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Tumore alla prostata: attenzione a questi valori

Dr. Massimo Perachino

Ultimo aggiornamento – 30 Marzo, 2020

Tumore alla prostata: i valori

Intervista al dr. Massimo Perachino - Direttore Urologia Ospedale S. Spirito Casale Monferrato (AL) - Segretario Generale  AURO , Associazione Urologi Italiani.


Parliamo di una patologia delicata, per la quale un ruolo chiave potrebbe essere giocato dalla prevenzione, come spesso accade. Parliamo di tumore alla prostata e dei valori del PSA, che gli uomini dovrebbero tenere sotto controllo, e lo facciamo assieme al dr. Massimo Perachino, Specialista in Urologia.

Quali sono le cause di un tumore alla prostata? 

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età: le possibilità di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. 

Quando si parla di  tumore della prostata , un altro fattore non trascurabile è senza dubbio la familiarità: il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattia, rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita

  • dieta ricca di grassi saturi;
  • obesità; 
  • mancanza di esercizio fisico. 

Queste sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini poco salubri, sempre più diffuse nel mondo occidentale, che possono favorire lo sviluppo e la crescita del tumore della prostata.

Quali valori del PSA possono costituire un campanello d’allarme?

Non esistono valori di PSA assolutamente sospetti, ovviamente entro i limiti di quelli caratteristici dei pazienti in stadio iniziale di malattia. 

Il PSA va interpretato alla luce di quello che dice la storia clinica del paziente e del reperto della visita, cioè dell’esplorazione rettale. Mettendo insieme i dati l’urologo potrà decidere quali pazienti meritano ulteriori approfondimenti diagnostici.

L’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di un tumore prostatico è la biopsia della prostata che l’urologo consiglia nei casi sospetti.

Maligno o benigno: quali sono le caratteristiche?

Non esistono tumori benigni della prostata, o meglio la prostata può molto più frequentemente ammalarsi della cosiddetta ipertrofia prostatica benigna, una patologia molto diffusa nell’uomo oltre i 50-60 anni.

L’ipertrofia prostatica benigna spesso coesiste con il tumore, quindi è fondamentale la diagnosi differenziale tra queste patologie.

I tumori maligni della prostata in base alle loro caratteristiche vengono suddivisi in 5 categorie di rischio, da quelli cosiddetti a bassissimo rischio di progressione verso forme più aggressive a quelli ad altissimo rischio.

Come si cura e quando si interviene chirurgicamente?

Oggi sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti collaterali specifici. 

Solo un'attenta analisi delle caratteristiche del paziente (età, aspettativa di vita, eccetera) e della malattia (basso, intermedio o alto rischio) permetterà allo specialista urologo di consigliare la strategia più adatta e personalizzata, e di concordare la terapia anche in base alle preferenze di chi si deve sottoporre alle cure. 

Si va pertanto dalla sorveglianza attiva, quando cioè si decide di non effettuare alcun tipo di trattamento (pazienti molto anziani e/o tumori a bassissimo rischio) al trattamento chirurgico (prostatectomia radicale), alla radioterapia. 

Vi sono poi trattamenti cosiddetti alternativi, quali la crioterapia o il trattamento HIFU (ultrasuoni focalizzati sul tumore), dedicati per lo più a pazienti che non possono essere sottoposti ai trattamenti tradizionali.

Nei pazienti con tumori in fase avanzata, sempre più rari grazie alla diagnosi precoce, vi sono trattamenti ormonali e chemioterapici molto efficaci che possono consentire sopravvivenze significative con buona qualità di vita.

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Scritto da Dr. Massimo Perachino

Dr. Massimo Perachino - Direttore Urologia Ospedale S.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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