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I consigli degli esperti per un’alimentazione sana, gustosa ed equilibrata

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Trascorrere del tempo con gli altri può essere arricchente, stimolante, persino rigenerante. Ma superata una certa soglia, le interazioni continue potrebbero causare un fenomeno ancora poco conosciuto: la stanchezza sociale. Uno studio dell’Università di Helsinki suggerisce infatti che, dopo circa tre ore di interazioni ininterrotte, molte persone iniziano ad avvertire sintomi come irritabilità, stanchezza improvvisa e necessità di isolarsi. Il motivo? Ogni conversazione richiede un impegno cognitivo notevole: il cervello monitora costantemente segnali non verbali, elabora emozioni, e regola il tono e il contenuto della risposta. Un'attività che, nel tempo, può affaticare anche chi si definisce socievole o estroverso. Gli autori dello studio sottolineano come questo tipo di affaticamento non dipenda tanto dalla personalità, quanto dalla quantità e qualità delle interazioni. Riconoscere i propri limiti può dunque aiutare a gestire meglio le energie mentali nel corso della giornata e preservare il proprio equilibrio interiore. 👉🏻 Tu riesci a capire quando è il momento di prenderti una pausa dagli altri? #Socializzazione #BatteriaSociale #Benessere #BenessereEmotivo #BenessereMentale
Ti è mai sembrato di conoscere intimamente una celebrità, anche se non vi siete mai incontrati? È il principio alla base delle relazioni parasociali: legami emotivi a senso unico che nascono con personaggi pubblici e che, anche se non sono reciproci, possono sembrare profondamente reali. Nel reel di oggi analizziamo meglio il fenomeno 👆🏻 #Relazioni #ParasocialRelationship #Benessere #BenessereEmotivo #SaluteMentale
Ti è mai capitato di concludere la pausa pranzo e fare fatica a concentrarti sul lavoro? Il cosiddetto “food coma”, o sonnolenza postprandiale, è una condizione molto comune e del tutto innocua, che si manifesta con stanchezza, letargia e calo della concentrazione dopo un pasto abbondante. Ma perché si verifica? Scorri il carosello per scoprire alcune delle possibili cause. ⚠️ Se la stanchezza è tale da rendere difficile restare svegli e interferisce con lo svolgimento delle attività quotidiane, è consigliabile parlarne con il proprio medico di fiducia per approfondire le cause. #Alimentazione #Nutrizione #FoodComa #Benessere #Salute
Come ci si sente a diventare nonni? Si tratta di un evento emozionante, come traspare dalla reazione di questi due nonni che, attraverso un gioco, scoprono che la loro figlia è incinta. ➡️ Seguici per scoprire di più su benessere, salute mentale e molto altro! #Famiglia #Genitorialità #Nonni #CoseBelle #Positività
Emma Marrone è recentemente intervenuta sul palco del Teatro Manzoni di Milano in occasione di “IEO per le donne”, l’appuntamento annuale dedicato all’ascolto e al confronto con le pazienti dell’istituto, per raccontare la sua esperienza con il tumore ovarico. La diagnosi è arrivata quando aveva appena 25 anni, in modo del tutto inaspettato: «L’ho scoperto perché ho accompagnato una mia amica dalla ginecologa e ho deciso di farmi visitare anch'io», ha spiegato la cantante, aggiungendo che, in quel momento, non aveva sintomi (ma questo non sempre significa essere in salute). Il tumore dell’ovaio, infatti, nelle fasi iniziali tende a non causare sintomi evidenti, rendendo difficile diagnosticarlo precocemente. In Italia, secondo le stime, colpisce circa 6.000 donne ogni anno. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si attesta intorno al 43%, proprio perché, nella maggior parte dei casi, la malattia viene individuata in fase avanzata. Emma Marrone ha convissuto con il tumore per 10 anni, affrontando anche una fase di recidiva. Oggi racconta che la rabbia le ha dato la forza per affrontarlo: «C’è stata tanta paura di non farcela. Eppure, la mia rabbia mi ha spinto a dire alla malattia: “Non puoi vincere tu”». A distanza di anni dalla prima diagnosi, ha deciso di condividere pubblicamente la sua esperienza per mostrare sostegno e vicinanza a tutte le persone che, come lei, hanno affrontato o stanno affrontando un percorso simile. Ma soprattutto, per invitare a non rimandare i controlli: «Ribaltatevi come dei calzini e fate dei controlli perché a volte non si hanno dei sintomi». Attualmente, purtroppo, non esistono programmi di screening scientificamente affidabili per una diagnosi precoce. Tuttavia, sottoporsi regolarmente a controlli ginecologici e a un'ecografia transvaginale può contribuire a intercettare eventuali campanelli d’allarme. Foto:@real_brown. #EmmaMarrone #Prevenzione #Tumore #TumoreOvarico #Salute