Ogni tanto capita, specie nella stagione autunnale, di raffreddarsi e sentire la voce abbassarsi. Oppure, soprattutto chi per lavoro parla molto e deve avere il polso della situazione, come capireparto o insegnanti, può sperimentare gola secca e fastidi vocali di vario genere.
Se, però, la voce crea problemi per più di tre settimane, è necessario consultare uno specialista che, come prima cosa, valuterà le abitudini scorrette come consumo di caffeina alcol e nicotina, vaglierà la presenza di traumi, interrogherà il paziente su patologie pregresse e capirà anche se la sua posizione lavorativa gli impone o meno di sforzare molto le corde vocali.
In particolare, non bisognerebbe sottovalutare la raucedine prolungata, tensioni e dolori duraturi alla gola, l'incapacità di raggiungere note alte, e infine se ci si deve sforzare molto per parlare, magari schiarendo la voce più e più volte. Potrebbe infatti indicare la presenza di alcune patologie. Quali? Vediamole insieme.
Mal di gola, raucedine e reflusso gastroesofageo
Schiarirsi la voce di frequente, avere la sensazione di un elemento estraneo intrappolato in gola in accompagnamento a bruciore di stomaco possono far pensare a un effetto del reflusso gastroesofageo. Si tratta di una condizione seria ma curabile, sia tramite la dieta che eventualmente con i farmaci adeguati.
Raucedine e malattie autoimmuni
Non solo reflusso: la raucedine può anche essere determinata da alcune patologie che attaccano il sistema immunitario. La sindrome di Sjogren, per esempio, colpisce le ghiandole salivari e lacrimali, producendo secchezza nella zona orale. Tra le altre patologie autoimmuni che si ripercuotono anche sulla funzionalità vocale non bisogna dimenticare l'artrite reumatoide, che danneggia infatti le articolazioni della laringe: il problema, a sua volta, impedisce la corretta motilità delle corde vocali.
Voce debole e infezioni virali
Le infezioni batteriche o virali della laringe possono portare a raucedine, una condizione che comporta l'abbassamento della voce fino anche alla sua perdita. Le infezioni virali di natura grave possono infatti arrivare a danneggiare i nervi vocali, compromettendone il funzionamento.
In questi casi si consiglia di riposare la voce e di ricorrere a inalazioni di vapore. Gli antibiotici andrebbero assunti solo dietro prescrizione medica e in caso di febbre alta, che potrebbe far sospettare una causa batterica.
Alterazioni vocali e cancro
Le modificazioni della voce possono poi dipendere anche da lesioni determinate dalle prime fasi del cancro alla laringe. Chi fuma corre maggiore rischio di sviluppare questa forma tumorale, così come gli abituali consumatori di alcol. Tra le avvisaglie si ricordano anche dolore all'orecchio o otalgia, sensazione di nodo alla gola, difficoltà respiratoria e di deglutizione e linfonodi ingrossati nella zona del collo.
Voce bassa e lesione alle corde vocali
I danni alle corde vocali possono infine indebolire la voce, causando il doloroso effetto "graffiato". Spesso tali danni dipendono da operazioni chirurgiche alla tiroide, al cuore o alla colonna vertebrale. Questa tipologia di traumi può essere trattata tramite filler. La voce può però peggiorare anche a causa dell'età avanzata, per una diminuita capacità respiratoria e per l'indebolimento dei muscoli e atrofia tissutale della zona.
Voca rauca e bassa: cosa fare
Esistono poi, al di là delle terapie specifiche, dei rimedi da mettere in atto per migliorare le prestazioni vocali. Anzitutto, è bene idratarsi con regolarità, per lubrificare le corde della voce e, parallelamente, evitare caffeina, alcol e fumo.
Predisporre poi un umidificatore nei mesi più freddi se si vive in un ambiente particolarmente secco. Bandire, poi, i medicinali che seccano la gola, come per esempio alcuni utilizzati per il trattamento di allergie e raffreddori: consultare il medico per capire su quali alternative fare affidamento. Evitare anche i colluttori alcolici, che possono irritare e seccare la gola.
Infine, qualche consiglio alimentare: no a pietanze piccanti, che possono inasprire il reflusso e per quanto riguarda le abitudini di vita, cercare di non urlare, prediligendo toni medi che non prevedano sforzo vocale eccessivo.