Quali esami fare per il mal di schiena?

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Tania Catalano

Data articolo – 29 Ottobre, 2018

esami per il mal di schiena: quali fare?

Mal di schiena… chi non ne ha sofferto almeno una volta nella vita? Posture scorrette, colpo della strega, sforzi eccessivi, disturbi alla colonna vertebrale: quante volte abbiamo dovuto fronteggiare questi disturbi!

Che sia un fenomeno acuto o cronico, il mal di schiena è una patologia infiammatoria a carico della colonna vertebrale, che mette a letto milioni di italiani ogni giorno.

Ma come capire di che disturbo si soffre? Quali esami fare per il mal di schiena? Scopriamolo insieme.

Mal di schiena… non uno, ma tanti

I sintomi del mal di schiena possono variare in intensità da lievi a gravi. Riconoscerne i sintomi potrebbe essere utile per capirne l’origine.

Brevemente, possiamo considerare lo strappo lombare come una delle principali cause del mal di schiena, che si presenta sia in forma acuta sia cronica. In linguaggio medico, definiamo questo disturbo come lombalgia. Una particolare tipologia è il mal di schiena notturno, un tipo particolare di lombalgia che potrebbe indicare un grave problema alla colonna vertebrale.

La sciatica, ovvero l’infiammazione del nervo sciatico, può invece causare dolore alla regione lombare e alle gambe.

La Sindrome della cauda equina, invece, è una forma dolorosa che potrebbe richiedere un intervento chirurgico di emergenza per evitare danni permanenti al controllo delle attività intestinali e della vescica, determinando – nei casi più gravi – paralisi.

L’ernia del disco, infine, può causare intenso mal di schiena e disturbi posturali ed è dovuta allo scivolamento di una o più vertebre della colonna vertebrale a causa dello spostamento di uno dei cuscinetti cartilaginei interposti fisiologicamente tra le vertebre stesse.

Gli esami per il mal di schiena

Con un semplice esame fisico, solitamente, il medico di base è in grado di capire l’origine del mal di schiena che attanaglia il paziente. Infatti, nella maggior parte dei casi, non è necessario far sottoporre il paziente a particolari indagini strumentali.

Tuttavia, se il medico nutre il sospetto di disturbi maggiori o se il dolore persiste per troppo tempo la prassi è richiedere ulteriori test diagnostici capaci di evidenziare eventuali problemi ai dischi intervertebrali, ai nervi, tendini, e tessuti molli vari della schiena.

Tra queste indagini per il mal di schiena ricordiamo:

  • Radiografia – Con una semplice radiografia è possibile osservare l’allineamento delle vertebre e se l’eventuale causa del mal di schiena può essere dovuta ad artrite o a fratture. I raggi X non mostrano problemi legati ai muscoli, al midollo spinale, ai nervi o ai dischi cartilaginei.
  • Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) e Tac – Si tratta di due esami diagnostici utilizzati per rivelare problemi ai dischi, ai tendini, ai nervi, ai legamenti, così come a vasi sanguigni, muscoli e vertebre. Diversamente da una radiografia, è possibile osservare oltre alle vertebre anche altri tessuti e i dischi intervertebrali. Raramente sarà direttamente il medico di base a richiedere questi test di imaging. Il medico curante, infatti, procede per gradi. Un mal di schiena solitamente è dovuto a stiramenti, contratture, posture scorrette. Quindi il medico inizierà con il prescrivere terapie antiinfiammatorie o analgesici vari. Nel caso in cui il dolore peggiori o si protragga nel tempo, il medico di base avrà cura di inviare il proprio paziente da uno specialista e sarà quest’ultimo, generalmente, a richiedere una risonanza magnetica o una tac.
  • Elettromiografia (EMG) – In una prima fase, attraverso questo esame diagnostico vengono stimolati tramite impulsi di natura elettrica, i nervi periferici e registrate le relative risposte sui muscoli innervati dal quel nervo. Successivamente, l’operatore inserirà un ago elettrodo nei muscoli che si vogliono indagare. Generalmente, la durata dell’elettromiografia può variare dai 15 ai 60 minuti, necessari per confermare la compressione del nervo sciatico che può verificarsi con una ernia del disco o stenosi spinale (restringimento del canale spinale) provocando, più che un mal di schiena localizzato in certi punti, fastidi ad un gluteo, gamba o piede.

Quando rivolgersi al medico?

Non è sempre facile risalire alla natura del mal di schiena utilizzando una sola tecnica diagnostica. In alcuni casi è opportuno effettuare più tipologie di esami al fine di avere più informazioni possibili. Sarà la combinazione dei vari test diagnostici a dare al medico specialista l’opportunità di fare una diagnosi corretta.

Un consiglio efficace per ridurre l’eventualità di incorrere in un mal di schiena fastidioso e fortemente limitante è quello di assumere sempre una postura corretta ed evitare una vita sedentaria per non “arrugginire” prima del dovuto!

E se fosse fibromialgia? Ascolta il podcast per saperne di più.

Ultimo aggiornamento – 03 Maggio, 2021

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