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Tumore al seno: sintomi e classificazione

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 02 Ottobre, 2019

Tumore al seno: sintomi e classificazione

La diagnosi di un tumore al seno rappresenta un momento di shock e sgomento per tutte le donne. A questo, si aggiunge il senso di disorientamento nell’ascoltare le parole del medico che illustra nel dettaglio la propria condizione.

Non è per niente facile riuscire a dare un senso ai diversi termini utilizzati dal medico per classificare il tumore. Ad esempio, un cancro al seno può essere classificato in base al tipo di cellula coinvolta e all’aggressività del tumore stesso.

Proviamo a fare chiarezza.

Le diverse tipologie di tumore al seno

La tipologia di tumore al seno orienta il successivo approccio terapeutico e la conseguente prognosi. La maggior parte dei tumori al seno interessano cellule di natura epiteliale (carcinoma mammario). Nello specifico, il tumore può svilupparsi a partire dagli elementi ghiandolari e può interessare i dotti o i lobuli.

Ci sono casi più rari di cancro al seno che invece si sviluppano a partire dalle cellule muscolari (sarcoma).

I medici tendono inoltre a valutare il tumore per la sua aggressività:

  • non invasivo: resta confinato a una porzione limitata;
  • invasivo: tende a invadere i tessuti circostanti.

Le forme più diffuse di cancro al seno sono:

  • Carcinoma duttale in situ: si tratta di una forma pre-cancerosa non invasiva, che interessa le cellule dei dotti mammari.
  • Carcinoma lobulare in situ: si sviluppa al livello delle cellule dei lobuli responsabili della produzione del latte, ma invade i tessuti circostanti.
  • Carcinoma duttale infiltrante: è la tipologia di cancro al seno più comune. Origina a partire dalle cellule dei dotti mammari e invade i tessuti circostanti, fino a raggiungere altri organi.
  • Carcinoma lobulare infiltrante: origina dalle cellule dei lobuli per poi infiltrare altre zone.

In base alla gravità della situazione, è possibile suddividere il cancro al seno in 5 stadi, che sono:

  • Stadio 0. Si classificano in questo stadio i carcinomi duttali e lobulari in situ, che quindi non invadono i tessuti circostanti.
  • Stadio 1. Comprende formazioni non più estese di 2 cm. I linfonodi non sono interessati dalle cellule cancerose.
  • Stadio 2. Può essere suddiviso in due categorie. La prima categoria comprende piccoli tumori di diametro inferiore ai 2 cm, che però hanno raggiunto i linfonodi. La seconda comprende tumori più grandi che non hanno ancora infiltrato i linfonodi.
  • Stadio 3. I tumori in questo stadio hanno dimensioni intorno ai 5 cm e raggiungono i linfonodi ascellari e cervicali, così come la cute e la parete toracica.
  • Stadio 4. È lo stadio più avanzato, in cui il tumore può aver raggiunto anche altri organi.

I sintomi del cancro al seno

Il tumore al seno allo stadio iniziale può essere del tutto asintomatico. Probabilmente, il tumore è ancora troppo piccolo per essere notato, ma può comunque essere rilevato con la mammografia. Ciascun tipo di cancro al seno provoca sintomi diversi.

I sintomi delle forme di carcinoma mammario più comuni comprendono:

  • un nodulo al seno, insolito rispetto al tessuto circostante;
  • cute arrossata su tutto il seno;
  • secrezioni dal capezzolo;
  • perdite di sangue dal capezzolo;
  • escoriazioni cutanee in corrispondenza del capezzolo;
  • gonfiore sotto le ascelle.

La presenza dei suddetti sintomi non significa necessariamente che si è dinanzi a un carcinoma mammario. È tuttavia consigliabile rivolgersi a un medico e sottoporsi a controlli regolari.

La lotta contro il tumore al seno inizia infatti con la prevenzione.

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Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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