentare, possa ridurre di un terzo i decessi per cancro in questi Paesi.

Come emerge dai risultati di 206 studi epidemiologici umani e 22 studi su animali, una corretta dieta contenente molta frutta e molta verdura, può aiutare a prevenire tumori dello stomaco, dell’esofago, dei polmoni, della faringe, della cavità orale, del pancreas, del colon e dell’endometrio.

Quali malattie si possono evitare con un corretto stile di vita?

Nel 1996, l’American Dietetics Association ha elaborato un documento che testimonia gli effetti positivi del consumo di frutta e verdura nel combattere determinati tipi di malattie.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e il 60% dei decessi, insieme ai tumori, nei Paesi economicamente sviluppati.

Tra i principali fattori di rischio collegati alle malattie cardiovascolari, vi sono:

  • obesità;
  • alto livello di colesterolo nel sangue;
  • pressione alta;
  • diabete di tipo2;
  • diete povere;
  • fumo e alcolici.

Il controllo della pressione ateriosa è fondamentale per prevenire gli ictus, le malattie cardiache e renali. La pressione sanguigna è influenzata da numerosi fattori, come:

  • l’aterosclerosi;
  • gli squilibri del sistema renina-angiotensina;
  • l’ipeinsulinemia;
  • la ritenzione di sodio.

A tal proposito, un piano nutrizionale generale per minimizzare i rischi dovuti all’ipertensione, include il raggiungimento e il mantenimento di un peso corporeo sano, con una dieta ricca di calcio, fosforo e magnesio, e con un consumo moderato di sodio e alcolici.

L’obesità è una condizione medica caratterizzata da accumulo di grasso corporeo in eccesso, associato a una ridotta aspettativa di vita e/o un aumento dei problemi di salute; non si tratta assolutamente soltanto di un problema estetico. Negli ultimi 20 anni, il sovrappeso e l’obesità, soprattutto infantile, sono aumentati in molte zone del mondo.

I dati della International Obesity Task Force, infatti, indicano che, in tutto il mondo, oltre 20 milioni di bambini sotto i 6 anni sono obesi o in sovrappeso.

L’obesità è un problema multifattoriale, il cui sviluppo è dovuto a molteplici interazioni tra geni e ambiente ed è fondamentale, quindi, fare adeguate scelte alimentari e seguire uno stile di vita sano.

Gli alimenti funzionali

Gli alimenti funzionali sono, in apparenza, simili agli alimenti convezionali ma hanno molti benefici fisiologici e possono ridurre il rischio di contrarre malattie croniche.

Essi forniscono la quantità necessaria di vitamine, grassi, proteine, carboidrati necessari per una sana sopravvivenza.

I probiotici

All’interno dell’intestino umano vi è una vasta gamma di specie batteriche che possono produrre effetti sulla nutrizione. I probiotici sono micro-organismi che apportano benefici all’organismo con una patogenicità bassa o nulla, sono ingredienti selettivamente fermentati, o fibre che permettono modifiche specifiche, sia nella composizione, sia nell’attività della microflora gastrointestinale, conferendo benefici sul benessere e la salute dell’ospite.

Molti microorganismi probiotici (ad esempio, Lactobacillus rhamnosus GG, Lactobacillus reuteri, bifidobatteri e alcuni ceppi di Lactobacillus casei, Lactobacillus acidophilus-gruppo, Escherichia coli ceppo Nissle 1917, certo enterococchi, in particolare Enterococcus faecium SF68, e il lievito Saccharomyces probiotici boulardii) vengono utilizzati negli alimenti probiotici o per uso medicinale. Gli effetti salutari dei probiotici sono stati dimostrati in molti alimenti, sia come preparazioni singole, che miste a coltura microbica.

Un rapporto dell’International Life Sciences Institute (ILSI), ha classificato i diversi probiotici in 4 diverse aree di applicazione:

  1. metabolismo umano;
  2. infiammazione intestinale cronica e disordini funzionali;
  3. infezioni;
  4. allergia.

Tale rapporto fornisce esempi concreti che dimostrano i benefici e indica le linee guida e le raccomandazioni da seguire per progettare la prossima generazione di studi probiotici.

I vantaggi possono essere ottenuti se il ceppo probiotico è corretto o se il prodotto è selezionato correttamente e i risultati finora raggiunti suggeriscono che i probiotici hanno effetti positivi nell’alleviare i sintomi associati a:

  • allergie;
  • cancro;
  • infezioni delle vie respiratorie e urinarie;
  • invecchiamento;
  • autismo;
  • obesità;
  • diabete di tipo 2.

Altri effetti sulla salute sono indiretti, quali la prevenzione di diarrea o stitichezza, la modulazione del metabolismo della flora intestinale, la prevenzione del cancro, gli effetti sul metabolismo lipidico, la stimolazione di adsorbimento minerale e immunomodulatorie.

Nelle malattie croniche o immunologiche, gli effetti dei probiotici dipendono anche dalle interazioni tra i rispettivi microrganismi e il sistema immunitario intestinale, e dalla durata del trattamento. Per valutare l’efficacia dei probiotici può essere essenziale identificare gruppi specifici di individui con più specifiche predisposizioni superiori ai potenziali effetti dei probiotici.

Il consumo regolare di probiotici o prebiotici ha implicazioni per la salute che includono:

  • maggiore funzione immunitaria;
  • migliore integrità del colon;
  • minore incidenza e durata delle infezioni intestinali;
  • reazioni allergiche regolate;
  • migliore digestione ed eliminazione.

I probiotici sono sempre più utilizzati come alternative agli antibiotici o anti-infiammatori, anche se la loro modalità di azione è poco conosciuta. Essi, infatti, possono agire modulando il sistema immunitario dell’ospite, che colpisce direttamente altri microrganismi o che agiscono per prodotti microbici.

L’efficacia di un probiotico dipende dalle sue proprietà metaboliche, l’insieme di molecole presentato alla sua superficie e i componenti che secerne.

Gli integratori alimentari

Vi possono essere varie definizioni di integratore alimentare, quali:

  • un prodotto destinato a integrare una dieta o contiene uno o più dei seguenti ingredienti alimentari: una vitamina, un minerale, un’erba o altro botanico, un aminoacido, una sostanza alimentare;
  • un prodotto ingeribile in pillole, capsule, compresse, o in forma liquida;
  • un prodotto non rappresentato per uso come alimento convenzionale o come unico elemento di un pasto o una dieta;
  • un “supplemento dietetico”;
  • un prodotto come un farmaco di recente approvazione come integratore alimentare.

Molti paesi europei hanno adottato delle norme, previste dal Codex Alimentarius, volte a eliminare la capacità del consumatore di acquistare integratori alimentari in dosaggi terapeutici o di prevenzione significativi.

In conclusione, possiamo, quindi, riconoscere l’importanza di un corretto stile di vita, che inizi con un’alimentazione salutare e ricca di alimenti benefici, cercando di limitare i cibi grassi, i sali, gli alcolici e tutte quelle sostanze che potrebbero compromettere il nostro organismo.

Uno stile di vita più sano ci permette di vivere meglio, diminuendo il rischio di contrarre malattie.

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