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Il “lavaggio” del sangue che ha salvato un bambino

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 06 Maggio, 2021

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Avete mai sentito parlare di plasmaferesi? Molto probabilmente no.
Questo termine indica un procedimento utilizzato in campo medico per separare vari componenti del sangue, come globuli rossi e plasma.
Il trattamento, utilizzato spesso nelle terapie anti-rigetto in pazienti sottoposti a trapianti di varia natura o affetti da patologie autoimmuni, è stato sfruttato in modo alternativo e innovativo ad agosto dello scorso anno, presso l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma per “ripulire” il sangue di un bambino allergico dagli anticorpi responsabili delle allergie stesse.

Il caso del piccolo Michele è unico nel suo genere e, per questo, è stato descritto in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics ed è stato presentato durante il XXIV Congresso Mondiale della World Allergy Organization (WAC 2015) tenutosi a Seoul dal 14 al 17 ottobre.

A cosa è allergico Michele?

In particolare, il bambino è sottoposto a plasmaferesi selettiva per eliminare dal sangue le IgE, ovvero gli anticorpi responsabili della malattia poiché Michele a 7 anni risultava affetto da una particolare e grave forma di allergia alimentare multipla associata ad asma per cui rischiava di incorrere nello choc anafilattico anche mediante la sola esposizione a cibi come latte, uova, nocciole, pesce e frutta.
Le allergie di Michele erano tali e tanto gravi che la concentrazione ematica degli anticorpi responsabili delle allergie, le immunoglobuline E, era diventata così elevata da non permettere neanche la somministrazione di antistaminici che avrebbero potuto aiutare il bambino.

Come è stato possibile “lavare” il sangue di Michele?

Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il bambino è stato sottoposto a un trattamento innovativo, noto come immunoadsorbimento IgE, che consiste nel “lavaggio selettivo” del sangue che viene privato dagli anticorpi responsabili delle allergie mediante una macchina che crea una circolazione extracorporea permettendo di depurare il sangue da tutti i tipi di anticorpi nocivi.

«Il vantaggio del nuovo macchinario, utilizzato al Bambino Gesù già da tempo, grazie alla disponibilità dal 2014 di ‘adsorbitori’ specifici, sta nella capacità di essere selettivo – afferma Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù -.Consente infatti di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini».

I risultati del trattamento.

Al termine di questo trattamento di plasmaferesi selettiva, i livelli ematici di IgE di Michele sono risultati tanto bassi da poter permettere al bambino di assumere antistaminici, di iniziare la scuola elementare e di mangiare come gli altri bambini.
«Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico – sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù -. Si tratta di bambini che hanno una ridotta qualità della vita, che hanno difficoltà a frequentare la scuola e a giocare con i compagni. Non riescono a interagire con il loro ambiente e i genitori sviluppano tutta una serie di barriere per preservarli dagli attacchi delle loro allergie».

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Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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