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Quale alimentazione può seguire un ragazzo di 23 anni che ha spesso crampi alla pancia?

Buonasera, sono un ragazzo di 23 anni, è una settimana che ho crampi alla pancia, i dolori si presentano come leggere fitte in punti del tutto casuali, ieri notte sono stato dalla guardia medica e, in seguito a palpazione, mi ha consigliato di andare al pronto soccorso per eseguire un'ecografia. Al pronto soccorso, mi sono state fatte le analisi del sangue, mi hanno dato un Malox e un'endovena di Tachipirina da 1000 senza alcun esito positivo, se non un apparente miglioramento dei crampi e della forte sensazione di mancanza di energia e di tensione cranico-cervicale. La mia digestione è molto veloce (il pasto del pranzo lo digerisco entro 5-6 ore), le feci sono abbastanza normali, non c'è né diarrea né stitichezza. Due anni fa, in seguito ad un problema simile, con il gastroenterologo abbiamo deciso di eliminare il caffé completamente dalla mia dieta, poichè, in seguito ad una prova pratica di assaggio di un cucchiaino, ho presentato dei sintomi molto gravi, dolore intestinale, bruciore e acidità di stomaco, sensazione di nausea e svenimento, brividi di freddo e il solito fuoco nella zona cranico-cervicale. Oggi la situazione è migliorata di pochissimo, i crampi, seppur non acuti, ma di dolore abbastanza lieve continuano e i sintomi restano invariati. Quali consigli avrebbe per me? Cosa dovrei mangiare? Quali esami prenotare? Ho la malattia di Von Willebrand tipo 2a e per eseguire delle biopsie serve obbligatoriamente un piano terapeutico dell'ematologo. Grazie.

Risposta

Buongiorno,
la tua sindrome non pone particolari problemi per un approfondimento di indagine, ma in ogni caso, il quadro è complesso (non grave, ma complesso) ed ovviamente anche doloroso, a causa di una disbiosi intestinale e di uno stato infiammatorio che dovranno essere monitorati in tempi, a mio parere, brevi,
Di certo, un'alimentazione non infiammatoria aiuta a non complicare ulteriormente, ma credo che la disbiosi arrivi da alcuni problemi metabolici e quindi è opportuno un approfondimento analitico.
Contatta un buon collega che si occupi di nutrigenomice e nutrigenetica

Cordialità
Risposta a cura di
Daniele Tedeschi
Daniele Tedeschi
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