icon/back Indietro Esplora per argomento

Sincronizzazione delle mestruazioni: è possibile?

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2015

È idea molto diffusa che gruppi di donne che vivono insieme o trascorrono in reciproca compagnia molto tempo sviluppino col passare del tempo la tendenza ad avere il ciclo mestruale negli stessi giorni del mese. In altre parole, molte esponenti del gentil sesso sono pronte a confermare che piccoli “clan” formati solo da donne osservino una sincronizzazione a livello temporale delle mestruazioni per ragioni fisiologiche non meglio note.

In particolare, sembra che il periodo “mestruale” si sincronizzi nell’arco di qualche giorno tra ragazze poste a stretto contatto, come ad esempio compagne di classe.

Ma tutto ciò è vero? Questa “sincronizzazione” si può spiegare in modo scientifico?

Questa convinzione così diffusa tra le donne fu analizzata dalla psicologa Martha McClintock che analizzo un gruppo di ragazze fertili e chiese loro di riferire, nell’arco temporale di qualche mese, l’inizio dell’ultima e della penultima mestruazione. Alla fine della ricerca, la Dott.ssa McClintock concluse come vi fosse un reale “avvicinamento” delle mestruazioni tra le ragazze che, secondo la loro esperienza, erano fisicamente più vicine: la supposta “sincronia mestruale” è nota per questo come effetto McClintock.

In realtà, risulta difficile pensare che in un intero gruppo di donne ci sia una sincronizzazione esatta del ciclo mestruale.

Forse, due o tre donne in un intero gruppo possono avere il ciclo più o meno negli stessi giorni, ma non di certo una intera comitiva di ragazze. Tuttavia, è importante ricordare come il nostro cervello tenda a elaborare e ricordare in modo più evidente informazioni atipiche piuttosto che avvenimenti “normali”: in altre parole, una ragazza noterà più facilmente se c’è stata una sovrapposizione dei tempi del ciclo mestruale ripetuta nei mesi con una amica ma non presterà attenzione al fatto che il ciclo mestruale non corrisponda con quello delle altre amiche. Sembra dunque proprio che il caso giochi un ruolo fondamentale nella percezione del sincronismo mestruale.

Un altro importante fattore da prendere in considerazione è legato alla diffusa irregolarità del ciclo mestruale che può essere dovuta a stress, assunzione di farmaci o può essere causata da varie malattie. Questa variazione, rapportata su un campione di donne, può condurre a un imprevisto “rimescolamento” della durata dei cicli che, in alcuni frammenti, possono sovrapporsi. La irregolarità del ciclo può dunque spiegare come l’inizio del ciclo mestruale tra più donne fertili possa effettivamente combaciare anche per lunghi periodi.

Ma l’effetto McClintock esiste davvero?

Lo studio della psicologa mostra numerosi limiti legati in primo luogo al fatto che il gruppo di donne analizzato era composto da un numero esiguo di persone. In particolare, la dott.ssa McClintock prese in esame solo 135 volontarie in età fertile ed è noto che la mancanza di un numero sufficiente di casi di studio possa amplificare gli errori potenzialmente compiuti durante la raccolta dei dati. Inoltre, non esiste un criterio universale che definisca quando due donne vivano a stretto contatto, tanto da poter risentire dell’”effetto McClintock”, ma questo concetto può essere elaborato da ognuno in modo arbitrario.

In sintesi dunque, benché sia noto che tra gli animali ci sia una intensa “comunicazione” mediata dai ferormoni, ad oggi non è possibile spiegare in modo scientifico la presunta sincronia mestruale nelle donne.

 

Condividi
Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
icon/chat