Oki e caffè: è possibile assumerli insieme?

Dr. Christian Raddato Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Christian Raddato, Medico Generale |
A cura di Arianna Bordi

Data articolo – 09 Febbraio, 2024

Donna sta bevendo un espresso

Il medicinale Oki è a base di ketoprofene e si tratta un antinfiammatorio non steroideo (FANS) prescritto generalmente in caso di febbre alta, dolori forti e infiammazioni.

L'abbinamento tra caffè e farmaci è spesso sconsigliato. Il caffè è una bevanda eccitante a base di caffeina che rischia di inficiare diverse tipologie di terapie farmacologiche: potrebbe, infatti, ampliarne la portata degli effetti collaterali oppure ridurne l'efficacia.  

Vediamo di seguito più nel dettaglio Oki, quali potrebbero essere i suoi effetti collaterali e se la sua somministrazione in concomitanza con il caffè costituisce un pericolo o meno.

Cos’è Oki: il principio attivo

Il ketoprofene può essere assunto in varie modalità:

  • capsule, a rilascio prolungato o meno;
  • compresse;
  • granulato ad uso orale o da far sciogliere sotto la lingua.

Negli adulti viene prescritto con ricetta medica per diverse patologie, anche molto gravi:

  • febbre alta;
  • artrite e artrosi reumatoide;
  • reumatismi;
  • spondilite anchilosante;
  • comparsa di flogosi in vari ambiti: odontoiatria, otorinolaringoiatria, urologia e pneumologia.

Nei bambini, sotto stretto monitoraggio da parte del pediatra e per un periodo di tempo limitato, viene somministrato per:

  • stati infiammatori di varia natura;
  • otite;
  • dolori osteoarticolari.

Senza bisogno di ricetta, viene comunemente utilizzato per dolori mestrualicefalee, dolori muscolo-scheletrici di varia natura e come antipiretico, soprattutto in caso di febbre molto alta, nel dosaggio ridotto di 40mg

La formulazione più comune, ovvero quella da 80mg, è vendibile solo dietro prescrizione medica.

Gli effetti collaterali di Oki

Gli effetti collaterali sono numerosi:

  • ulcere ed emorragie gastriche;
  • senso di costipazione;
  • dissenteria;
  • piaghe orali;
  • sensazione di nervosismo immotivato;
  • capogiri;
  • insonnia.

Tra i più gravi, dopo i quali ci si dovrebbe immediatamente rivolgere al medico curante o recarsi al pronto soccorso, ci sono:

  • difficoltà a respirare o a deglutire;
  • dolore addominale, nello specifico nella parte destra;
  • gonfiore in varie zone del corpo;
  • difficoltà o dolore nella minzione;
  • lividi o emorragie senza cause specifiche;
  • senso di inappetenza;
  • perdita di peso immotivata;
  • appannamento della vista improvviso;
  • prurito, rash cutanei e/o orticaria;
  • urine opache, incolori o con tracce ematiche.

Oki e caffè: possibile assumerli insieme?

L’Oki, come anticipato, andrebbe assunto a stomaco pieno poiché, in quanto FANS, è gastrolesivo, dunque irritante: infatti questa categoria di antinfiammatori diminuisce la presenza di bicarbonato nel muco gastrico e inibisce la formazione di alcune prostaglandine indispensabili per proteggere la mucosa dello stomaco.

Per queste ragioni non bisognerebbe abusare del ketoprofene o assumerlo per periodi lunghi e sarebbe opportuno, generalmente, valutarne l’assunzione col medico curante.

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Non è scientificamente provata una vera e propria interazione tra caffè e Oki, ma si raccomanda di non assumerli insieme dato che anche quest’ultimo potrebbe portare a sua volta a soffrire di problemi gastrici, poiché aumenta la quantità di acidità presente nello stomaco.

Il caffè, infatti, come tutte le bevande a base di caffeina o teina (Coca-Cola, drink energetici, bibite a base di guaranà, tè) se bevuto insieme ai FANS aumenterà la probabilità di essere soggetti a una lesione gastrica.

Proprio per questo ne viene fortemente sconsigliata l’assunzione, in assoluto e in abbinamento alla somministrazione di ketoprofene, in caso di patologie gastro-intestinali, come gastritereflusso gastroesofageo e ulcera peptica.

Per evitare di avere problemi, se la situazione clinica lo permette, la soluzione è quella di introdurre nel proprio organismo una quantità di caffeina limitata e soprattutto di farlo in un momento della giornata che non coincide con l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei.

In ogni caso, se la sintomatologia legata all'assunzione di farmaci e/o caffeina dovesse cominciare a destare preoccupazione, è sempre raccomandabile rivolgersi al proprio medico curante per un consulto

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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