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TAC spirale: il futuro della diagnosi del tumore al polmone

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 22 Novembre, 2018

tac spirale tumore ai polmoni: per la diagnosi precoce

Ormai lo sappiamo. La diagnosi precoce è l’arma principale per sconfiggere il cancro. Un tumore scoperto nelle prime fasi ha una percentuale di guarigione molto più alta rispetto a neoplasie scoperte in fase tardiva.

In questo contesto, la TAC spirale sembra essere un utile strumento di diagnosi precoce del tumore polmonare. Si tratterebbe di un vero e proprio salvavita. È quanto emerge da una ricerca che sarà presentata durante la Conferenza mondiale sul carcinoma polmonare, a Toronto, da Giulia Veronesi, responsabile della Sezione di Chirurgia Robotica Toracica dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano.

«In Italia, con quasi 42mila nuove diagnosi ogni anno, il cancro al polmone resta fra i più temibili e letali – ha affermato la dr.ssa Giulia VeronesiFinalmente sono stati compiuti dei progressi importanti nelle terapie, ma l’attenzione degli specialisti si indirizza verso la diagnosi precoce, che nell’85% dei casi riguardi proprio i fumatori».

TAC: un esame fondamentale per la diagnosi

La TAC è una tecnica di imaging, ossia una procedura di diagnostica per immagini che utilizza un computer collegato a una macchina a raggi X per creare una serie di immagini dettagliate delle aree all’interno del corpo. Le immagini sono riprese da diverse angolazioni e sono utilizzate per creare viste tridimensionali di tessuti e organi. In alcuni casi si esegue con mezzo di contrasto, una sostanza a base di iodio che viene iniettato in una vena, o ingerito, per visualizzare più chiaramente tessuti ed organi.

In particolare, la TAC può essere utilizzata per:

  • Diagnosticare danni alle ossa, agli organi interni, problemi di circolazione del sangue, ictus, cancro
  • Avere indicazioni utili per ulteriori indagini e trattamenti da eseguire. Ad esempio, nel caso di un tumore, consente di determinarne la posizione, le dimensioni e la forma prima di effettuare la radioterapia oppure una biopsia
  • Monitorare le condizioni di salute di una persona, controllando, ad esempio, la dimensione di un tumore durante e dopo le cure

Ovviamente, questo esame non deve essere considerato uno strumento di check-up periodico, in assenza di una indicazione precisa del medico: la dose di radiazioni emesse, infatti, può essere discretamente alta. È inoltre necessaria una certa prudenza nel suo impiego, soprattutto quando si tratta di bambini e di donne in età fertile.

TAC spirale (o volumetrica): come funziona

Così come per la TAC tradizionale, anche nel caso della TAC spirale, il paziente viene fatto sdraiare su un lettino mentre il tubo radiogeno ruota intorno a lui acquisendo immagini tridimensionali del corpo.

Tuttavia, in questa tipologia di TAC, il tubo ha una rotazione continua e il lettino ha un movimento orizzontale altrettanto continuo. In questo modo le immagini non risultano più staccate una dall’altra. Con le macchine spirali multistrato, ogni rotazione del tubo radiogeno non acquisisce un’unica sezione bensì diversi strati contemporaneamente (fino ad ora 16). Questo ha ridotto notevolmente tempi di esecuzione dell’esame e migliorato nettamente la qualità delle immagini.

«La Tac spirale è uno strumento estremamente sensibile che individua lesioni e noduli polmonari anche molto piccoli – conclude Veronesi – Può dare dei falsi positivi, ma la sovra diagnosi appare abbastanza limitata, così come l’esposizione radiogena. È però importante che il test venga eseguito in centri con ampia esperienza, dove i medici siano preparati a valutare e spiegare bene alle perone i possibili rischi e benefici del test. D’altro canto i dati a favore sono che è facilmente identificabile la popolazione bersaglio (forti fumatori) e che per queste persone il rischio di morire per cancro polmonare è molto alto».

Gli studi eseguiti anche in Italia sull’uso della TAC spirale come strumento di diagnosi precoce si concentrano tutti su chi è considerato più a rischio di sviluppare un tumore ai polmoni: i forti tabagisti, attuali o ex con un’età superiore ai 50 anni.

«Scienziati e ricercatori hanno trovato un modo per scovare agli inizi, quando sono ancora piccoli e più facili da curare, i sospetti che potrebbero indicare la presenza di un tumore ai polmoni – ha spiegato Veronesi – Una malattia che oggi in oltre 7 pazienti su 10 viene ancora scoperta tropo tardi. Ma trovato lo strumento efficace, restano ancora da fare delicati e complessi calcoli per stabilire se il metodo in questione effettivamente è “sostenibile”. La nostra analisi economica, prima in Italia in questo ambito, ha risposto a questa domanda ed è giunta alla conclusione che uno screening con Tac spirale nei forti fumatori converrebbe e costerebbe persino molto meno di quello con mammografia».

Come si approva uno screening in Italia

Perché un test venga approvato come screening deve rispondere a due criteri:

  • Deve aver dimostrato di essere efficace, cioè di essere capace di ridurre la mortalità o l’incidenza di una determinata patologia
  • Deve aver maggiori benefici in relazione ai possibili danni: per ogni test (a livello di popolazione generale) bisogna valutare se la somma degli elementi positivi è superiore a quelli negativi.
  • Dev’essere economicamente sostenibile dal nostro Ssn

Negli Usa, per la diagnosi precoce del tumore ai polmoni è già dal 2013 che si raccomanda l’esecuzione di una Tac spirale ogni 12 mesi in chi è considerato più a rischio di ammalarsi – ovvero i fumatori fra i 55 e gli 80 anni e i forti ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni.

Numerose sperimentazioni sono state fatte anche in Italia e in Europa, dove però non si è incluso il test fra gli esami di screening  offerti gratuitamente a una certa fascia di popolazione (sulla scorta di ciò che accade per la mammografia, per la diagnosi del tumore al seno). Si aspettano dunque gli esiti di ulteriori ricerche, per soppesare pro e contro dell’esame.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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