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Mammografia 3D, perché è così importante

Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Ultimo aggiornamento – 04 Dicembre, 2019

Mammografia 3d in Tomosintesi

Quando parliamo di patologie tumorali, la prevenzione diventa fondamentale per la diagnosi e la cura della malattia.

Tra i tipi di cancro che colpiscono la popolazione femminile, il tumore al seno è il più frequente in assoluto per incidenza. Secondo i dati forniti dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e dall’AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori) si stima che nel 2018, in Italia, il tumore al seno abbia colpito 52.800 donne e circa 500 uomini (in aumento rispetto al 2015, anno in cui le stime indicavano, rispettivamente, 48 mila e 300). In generale, questa neoplasia colpisce una donna ogni 8 nell’arco della vita.

Ecco perché le mammografie sono essenziali per le donne oltre i 40 anni.

Il tumore al seno: quale causa e quali sintomi

Un tumore è una massa di tessuto anormale. Esistono due tipi di tumore al seno: benigno e quelli maligno. I tumori maligni sono aggressivi perché invadono e danneggiano i tessuti circostanti.

Nessuno conosce le cause esatte del tumore al seno. Non sappiamo, se non in alcuni casi, perché una donna sviluppa il questo tipo di tumore e un’altra no. Quello che sappiamo è che il cancro al seno è sempre causato da danni al DNA di una cellula.

La presenza di un nuovo nodulo al seno, duro e generalmente indolore con bordi irregolari, è il più comune sintomo del tumore alle mammelle. Spesso, questo è accompagnato da:

  • Gonfiore e dolore alle mammelle
  • Retrazione
  • Arrossamento o inspessimento del capezzolo
  • Secrezione diversa del latte materno
  • Cambiamento delle dimensioni o nella forma del seno

In alcuni casi, le cellule cancerogene possono diffondersi e raggiungere i linfonodi ascellari, causando gonfiore.

La mammografia tridimensionale: perché è così importante

Da diversi anni, professionisti del settore medico raccomandano alle donne over 40 di sottoporsi a mammografie periodiche, per ridurre il rischio di cancro al seno.

La mammografia è una radiografia eseguita mentre il seno è compresso tra due lastre. Oggi però questa pratica si è evoluta nella mammografia tridimensionale o mammografia 3D, una tecnica di esame in grado di visualizzare separatamente oggetti posti a profondità diverse tramite l’acquisizione di diverse proiezioni bidimensionali a bassa dose, da diverse angolazioni. I dati acquisiti vengono ricostruiti in una serie di strati sottili ad alta risoluzione.

L’American Society of Breast Surgeons ha rilasciato una recente dichiarazione in cui afferma che, per le donne che hanno superato i 40 anni, è fondamentale sottoporsi a una mammografia 3D una volta all’anno.

Mammografia standard Vs mammografia 3D

Se paragoniamo il seno a un libro, una regolare mammografia cerca di vedere attraverso le pagine schiacciando il più possibile il libro tra due lastre. Una mammografia 3D, invece, analizza una pagina alla volta. È con questo paragone che il dr. Deanna J. Attai, assistente professore presso il dipartimento di chirurgia della David Geffen School of Medicine dell’Università della California, a Los Angeles, spiega la differenza tra le due pratiche.

Il tessuto del seno è costituito da condotti del latte, ghiandole del latte, tessuto mammario denso di supporto e tessuto mammario grasso.

In una mammografia standard il tessuto denso appare come una parte bianca solida del seno, la quale rende difficile per i radiologi rilevare i tumori. La sovrapposizione del tessuto fibroghiandolare, ovvero del tessuto denso, può ridurre la visibilità di lesioni maligne, dando dei falsi negativi, oppure diagnosticare lesioni dubbie, dando dei falsi positivi.

La mammografia 3D potrebbe intervenire sul cosiddetto “rumore anatomico” che riduce l’accuratezza e la sensibilità della mammografia classica. Questo tipo di esame determina una migliore interpretazione radiologica. La mammografia 3D può rendere, quindi, più facile l’individuazione di tumori che si nascondono nel tessuto mammario denso. Ciò è un vantaggio proprio per le donne che hanno un seno costituito in gran parte da tessuto mammario denso.

Lo screening della mammografia, eseguito a cadenza periodica ogni uno o due anni, salva vite umane.

Ecco perché è così importante non tralasciare la prevenzione del tumore al seno.

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Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie
Scritto da Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Sono una studentessa di Biotecnologie e, negli anni, ho sviluppato una vera e propria passione per tutto ciò che riguarda la medicina e la scienza in generale. Amo da sempre leggere e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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