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Vaccinarsi contro il Papilloma virus per prevenire il tumore all’utero

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 09 Marzo, 2021

Papilloma virus: come prevenire l'infezione grazie al vaccino

Cos’è il Papilloma virus umano (HPV)?

L’HPV (Human Papilloma Virus) appartiene a una famiglia che comprende diverse varietà di virus, che si manifestano in maniera differente a seconda del ceppo con cui si viene contagiati. Le verruche, o papillomi sono, per esempio, lesioni benigne cutanee o delle mucose, causate proprio da HPV.

Alcuni ceppi del Papilloma Virus Umano, però, causano anche lesioni maligne interessando le vie respiratorie superiori quali:

  • Laringe
  • Faringe
  • Lingua
  • Tonsille
  • Palato
  • Naso

Anche i genitali maschili e femminili possono essere colpiti dall’HPV e, in particolare, le lesioni maligne che si manifestano interessano le seguenti zone:

  • Glande, pene e scroto
  • Perineo, vagina, utero e cervice uterina

Proprio nella donna, il tumore del collo dell’utero è determinato nel 100% dei casi dal virus HPV e i ceppi oncogeni che portano alla formazione del cancro più pericolosi sono il ceppo 16 e 18. È qui che entra in gioco l’utilità dei programmi di screening che permettono una diagnosi precoce delle lesioni precancerose e un trattamento tempestivo nella fase iniziale, prima che esse evolvano verso il cancro invasivo.

Sebbene non tutte le infezioni da HPV producano lesioni cancerose, quelle che cronicizzano si trasformano in cancro nella maggior parte dei casi. Per questo è fondamentale valutarne la presenza, così da ridurre l’incidenza del cancro cervicale.

Come si trasmette il Papilloma virus?

La trasmissione genitale del virus dell’HPV (link) avviene attraverso i rapporti sessuali. Le infezioni che riguardano, invece, i cavi orali e le vie respiratorie sono provocate dai rapporti orali, attraverso il contatto, quindi, tra la mucosa e i genitali.

Le persone che hanno un sistema immunitario suscettibile sono più esposte al rischio di contagio.

A che età fare il vaccino anti-HPV?

Vaccinarsi è il metodo migliore per evitare l’infezione e, quindi, lo sviluppo del cancro. Per questo si raccomanda l’utilizzo dell’HPV test a partire dai 30-35 anni. Il vaccino contro il papilloma virus ha un’efficacia clinica di circa il 98% nell’evitare l’infezione e le lesioni precancerose.

In Italia la campagna di prevenzione attraverso vaccinazione è rivolta alle bambine di età compresa tra gli 11 e i 12 anni, ma il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato l’estensione della vaccinazione ai 26 anni. Tuttavia, diversi studi avvalorano la scelta di ampliare la profilassi nella donna fino ai 45 anni di età.

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino contro l’HPV?

Nonostante le polemiche scatenatesi su presunti danni permanenti causati dal vaccino contro il papilloma virus, non ci sono evidenze che queste possano imputarsi con assoluta certezza alla vaccinazione.

Gli effetti indesiderati comuni, invece, sono simili a quelli che possono essere determinati da altre vaccinazioni, ossia febbre, arrossamento, irritazione e dolore nel sito di iniezione.

Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast sulla prevenzione dell'HPV.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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