La diagnosi di cancro ridimensiona la vita di qualunque persona e, qualsiasi parte del corpo interessi, prevede sempre e comunque un iter standardizzato che comporta – quasi sempre – un approccio chirurgico associato a quello terapeutico, fatto di chemioterapia, radioterapia e, in alcuni casi, immunoterapia.
In questi ultimi anni, si parla molto di tumori alla testa, collo e bocca in relazione ai progressi dalla medicina e dalla chirurgia in questo campo. Ma se ne parla anche perché, negli ultimi dieci anni, si è registrato un aumento del 250% dei tumori che interessano il distretto superiore del corpo. Ecco i motivi.
Tumori della testa e del collo: cause e terapie innovative
Quando una forma di cancro si sviluppa nella porzione del corpo che parte dalle clavicole e termina sotto i tessuti cerebrali, parliamo genericamente di tumori della testa e del collo. Questa tipologia di tumori sembra essere in forte aumento in tutta l’Europa: solo in Italia, nel 2017, 1.900 persone sono state colpite da carcinomi orofaringei, che si originano nella parte posteriore della gola, coinvolgendo le tonsille e la base della lingua.
Alla base vi sono diversi fattori di rischio come stili di vita errati, infezioni da HPV, assunzione di farmaci immunosoppressori e malattie del sistema immunitario.
«Quelli della testa-collo rappresentano ormai il 20% di tutti i tumori maschili – ha affermato il dr. Giuseppe Spriano, primario di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Oncologica Cervico Facciale dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma – Si tratta di neoplasie che possono interessare pelle, naso, orecchio, tiroide, ghiandole salivari, collo, cavo orale, faringe e laringe. A causa di questa complessità, la cura e l’assistenza ai pazienti richiede il coinvolgimento di molte figure professionali fin dalla diagnosi: patologi, radiologi, medici nucleari, radioterapisti, oncologi medici e chirurghi otorinolaringoiatri».
«In campo chirurgico oggi grazie alla robotica possiamo eseguire interventi sempre meno invasivi e più rispettosi della integrità estetica e funzionale di questa delicata zona del corpo. L’immunoterapia sta dimostrando di essere davvero efficace anche per i tumori della testa collo – ha proseguito il prof. Spriano durante il Congresso ECHNO 2018 – Consiste nella somministrazione di farmaci in grado di consentire al nostro sistema immunitario di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle, sbloccando l’attività di recettori che erano stati inibiti dal cancro».
Nella diagnostica invece la prossima frontiera da esplorare è rappresentata dal ruolo della cosiddetta biopsia liquida, un test innovativo che permette di rintracciare dei marcatori come i microRna, piccolissime molecole, la cui assenza o ricomparsa può indicare la assenza o la recidiva della malattia.
Tumore alla bocca: cosa dovrebbe farci sospettare
In alcuni casi è possibile individuare delle lesioni precancerose e agire preventivamente, anticipando la malattia conclamata.
Il carcinoma del cavo orale (in gergo, tumore alla bocca) è un tumore molto aggressivo che può interessare qualsiasi porzione della mucosa orale. Generalmente, si localizza a livello della lingua, del pavimento orale e del palato molle.
Se non individuato e curato tempestivamente registra un tasso di mortalità elevata ma, se diagnosticato nelle fasi precoci, la percentuale di soggetti che guariscono è notevole.
Come riconoscerlo? Nelle sue fasi iniziali, si possono avere delle lesioni diplasiche precancerose, sotto forma di macchie o placche bianche (leucoplachia) o rosse, così come piccole erosioni all’interno della bocca. Queste ulcerazioni, solitamente, non presentano sintomi, ma non guariscono con le comuni terapie.
In presenza di una di queste lesioni, lo specialista dovrà in primo luogo verificare se esse siano dovute a elementi traumatici, come denti scheggiati o protesi incongrue. In tal caso, la rimozione del trauma dovrà però consentire la guarigione della lesione in 10-15 giorni. Altrimenti, il sospetto di cancro orale diventa fondato ed il paziente dovrà essere sottoposto a biopsia con esame istologico.
Fumo, alcool e igiene orale: partiamo dalla prevenzione
La prevenzione del cancro del cavo orale prevede prima di tutto un’alimentazione ricca di frutta e verdure, così come l’eliminazione del fumo di tabacco e del consumo abituale di superalcolici. Non solo. È fondamentale mantenere una bocca sana e ben curata: consultate con regolarità un dentista, che saprà indicarvi tutte le azioni per mantenere in buona salute il cavo orale.
Quando la causa scatenante è l’HPV, è l’immunizzazione dei giovani il mezzo efficace per ridurre i contagi e quindi il rischio oncologico.
Se a esserne fattori scatenanti sono, invece, alcol e fumo, la prevenzione è basata sulla riduzione dei soggetti che, di questi due vizi, fanno ancora uno stile di vita. I tumori della testa-collo, nel 75% dei casi, sono dovuti all’abuso di alcol e al consumo di tabacco. L’eliminazione del fumo e la riduzione del consumo di alcool potrebbe contribuire a ridurre l’incidenza del cancro orale intorno al 60-80%.
Anche l’igiene orale contribuisce ad abbassare il rischio di cancro della mucosa orale. La cattiva igiene agisce sia direttamente, per l’azione irritante e traumatizzante di protesi mal fatte o di denti scheggiati, sia indirettamente, perché conduce a un prolungato contatto delle sostanze cancerogene con la mucosa della bocca.
Così come per altre tipologie di tumori, l’assunzione di farmaci che deprimono il sistema immunitario può essere causa scatenante anche per quelli del distretto testa –collo.
Non deve mancare l’autoanalisi: se si notano macchie, placche bianche o rosse, lichen planus, ferite croniche che non guariscono mai, è consigliabile andare da uno specialista.