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Cos'è il virus dell'Immunodeficienza felina (FIV)

Redazione

Ultimo aggiornamento – 06 Ottobre, 2022

Scopriamo i sintomi dell'immunodeficienza felina

Il virus dell’immunodeficienza felina (FIV, Feline Immunodeficiency Virus) è un retrovirus che colpisce tutti i tipi di felini, tra cui i gatti. 

Tale virus appartiene alla stessa famiglia del virus HIV umano e, per questa ragione, l’immunodeficienza felina è anche nota come AIDS del gatto o HIV felina.

Scopriamone di più.

Virus dell'immunodeficienza felina: cosa è

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La sindrome detta Immunodeficienza felina è una malattia infettiva che ha un comportamento analogo al virus HIV -  che provoca, quindi, lo stato di aids. 

Una cosa utile da ricordare è che il virus FIV non è in grado di infettare l’uomo o altri animali che non siano felini.

Questa malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e dove si ha un’alta concentrazione di gatti randagi.

Il virus è molto diffuso tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di uscire all’aperto e lottare tra loro quando cercano di difendere il territorio.

Ad oggi non esiste ancora una cura per la FIV, ma è fondamentale sapere se il gatto è sieropositivo per avere una buona igiene e una corretta nutrizione 

Insieme, questi spunti possono migliorare ed allungare la vita del gatto.

Quali sono i sintomi

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Il virus dell’immunodeficienza felina agisce danneggiando progressivamente il sistema immunitario del felino dopo un periodo di latenza di lunghezza variabile. 

Questo indebolimento delle difese immunitarie rende il gatto FIV-positivo più soggetto a contrarre infezioni e a sviluppare complicazioni che possono rivelarsi mortali, rendendo il gatto immunodepresso.

I sintomi più comuni dell’immunodeficienza felina si manifestano, solitamente, in un periodo di tempo, di durata variabile, in cui si verifica una sintomatologia specifica, comprendente:

  • anemia;
  • inappetenza;
  • dimagrimento;
  • diarrea;
  • febbre;
  • insufficienza renale;
  • alterazioni cutanee;
  • infezioni batteriche;
  • leucopenia;
  • debolezza;
  • letargia;
  • ingrossamento dei linfonodi;
  • sindrome stomatite-gengivite-faucite.

Trasmissione della FIV

La FIV si trasmette dai gatti infetti a quelli sani attraverso lo scambio diretto di fluidi organici, che può avvenire tramite

  • rapporti sessuali;
  • graffi;
  • stretto contatto;
  • morsi. 

Questi ultimi avvengono soprattutto durante le lotte che scoppiano tra i maschi non sterilizzati per la difesa del territorio, oppure per infezione transplacentare dalla madre ai cuccioli.

La FIV può colpire gatti di qualsiasi razza e qualsiasi età, sebbene sia più comune tra i gatti maschi non sterilizzati, che vivono fuori casa e dal carattere più aggressivo.

Occorre ricordare che FIV non è trasmissibile né all’essere umano né ai non felini: questo significa che i gatti FIV-positivi non rappresentano un pericolo né per l’uomo né per gli altri animali domestici che non siano gatti.

Diagnosi e trattamento

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La diagnosi della FIV avviene attraverso un test sierologico eseguito dal medico veterinario, con lo scopo di rilevare la presenza di anticorpi prodotti contro il virus.

Al momento non esista una cura definitiva per la FIV, ma è possibile effettuare delle terapie che permettano al gatto di vivere più a lungo e con meno problematiche di salute, per esempio con una corretta terapia farmacologica a base di antivirali e immunomodulatori, definiti dal veterinario a seguito della valutazione medica, si può raggiungere un’aspettativa di vita di 5 anni.

Fondamentale, inoltre, è eseguire dei controlli periodici che permettano al veterinario di monitorare costantemente lo stato di salute del gatto e l’eventuale insorgenza di altre patologie correlate. 

Sono consigliati emocromi seriali per la conta di globuli rossi e bianchi.

Quanto vive un gatto sieropositivo?

La vita di un gatto sieropositivo si articola in quattro fasi, in relazione ai diversi stadi clinici della malattia:

  1. primo stadio: in questa fase, della durata di settimane o mesi, l’infezione si manifesta attraverso una sintomatologia specifica;
  2. fase di latenza: a questo punto il gatto, che non manifesta più alcun sintomo clinico, diventa portatore asintomatico. È in questa fase, che può durare anche più di tre anni, che il virus comincia ad intaccare le funzioni del sistema immunitario;
  3. fase di riacutizzazione: durante questo stadio è possibile che si torni alla fase di latenza oppure che si passi allo stadio terminale;
  4. stadio terminale: questa fase è caratterizzata da un rapido peggioramento delle condizioni di salute del gatto e da uno stadio di immunodeficienza da aids.
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a cura di Dr. Luca Buosi
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