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Quando i chili di troppo sono considerati un handicap dalla legge

Luciana Giancaspro | Blogger

Ultimo aggiornamento – 28 Marzo, 2018

Obesità: quando è considerata un handicap

Il problema dell’obesità è da sempre un tema molto dibattuto anche se, a volte, vengono affrontati e posti in evidenza i fattori più superficiali e meno gravi della questione. Troppo spesso, infatti, l’obesità non si limita a essere un semplice problema di peso in eccesso, da tenere sotto controllo per una ragione di apparenza e di estetica, ma va ad incidere su problemi di salute molto più seri. Vediamo dunque in quali casi l’obesità viene considerata come un handicap e quali diversi trattamenti vengono riservati ai lavoratori che presentano tale problema.

Cosa si intende per obesità

L’obesità viene ultimamente ritenuta una vera e propria epidemia in corso nei paesi industrializzati, dal momento che colpisce una fetta sempre più ampia della popolazione, anche molto giovane.

La differenza fra sovrappeso ed obesità consiste essenzialmente nel fatto che, nel secondo caso, l’indice di massa corporea dell’individuo supera il valore di trenta e viene quindi ritenuta una malattia. In particolare, tale indice viene calcolato dividendo il peso per l’altezza elevata al quadrato: un valore molto alto indica un problema serio perlopiù legato ad una cattiva alimentazione e ad uno stile di vita errato.

Quando viene considerata un handicap

Per comprendere in quali casi l’obesità può essere considerata un handicap, è importante innanzitutto soffermarsi sul significato di questo secondo termine.

Secondo la Legge 104, una persona con handicap è “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale e di emarginazione”.

Contestualizzando il tutto in ambito lavorativo, secondo la direttiva comunitaria del 2000 (recepita in Italia nel 2003), l’handicap consiste in una menomazione di capacità che, interagendo con diverse tipologie di barriere, ostacola la partecipazione del soggetto alla vita professionale rispetto alle possibilità che hanno gli altri lavoratori.

Dunque, sulla base di tale definizione, nel momento in cui l’obesità del lavoratore determina una limitazione per il soggetto nello svolgimento della normale routine lavorativa (relativa sia ad aspetti fisico-motori che psicologici e relazionali), essa viene considerata un handicap e, per tale ragione, il lavoratore obeso ha diritto a ricevere una serie di tutele correlate alla sua particolare condizione.

In particolare, l’handicap, in questo caso, consiste in una ridotta mobilità ed una difficoltà evidente nell’esercizio dell’attività professionale.

Quali sono i diritti dei lavoratori obesi

Secondo la direttiva comunitaria del 2000, qualsiasi tipo di discriminazione diretta o indiretta, basata sulla disabilità, deve essere proibita e ostacolata in tutti gli Stati dell’Unione Europea.

Per rispettare tale disposizione, qualora ci si trovi di fronte a soggetti con disabilità di qualsiasi genere, risulta indispensabile adottare delle misure appropriate per garantire ai lavoratori interessati di poter svolgere le funzioni nel miglior modo possibile (cambiando loro mansione se risulta necessario o, semplicemente, predisponendo un ambiente che possa garantire loro di poter adempiere ai loro compiti senza incorrere in nessun tipo di ostacolo).

Inoltre, al lavoratore obeso, in quanto ritenuto portatore di handicap, viene riconosciuta una tutela molto importante per ciò che concerne le assenze per malattia: infatti, qualora il soggetto sia costretto ad allontanarsi dal lavoro per ragioni legate alla sua disabilità, egli non potrà essere licenziato nemmeno qualora superi il periodo di comporto (a differenza dei lavoratori sani).

La differenza di tale trattamento è data dal fatto che viene considerato discriminatorio trattare ugualmente un lavoratore disabile ed uno sano, dal momento che il primo è inevitabilmente maggiormente soggetto a problemi di salute che richiedono una maggiore assenza dal posto di lavoro.

In conclusione, quindi, si può affermare che l’obesità può essere considerata a tutti gli effetti un handicap qualora comporti una serie di difficoltà per il soggetto e, per tale ragione, è importante aiutare il lavoratore che si trova in tale situazione e supportarlo in tutti i modi.

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Luciana Giancaspro | Blogger
Scritto da Luciana Giancaspro | Blogger

Sono una persona curiosa che ama mettersi in gioco e accettare nuove sfide. Pazienti.it mi dà l’opportunità di approfondire temi di attualità importanti, come quelli relativi alla burocrazia sanitaria, che seguo attentamente da buona economa.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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