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Sindrome di Guillain-Barré: in cosa consiste? Esiste davvero un legame con i vaccini?

Prof.ssa Michela Matteoli

Ultimo aggiornamento – 27 Luglio, 2021

Sindrome post vaccino

In collaborazione con l'Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche


Intervista alla prof.ssa Michela Matteoli, Direttrice dell'Istituto di Neuroscienze del CNR. 


La campagna vaccinale contro il Covid-19 non deve arrestarsi ed è per questo, per liberare i pensieri da ogni timore, che è giusto fare chiarezza, anche su eventuali (e rari) effetti collaterali. Dalla conoscenza e dalla fiducia nella scienza, infatti, è importante partire sempre per promuovere un messaggio di prevenzione. 

Parliamo, quindi, con la prof.ssa Michela Matteoli, Direttrice dell'Istituto di Neuroscienze, cercando di capire insieme cosa è la sindrome di Guillain-Barré, tenendo conto di un possibile legame tra il vaccino Johnson & Johnson (Janssen) e questa patologia del sistema nervoso.

Cosa è la sindrome di Guillain-Barré?

Con il termine sindrome di Guillain-Barré (SGB) si identifica un gruppo di neuropatie rare, che di solito si manifestano in pazienti in buona salute. 

La sindrome è causata da una lesione acuta del nervo, che in genere è dovuta a una demielinizzazione, cioè una perdita delle guaine mieliniche che rivestono gli assoni che trasmettono nel neurone il segnale elettrico. 

Nelle forme più gravi, si può avere anche la degenerazione secondaria degli assoni. La prognosi varia a seconda delle forme della sindrome: alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare per diversi dopo l'esordio della malattia. 

In rari casi gravi (meno del 2%), il paziente può non sopravvivere. I soggetti con età superiore ai 50 anni sono a maggior rischio di sviluppare la malattia.

Cosa scatenerebbe la sindrome?

La causa all'origine di questa patologia non è ancora stata identificata con certezza assoluta. 

Si ritiene che la malattia sia provocata da una risposta del sistema immunitario contro alcune molecole che formano la mielina o gli assoni. La reazione viene innescata da una precedente infezione a cui il soggetto risponde con la produzione di anticorpi, i quali però riconoscono molecole del nervo, probabilmente perché simili a quelle dell'agente infettante. 

Tra le cause più frequenti riportate è l’infezione da Campylobacter jejuni, un comune patogeno alimentare che causa gastroenteriti e colpisce sia le persone sane sia soggetti compromessi dal punto di visto medico.  Il C. jejuni causa un caso di sindrome di Guillain-Barré ogni 2000 infezioni. Tuttavia, fino al 40% dei pazienti che sviluppano sindrome di Guillain-Barré hanno avuto in precedenza una infezione da C. jejuni. 

L’insorgenza della malattia è stata riportata anche in seguito a influenza o altre infezioni, quali il citomegalovirus o il virus di Epstein Barr. In alcuni pazienti, la sindrome si è sviluppata dopo un'infezione da virus Zika o dopo il  COVID-19

La possibile associazione della sindrome con le vaccinazioni è ancora discussa. Nel caso delle vaccinazioni per l’influenza nel 2015-2016 e 2016-2017 negli Stati Uniti, si è riscontrato un piccolissimo aumento di incidenza, pari a 1-2 soggetti per milione di vaccinati con vaccino ad alte dosi.

I sintomi della sindrome di Guillain-Barré: quali sono?

La sindrome di Guillain-Barré è caratterizzata da una sensazione di debolezza, in genere simmetrica, e parestesie, cioè alterata sensibilità ai diversi stimoli sensitivi. 

In genere, i sintomi interessano le gambe per poi progredire poi alle braccia.  

Occasionalmente, debolezza e parestesia possono esordire alle braccia o alla testa. I muscoli facciali e del distretto orofaringeo sono indeboliti in più del 50% dei pazienti colpiti dalla forma grave di malattia, con possibili conseguenze per il paziente di disidratazione e malnutrizione. 

Nel 5-10% dei casi si verifica una paralisi respiratoria tale da richiedere l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica. In questi pazienti sono spesso presenti fluttuazioni della pressione arteriosa e aritmie cardiache.

Cosa fare in questi casi?

Qualora si sospetti una sindrome di Guillain-Barré, i pazienti devono essere ricoverati in ospedale per eseguire la corretta diagnosi tramite elettromiografia, analisi del liquido cerebrospinale e misurazione della capacità vitale. 

É molto importante ricordare che la sindrome di Guillain-Barré rappresenta un'emergenza medica. Avendo un esordio rapido, la patologia può infatti evolvere velocemente a paralisi totale e insufficienza respiratoria. 

Si richiede pertanto un monitoraggio e un supporto costanti delle funzioni vitali, eventualmente anche in un'unità di terapia intensiva. In particolare, l’ interessamento della funzione respiratoria può mettere il paziente in pericolo di vita. É importante evitare l'immobilizzazione: per questo motivo è, quindi, opportuno praticare sul paziente, sin dall’inizio, movimenti passivi delle articolazioni e, appena possibile, anche esercizi attivi. 

Nei pazienti acuti il trattamento di scelta è la plasmaferesi oppure le infusioni giornaliere di gamma-globuline nelle prime due settimane. L’uso di farmaci steroidei è al momento sconsigliato in quanto potrebbe peggiorare gli esiti.

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Prof.ssa Michela Matteoli
Scritto da Prof.ssa Michela Matteoli

Prof.ssa Michela Matteoli, Direttrice dell'Istituto di Neuroscienze del CNR.

a cura di Redazione Pazienti
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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