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Cosa può fare un quarantenne che riscontra una diminuzione della libido?

Buonasera dottori, 
avrei bisogno di un vostro parere. Sono un quarantenne e da un paio di anni ho constatato un progressivo calo della libido con associato disturbo erettivo. Gli esami ormonali sono risultati nei limiti, sebbene sia stata riscontrata una riduzione nel valore biodisponibile (calcolato con formula). Dopo una prima visita andrologica, mi è stato suggerito un ciclo con Cialis (10 mg) 3 volte alla settimana per 2 mesi e quindi un nuovo controllo del dosaggio di testosterone. Ho appena terminato la terapia indicata, ma senza risultati incoraggianti (sia sulla libido che sulla disfunzione erettile). In questi giorni, ho provveduto ad effettuare gli esami ormonali e anche su questo versante non c'è nulla di significativo. L'andrologo ha puntato l'attenzione sul testosterone biodisponibile, considerando il suo basso valore se non la causa unica, comunque una probabile concausa (tra le altre cause potrebbero anche esserci fattori di stress?). Quindi mi ha prescritto un ciclo combinato Cialis (stesso dosaggio dei precedenti mesi) + Proviron per 2 mesi (75 mg il primo mese e 50 il secondo). Se anche così non fosse soddisfacente, si potrebbe pensare ad un'integrazione diretta tramite testosterone in gel. Dal momento che sono un po' titubante a pensare di modificare artificialmente gli equilibri ormonali, mi piacerebbe avere qualche informazione aggiuntiva. La scelta tra l'impiego del Proviron piuttosto che di testosterone in gel può dipendere dalla motivazione per cui si suppone sia basso il testosterone biodisponibile? Ci potrebbe essere un'alternativa all'impiego di testosterone esogeno? (magari provando con integratori di zinco, o prodotti simili). Questi i valori principali registrati nelle analisi effettuate: testosterone: 18,0 nanomoli/l albumina: 4.44 g/dl shbg: 54.5 nanomoli/l. 

Grazie

Risposta

Caro lettore,
ritengo che la scelta terapeutica sul farmaco, posologia spetti al medico che ha potuto conoscere il paziente, visitarlo e valutare le analisi ematochimiche richieste per cercare di definire una diagnosi corretta.

Cari saluti 

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Risposta a cura di
Dr. Diego Pozza Medico Chirurgo
Dr. Diego Pozza
andrologourologo
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