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Come si tratta un calcolo renale?

Salve, a metà marzo ho avuto la mia prima colica renale. Da tac smc eseguita 2 giorni dopo, è stata rilevata la presenza di un calcolo di 4 mm a livello del meato ureterale e di un altro calcolo di circa 3 mm localizzato nel gruppo caliceale inferiore. Dopo 6 giorni dalla tac, ho espulso un calcolo (sicuramente quello che si trovava nell'uretere e che mi ha portato alla colica) senza troppi fastidi. Da un'ecografia di controllo, il medico ha rilevato la presenza di un calcolo di 3-4 mm a livello dei calici superiori. È possibile che il calcolo si sia spostato dai calici inferiori a quelli superiori? Essendo l'ecografia un'analisi strumentale operatore dipendente, posso pensare che il medico si sia sbagliato in merito alla localizzazione del calcolo stesso? Oppure questo davvero si è spostato così tanto? Ho continui fastidi al fianco. Attualmente sto bevendo quasi 2 litri d'acqua Fiuggi al giorno. L'idea di dover avere un altro episodio di colica renale mi terrorizza. Stavo pensando di assumere tisane di erba spaccapietre. Grazie per l'attenzione. Saluti.

Risposta

Buongiorno,
la migrazione di un minuscolo calcolo (3 mm) è sempre possibile anche grazie all'iperidratazione, a meno che non si tratti di un calcolo di nuova formazione; consiglio un piccolo screening nefrologico per la valutazione dei fattori litogeni plasmatici e urinari; nel frattempo, utile l'iperidratazione per os (con qualunque tipo di acqua) e, dopo la valutazione ematochimica, l'introduzione in terapia di farmaci a base di citrato di potassio e magnesio con eventuale bicarbonato (dopo valutazione nefrologica) che fungono da inibitori della cristallizzazione.  Lascerei perdere tisane che non hanno alcuna efficacia se non quella di arricchire chi le vende.
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Risposta a cura di
Dr. Bruno Corradi Medico Chirurgo
Dr. Bruno Corradi
nefrologo
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