Quando si parla di meningite, scattano un allarme e una preoccupazione difficili da controllare. Parliamo, infatti, di una grave malattia che attacca il sistema nervoso centrale dei piccoli. Si presenta, dunque, una infiammazione delle membrane che proteggono l’encefalo e il midollo spinale, ovvero le meningi.
In alcuni casi, poi, l’infezione si allarga, coinvolgendo anche il parenchima cerebrale e divenendo così meningoencefalite.
Ascoltiamo il parere degli esperti della SIP, il dottor Rocco Russo, Responsabile area vaccini del sito SIP – Società Italiana di Pediatria, e la dott.ssa Elena Bozzola, Consigliere Nazionale SIP.
Quali sono le cause della meningite?
Le cause principali delle meningiti acute sono di natura infettiva: batteri, virus, funghi e parassiti. Responsabili più frequentemente sono: Streptococco di gruppo B, Escherichia Coli, Listeria Monocytogenes. Nei bambini, i batteri di maggior riscontro della meningite acuta sono Streptococco Pneumoniae e Neisseria Meningitidis.
Tra i virus, i più comuni che rappresentano un pericolo sono gli Enterovirus e l’Herpes simplex.
Quali sono i sintomi della meningite?
Tre sono i campanelli d’allarme che dovrebbero indurci a correre dallo specialisti per una diagnosi della malattia:
- Rigidità nucale
- Febbre
- Vomito
C’è da dire che, nel suo esordio, la malattia ha una sintomatologia poco definita e la diagnosi non è semplice. E’ bene, quindi, valutare anche altri segni comunemente associati alla meningite, come la fotofobia, il dolore alle gambe, l’inappetenza e l’irritabilità, il mal di testa, l’alterazione dello stato di coscienza e le convulsioni.
Nei lattanti può anche presentarsi il rigonfiamento della fontanella bregmatica. Nelle forme di meningite meningococcica possono essere presenti manifestazioni cutanee (rush petecchiale).
Come si fa la diagnosi di meningite e qual è il decorso della malattia?
Per saperne di più, cliccate in basso e leggete il parere degli specialisti della Società Italiana di Pediatria.