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Crisi epilettiche nel cane, da cosa dipendono e cosa fare?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2022

Crisi epilettiche nel cane: cosa sapere

Anche i nostri amati cagnolini possono subire i feroci attacchi dell’epilessia, una patologia cronica non sempre facile da prevedere e curare, e che può avere diverse cause.

Le crisi epilettiche nel cane possono arrivare all’improvviso e confondersi con i sintomi di altri disturbi. Ecco perché è molto importante appurarne la natura facendosi guidare dal supporto di un neurologo veterinario.

In questo articolo, vediamo quali sono i segnali da osservare quando si sospettano crisi epilettiche nei cani, e cosa fare quando arrivano per affrontarle in modo corretto.

Cos'è l’epilessia canina

In generale, l’epilessia è una patologia tipicamente cronica neurologica che colpisce l’encefalo (parte del sistema nervoso centrale che si trova nella scatola cranica), e che si manifesta attraverso episodi ricorrenti di convulsioni o crisi epilettiche, manifestazione clinica di un’alterata attività neuronale.

Crisi epilettiche nei cani, quando arrivano e come si manifestano

Assistere alle crisi epilettiche che sopraggiungono inattese a turbare la vita del proprio animale, può mettere a dura prova la sensibilità di chi non ne ha mai fatto esperienza prima d'ora.

Non si sa cosa fare quando vedi il tuo cane confuso, in preda a spasmi e tremori, e in qualche caso perdere addirittura la coscienza e accasciarsi a terra. 

In questi momenti, il panico prende il sopravvento insieme alla sensazione di impotenza per non sapere cosa sta davvero succedendo. 

I sintomi delle crisi epilettiche nei cani possono confondersi con altri, quindi è bene poterli identificare per intervenire in modo corretto con l'aiuto di un veterinario che possa fare una diagnosi e dare una terapia.

La crisi epilettica può arrivare in ogni momento, durante la notte o quando il cane è solo in casa, e può durare da qualche secondo a minuti, per tornare poi a intervalli di 24-36 ore.

Quando sta per arrivare, porta con sé segnali chiari e riconoscibili: il cane si comporta in modo anomalo, sembra impaurito, smarrito, irrequieto, in cerca di attenzioni.

Non è detto che alcuni comportamenti siano riconducibili a un disturbo di epilessia, perché una crisi psicomotoria può essere facilmente confusa con un comportamento più atipico.

Infatti, il cane potrebbe rincorrere qualcosa di invisibile o la sua stessa coda. Ma a questi atteggiamenti anomali è comunque possibile associare altri segnali.

Sintomi dell'epilessia nel cane

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Quando la crisi epilettica "esplode", può manifestarsi attraverso questi sintomi:

  • spasmi;
  • tremori;
  • convulsioni; 
  • crisi psicomotorie;
  • movimenti involontari;
  • irrigidimento muscolare; 
  • salivazione eccessiva;
  • incontinenza urinaria e fecale;
  • perdita della coscienza.

Cane epilettico, ecco come aiutarlo

Anche se le crisi epilettiche nel cane possono sembrare molto violente, non sono dolorose e, contrariamente a quanto si crede, il cane non ingoia la lingua durante un attacco epilettico. 

Quando succede per la prima volta, il primo passo da fare è osservare le manifestazioni dell'evento per darne conto al veterinario per durata e intensità, il quale potrà confermare la natura dei sintomi attraverso test ed esami vari.

È importante definire bene la situazione e rivolgersi eventualmente a un neurologo, qualora gli attacchi dovessero ripetersi a breve distanza causando anche la perdita di coscienza.

Il secondo passo prevede l'eventuale iter diagnostico consigliato dallo specialista, che può comprendere:

  • esami del sangue;
  • esami delle urine e delle feci;
  • elettrocardiogramma (ECG), Ecografia Addominale, Radiografia, Risonanza Magnetica;
  • controllo neurologico;
  • terapia giornaliera a base di anticonvulsivi, una volta accertata l’epilessia.

In merito a quest'ultimo punto, il veterinario potrà prescrivere un farmaco da dare al cane epilettico, in grado di attenuare la crisi, e che dovrà prendere per tutta la vita

I principi attivi più efficaci già dopo un paio di settimane dopo la prima dose, sono il fenobarbital e il bromuro di potassio.

