È stato appena testato un nuovo tipo di cerotto, costituito da cellule staminali, che, se applicato sul cuore, è in grado di rigenerare il tessuto muscolare perduto o danneggiato.
Vediamo come è stata testata questa nuova scoperta.
I test
Le prime sperimentazioni circa l’efficacia di questi cerotti sono stati effettuati su sei macachi affetti da insufficienza cardiaca (la metà ha ricevuto 3 cerotti, l’altra metà cinque) – confrontati, poi, con altrettanti animali non trattati.
A distanza di sei mesi, i macachi aiutati con cinque cerotti avevano pareti del cuore più spesse anche di 6 millimetri rispetto agli altri primati, e in tre di loro si è osservato un aumento del 10% della quantità di sangue pompato ad ogni battito.
La patch ha contribuito attivamente a rafforzare il cuore dall'esterno: sebbene non integrato nei suoi tessuti, rispondeva alle sue contrazioni e si adattava ad esse. Inoltre, nessuno degli animali ha accusato battiti irregolari o sviluppato tumori.
Si è passato, quindi, alle sperimentazioni sugli essere umani: l’innovativo cerotto cardiaco è stato impiantato in 15 pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave, tra cui in una donna di 46 anni come trattamento in attesa del trapianto di cuore – avvenuto tre mesi dopo.
I cerotti impiantati, in questo caso, sono stati 10 (da 400 milioni di cellule ciascuno e misuravano 4 cm per 9).
La donna, trattata con due comuni farmaci immunosoppressori, è rimasta stabile ed è stato possibile osservare come i cerotti risultassero avvolti da piccoli vasi sanguigni, segno che stavano ricevendo ossigeno e nutrienti – integrandosi alla perfezione all’organo.
Lo studio che ha seguito questa sperimentazione è apparso sulla rivista Nature.
In cosa consiste il cerotto
Per la creazione di queste patch cardiache, gli scienziati hanno riprogrammato geneticamente le cellule del sangue per comportarsi come cellule staminali pluripotenti indotte. Queste sono state ingegnerizzate finche non sono diventate cellule di muscolo cardiaco e di tessuto connettivo.
Esse sono, poi, state fatte moltiplicare in uno stampo di idrogel per 28 giorni, fino a formare un cerotto di 4 cm per 4, capace di contrarsi come un cuore umano e di differenziarsi in qualunque altra cellula del corpo, se nutrite con il giusto mix di proteine e altre sostanze chimiche.
Si è, quindi, formata una patch di tessuto cardiaco ingegnerizzato, chiamato muscolo cardiaco ingegnerizzato (EHM), un tessuto composto da cardiociti derivati da cellule staminali del cordone ombelicale di donatori, incorporati in un idrogel di collagene.
L'idea è che i nuovi dispositivi, capaci di ripristinare in parte la funzione cardiovascolare e utilizzabili dopo interventi minimamente invasivi e senza particolari effetti avversi, possano unirsi alle terapie già presenti per trattare l'insufficienza cardiaca e aiutare chi non è eleggibile per un trapianto (o chi rimane in lista di attesa).