Pet tac: a cosa serve e perché è importante farla

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 24 Febbraio, 2022

Pet tac: perché si fa?

Pet tac, quante volte ne avete sentito parlare? Si tratta di un esame diagnostico di fondamentale importanza per riuscire a individuare precocemente i tumori e scoprirne le caratteristiche.

Ricordiamo, infatti, che il cancro è tra le principali cause di mortalità nei paesi occidentali: investire sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce significa aumentare l’efficacia delle terapie.

La pet tac è quindi un importante strumento diagnostico poiché include due esami in uno: la TAC utilizza i raggi X, così da fornire immagini in 3D dell’interno del corpo, mentre la PET ( tomografia ad emissione di positroni) fornisce informazioni sul metabolismo cellulare per poter effettuare una valutazione sulla funzionalità di un organo o di un tessuto.

Vediamo insieme cos’è la pet tac, quando farla e come leggere gli esami.

Perché si fa la pet tac

La pet tac total body è utile ai medici per diagnosticare un tumore e determinarne la stazione, ma anche per valutare l’efficacia delle terapie.

Riuscire a determinare con precisione lo stadio di un tumore aiuta ad individuare l’approccio terapeutico migliore, e a ridurre il numero di ulteriori esami invasivi.

Attenzione, però. L’esame pet tac non è utilizzato solo in campo oncologico. Fornisce infatti informazioni sulla circolazione del sangue verso il cuore così da valutare – ad esempio – i danni di un infarto.

La pet tac trova applicazione anche in campo neurologico, in quanto immagini dettagliate del cervello possono fornire un supporto concreto alla diagnosi di malattie neurologiche.

Come ci si prepara alla pet tac

Per una corretta esecuzione della pet tac, occorre seguire correttamente le raccomandazioni degli specialisti. È possibile che il medico suggerisca di digiunare e di bere solo acqua nelle ore precedenti all’esame.

Una volta arrivati presso la struttura dove verrà effettuata la pet tac, sarà necessario indossare un camice ospedaliero e deporre i propri effetti personali che potrebbero interferire con l’esecuzione della pet tac.

Una volta terminata la fase di preparazione, si procede all’esame vero e proprio. Si procederà con l’iniezione di un radiofarmaco che va a diffondersi nei vari organi e tessuti, mentre il tomografo registra le radiazioni emesse dal pazienti ed elabora immagini dettagliate delle aree esaminate.

Quali sono i rischi dell'esame pet tac

La pet tac è considerato un esame affidabile e poco invasivo a cui non si associano particolari rischi.

La dose di radiofarmaco impiegata risulta piuttosto bassa. Pertanto il paziente è esposto a un livello minimo di radiazioni.

Tuttavia, in rari casi possono manifestarsi reazioni allergiche in seguito alla somministrazione del farmaco. L’equipe medica deve essere quindi precedentemente informata di eventuali allergie o dell’assunzione di farmaci per il trattamento di altre condizioni.

Inoltre, le donne sono tenute ad informare i medico in caso di gravidanza o allattamento in corso. Le radiazioni, seppur minime, potrebbero risultare dannose per il feto.

Perché è importante?

La pet tac deve essere eseguita in strutture dotate di apparecchiature specializzate per questo tipo di esame.

Attraverso la pet tac è possibile ottenere una visione più precisa della struttura di un organo così da individuare eventuali alterazioni di natura neoplastica. La pet tac total body risulta un valido strumento diagnostico per un malato oncologico.

Grazie alla precisione delle immagini, è possibili localizzare la presenza di metastasi tumorali anche se molto piccole. In questo modo, è più semplice ottenere un quadro generale dello stato di avanzamento del tumore e la sua risposta ai trattamenti.

Sarebbe però un errore pensare che la pet tac sia utile solo in campo oncologico. Al contrario, la quasi assenza di rischi e complicanze associate alla pet tac, fa della pet tac un ottimo strumento diagnostico con numerose applicazioni.

Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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