Cosa fare e cosa non fare durante una crisi epilettica canina

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Come comportarsi durante una crisi epilettica nel cane? Di seguito, alcuni consigli per assistere il proprio cane senza rischiare imprevisti:

  • non mettere le dita nella bocca  
  • evita di abbracciarlo o di accarezzarlo
  • allontana eventuali altri animali che sono nei pressi 
  • posiziona la sua testa su un cuscino
  • aspetta che la crisi faccia il suo corso e passi.

Le cause dell’epilessia canina

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Le cause delle crisi epilettiche sono varie. Una volta esclusi alcuni input, come situazioni stressanti, rumori forti e improvvisi, bagliori di luce particolarmente intensi e fastidiosi, bisogna appurare la natura dell'epilessia canina vera e propria

In realtà, quelle che dobbiamo definire convulsioni reattive si verificano in risposta ad alcuni stimoli (come per esempio, uno squilibrio metabolico o la presenza di tossine), e non sono considerate una forma di epilessia perché non sono causate da un'anomalia del cervello.

Fra le cause delle convulsioni nei cani ci possono essere alterazioni metaboliche a carico del fegato, insufficienza renale, malattie infiammatorie e infettive.

Per quanto riguarda l'epilessia vera e propria, distinguiamo tra queste forme.

Epilessia Idiopatica, primaria (o genetica)

Questa è la forma di epilessia più frequente, di tipo ereditario, la cui causa è sconosciuta.

L'epilessia di causa sconosciuta viene utilizzata per descrivere una condizione in cui si sospetta una causa strutturale non identificata da una valutazione diagnostica.

Si manifesta negli animali più giovani, di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, attraverso crisi epilettiche che sono la conseguenza di attività neuronali anomale a livello cerebrale, colpendo in particolare alcune razze canine tra le quali: 

  • Labrador;
  • Beagle;
  • Pastore Australiano;
  • Pastore Tedesco;
  • Collie;
  • Golden Retriever;
  • Tervueren Belgi.

Epilessia acquisita o secondaria

Questa forma di epilessia secondaria deriva dalla presenza di alcune condizioni e patologie:

  • malattie cerebrali;
  • tumori;
  • malformazioni;
  • lesioni;
  • traumi;
  • ictus.

L'epilessia strutturale

L'epilessia strutturale è la diagnosi di convulsioni derivate da danni osservabili o da malformazioni del cervello. Ad esempio, l'epilessia strutturale può verificarsi dopo una malattia cerebrale di tipo infiammatorio, in relazione alla crescita di un tumore intracranico o dopo un trauma alla testa. Può anche essere il risultato di malformazioni congenite o di un evento vascolare, come un ictus.

Le anomalie cerebrali che rientrano nelle epilessie strutturali possono essere rilevate attraverso una risonanza magnetica e mediante analisi del liquido cerebrospinale

Le diverse forme di crisi epilettiche nel cane

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Le crisi epilettiche possono coinvolgere un solo muscolo, un gruppo di muscoli o essere generalizzate, e possono presentarsi con frequenze diverse:

  • isolate;
  • a grappolo, se si presentano 2 o più crisi nell'arco delle 24H;
  • ripetute, una condizione che richiede l'intervento urgente del veterinario.

Le fasi delle crisi epilettiche nei cani

La prima fase o fase pre-ictale (fase aura) è quella in cui il cane inizia a manifestare comportamenti alterati, anomali, mostrandosi più ansioso e irrequieto, rincorrendo la coda o camminando in modo rapido e senza sosta. Questa fase può durare da qualche secondo a ore e giorni, prima dell'arrivo della seconda fase. 

La seconda fase è quella detta ictale, caratterizzata da movimenti dei muscoli involontari, che possono durare secondi o minuti. In questa fase, il cane subisce cambiamenti nel comportamento e manifesta alcuni sintomi:

  • sguardo disorientato;
  • tremore;
  • perdita di coscienza e delle funzioni corporee.

In qualche caso, il cane potrebbe anche assumere posizioni particolari, cadere su un fianco con la testa rivolta all'indietro e agitare le zampe mentre il resto del corpo sembra paralizzarsi. In questa fase, altri segnali possono includere perdita urina, feci e salivazione eccessiva.

La fase post-ictale può durare da minuti a giorni durante i quali il cane può sviluppare altri comportamenti anomali:

  • smarrimento;
  • salivazione eccessiva;
  • irrequietezza;
  • fame e sete alterate;
  • incontrollata attività intestinale o vescicale;
  • debolezza;
  • cecità;
  • disordini motori.
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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

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