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Metastasi: si cercano nuove cure

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Metastasi: le nuove Terapie e la Ricerca

Al via tre nuovi progetti di ricerca sul cancro, dedicati allo studio delle metastasi – promossi dalla Fondazione AIRC e sostenuti dal 5×1000. I progetti, della durata di 7 anni, mirano ad approfondire lo studio delle metastasi e comprendere più a fondo i meccanismi alla base della loro diffusione.

“I programmi, come altri già in corso, hanno l’obiettivo di trovare nuove cure basate sulla comprensione dei meccanismi che le cellule tumorali utilizzano per disseminarsi. I programmi selezionati attraverso il nuovo bando sono guidati da 3 Principal Investigator, che hanno compiuto da poco cinquant’anni e anche questo è un segnale positivo. Ci conferma che nel nostro Paese sta avvenendo un ricambio generazionale, con scienziati di grande valore che portano nuove idee e nuovi approcci alla ricerca oncologica”, afferma Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico di Fondazione AIRC.

I coordinatori dei programmi di studio?

Ecco i nomi:

  1. Maria Chiara Bonini, Università Vita-Salute San Raffaele e Ospedale San Raffaele, Milano.
  2. Stefano Piccolo, Università degli Studi di Padova.
  3. Maria Rescigno, IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Rozzano, Milano.

I programmi, selezionati con metodo peer review da parte di un gruppo di esperti internazionali, sono stati scelti per la loro traslazionalità, ovvero la possibilità di tradurre in tempi sempre più brevi le scoperte della ricerca di base in strumenti utili alla clinica e ai pazienti, con un sempre maggior dialogo tra medici e ricercatori.

Si punta il focus, in particolare, su fegato, seno, melanoma, sarcoma e osteosarcoma. Ma entriamo nel dettaglio.

Lo studio sulle metastasi al fegato

Sarà Maria Chiara Bonini a guidare il programma di indagine sulle metastasi al fegato originate dai tumori al colon-retto e al pancreas. Obiettivo? Come già detto, sviluppare prodotti terapeutici avanzati basati sulle tecniche di terapia genica e di ingegnerizzazione del sistema immunitario

Lo studio sul tumore alla mammella e sulle cellule metastiche

Il gruppo coordinato da Stefano Piccolo si concentrerà in primis sulla comprensione delle caratteristiche fisiche e meccaniche delle cellule metastatiche del tumore della mammella.

Ci focalizzeremo sulle caratteristiche del microambiente metastatico e su quelle molecole la cui attivazione dipende dagli stimoli meccanici dello stesso microambiente. Questo ci consentirà di identificare nuovi bersagli contro i quali indirizzare terapie mirate e nuove strategie terapeutiche”.

Vaccino terapeutico contro le metastasi da melanoma, sarcoma e osteosarcoma

Il programma speciale guidato da Maria Rescigno si focalizzerà sulla messa a punto di un vaccino terapeutico contro le metastasi da melanoma, sarcoma e osteosarcoma.

Abbiamo, dunque, intervistato il dr. Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, per dare ancora più luce, insieme, a queste nuove e importanti iniziative, che potranno aprire nuove strade e prospettive terapeutiche.

Come e quando si sviluppano le metastasi?

La parola metastasi indica la capacità che le cellule tumorali hanno di colonizzare organi distanti rispetto a quello in cui si è originariamente formato il tumore (il cosiddetto tumore primitivo), causando la formazione di nuove localizzazioni tumorali.

Il tumore primitivo è costituito da un agglomerato di cellule che hanno proprietà diverse, inclusa una differente capacità di essere invasive e disseminarsi. I meccanismi di colonizzazione e di attecchimento in organi distanti sono assai complessi e conosciuti in modo ancora incompleto. Non esiste una tempistica precisa per lo sviluppo di metastasi.

Il quando dipende, infatti, dalla aggressività della cellula tumorale, dalla sua propensione a staccarsi dal tumore primitivo e a circolare, dalla sua capacità di arrestarsi e attecchire nell’organo in cui arriva e dove può rimanere “in letargo” anche per anni per poi risvegliarsi e ricreare un ambiente favorevole alla nuova crescita.

Il programma di indagine, guidato da Stefano Piccolo dell’Università degli Studi di Padova, analizza le caratteristiche fisiche e meccaniche delle cellule metastatiche e del microambiente che le accoglie.

Le metastasi hanno caratteristiche molecolari diverse rispetto al tumore primitivo e questo spiega la loro resistenza alla terapia convenzionale.

Esiste una terapia genica contro le metastasi?

Nel caso delle metastasi non esiste una terapia genica. Il programma di studio guidato da Maria Chiara Bonini dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Ospedale San Raffaele, che vuole investigare il problema delle metastasi al fegato da parte di tumori del colon-retto e del pancreas, impiega tecnologie geniche al fine di armare il sistema immunitario contro le cellule metastatiche.

Il problema del fegato è duplice: da un lato rappresenta una localizzazione preferenziale per le cellule tumorali che si staccano dal tumore primitivo, dall’altro, proprio per la sua struttura e organizzazione, è un organo “immuno-privilegiato” perché “immuno-tollerante”. In altri termini, il fegato possiede una sorta di “schermo protettivo” che blocca e/o respinge l’attività dei farmaci immunoterapici che promuovono reazioni immunitarie anti-tumore.

Questo non impedisce che i linfociti a potenziale attività anti-tumorale raggiungano il fegato, ma questi linfociti sono inefficaci o anestetizzati dal tumore stesso. L’idea che si vuole realizzare è “risvegliare” i linfociti anti-tumore anestetizzati e direzionarli contro il tumore: per concretizzare questa possibilità vengono utilizzate tecnologie genetiche, simili a quelle che permettono la terapia genica di malattie ereditarie.

Un vaccino contro le metastasi da melanoma e sarcoma: è davvero possibile?

Il sistema immunitario ha un ruolo chiave nell’ostacolare la progressione del tumore verso le metastasi.

Il tumore è però abilissimo nel mascherarsi e rendersi invisibile; inoltre, se scoperto, ha la capacità di stornare l’attenzione del sistema immunitario, in un certo senso anestetizzandolo.

Di conseguenza, numerosi pazienti con tumori metastatici non rispondono ai nuovi farmaci immunoterapici, che hanno il compito di risvegliare i linfociti anti-tumore e di stimolarli ad attaccare il cancro.

Melanoma e sarcoma rappresentano due esempi prominenti di questo problema. Il programma speciale guidato da Maria Rescigno dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Rozzano, ha un’idea ambiziosa ma realistica: sviluppare nuovi vaccini che aumentino il riconoscimento delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario, in modo da incrementare il numero e l’attività di linfociti anti-tumore (linfociti tumore-specifici) e, grazie alla loro presenza, restaurare o potenziare l’effetto dell’immunoterapia farmacologica.


5×1000=AIRC | La fiducia dei cittadini tradotta in ricerca e cura
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente reso nota la classifica delle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi 2017, confermando Fondazione AIRC per la ricerca contro il cancro primo ente beneficiario della fiducia di milioni di italiani. AIRC registra un importo complessivo pari a 64.482.793,51 euro e un numero di scelte pari a 1.638.138 (Fonte Agenzia delle Entrate). Un risultato che consolida il ruolo di Fondazione AIRC come primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia con circa 5.000 ricercatori: un successo possibile grazie alla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori e alla partecipazione di 20 mila volontari.
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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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