A cura del dr. Antonio Silvestri (Medico Olistico, Specialista in Malattie Infettive, Perfezionato in Tossicologia).
Sapete qual è il nome di chi ha scoperto – più di un secolo fa – l’esistenza dei gruppi sanguigni?
Stiamo parlando del biologo austriaco Karl Landsteiner, che a inizi Novecento classifica il sangue in 4 gruppi, valutando la presenza o meno di agglutinogeni.
A, B, AB, 0: i gruppi sanguigni
Gli agglutinogeni sono 2: A e B. A seconda che se ne abbia solo uno, entrambi o nessuno, si hanno i gruppi A, B, AB e 0.
Nel plasma, inoltre, troviamo le agglutinine – anticorpi Anti-A , Anti-B – creando questa ulteriore specificità:
- chi ha gruppo sanguigno A presenta l’agglutinina anti-B;
- chi ha gruppo sanguigno B presenta l’agglutinina anti-A;
- chi ha gruppo sanguigno AB (“recettori universali”) non presenta agglutinine;
- i soggetti del gruppo 0 hanno entrambe le agglutinine e sono detti “donatori universali”.
Il fattore della compatibilità
L’illustre biologo non si ferma solo ai due agglutinogeni, ma individua anche l’“Rh”: Rh positivo (Rh+) e Rh negativo (Rh-).
Questo fa scaturire le giuste riflessioni sulla compatibilità tra i gruppi sanguigni.
Vediamola insieme…
Gruppo 0 Rh-: si può donare a tutti (a prescindere dal gruppo) (…).
Gruppo 0 Rh+: chi ha tale gruppo può ricevere solo da gruppo Zero (Rh+ o Rh-). Il fattore Rhesus positivo limita la donazione a persone con fattore Rhesus +, a prescindere dal gruppo sanguigno.
Gruppo A Rh-: l’antigene A fa sì che si possa donare a soggetti di gruppo A o AB (…)
Curiosi di sapere a chi può donare un soggetto con Gruppo A Rh+? O gruppo Gruppo B Rh? E, ancora, con Gruppo B Rh?
Trovate tutte le risposte sul portale di AVIS Nazionale. Continuante a leggere l’articolo, cliccando qui 👇