Abuso emotivo: le maschere nascoste della violenza psicologica

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 03 Luglio, 2024

Una coppia di persone in difficoltà

La relazione abusiva non è facile da riconoscere, al contrario di quello che si potrebbe pensare, ed è ancora presente una tendenza comune che colpevolizza le vittime e le fa sentire in colpa per non essere in grado di uscirne.

Vediamo di seguito un approfondimento e alcuni segnali da non sottovalutare.

Abuso emotivo: come si manifesta nella relazione

A differenza di quello fisico, che lascia segni tangibili, l'abuso emotivo si insinua subdolamente nella relazione, utilizzando parole e atteggiamenti per minare l'autostima e la dignità della vittima.

Infatti, spesso crea il terreno fertile per altre forme di abuso, come quello fisico o sessuale. Attraverso il continuo disprezzo, l'isolamento e la manipolazione, chi abusa erode l'autostima della vittima, creando una dipendenza psicologica che la rende incapace di mettere fine alla relazione.

All'interno di una relazione sentimentale, può assumere diverse forme, tra cui:

  • minacce e insulti: si utilizzano parole offensive e aggressive per umiliare e intimorire la vittima;
  • controllo ossessivo: si cerca di monitorare ogni aspetto della vita della vittima, limitandone la libertà e l'autonomia;
  • gelosia morbosa: è presente un'eccessiva possessività e gelosia, arrivando a proibire alla vittima di frequentare amici o persone dell'altro sesso;
  • manipolazione emotiva: chi abusa usa sottili strategie per influenzare le decisioni e i comportamenti della vittima, creando un clima di dipendenza emotiva;
  • umiliazione e svalutazione: vi è una denigrazione costante della vittima, minandone l'autostima e la fiducia in se stessa;
  • intimidazione e ricatto: il partner che abusa usa la paura o la minaccia di violenza per ottenere ciò che desidera;
  • indifferenza: il partner che perpetua l’abuso psicologico ignora o minimizza i bisogni e le emozioni della vittima, facendole sentire insignificante.

Sebbene l'abuso emotivo non lasci segni fisici tangibili, le sue conseguenze psicologiche possono essere devastanti.

La vittima può soffrire di:

  • bassa autostima e senso di inadeguatezza;
  • depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico;
  • isolamento sociale e difficoltà a fidarsi degli altri;
  • dipendenza emotiva dal partner abusante;
  • difficoltà cognitive e problemi di memoria;

Un aspetto chiave dell'abuso emotivo è la sistematica svalutazione della vittima: il partner la critica, utilizzando il sarcasmo e la derisione per minare la sua autostima e farla sentire inferiore.

Minimizza i suoi successi, le sue opinioni e i suoi sentimenti, facendola dubitare delle proprie capacità e del proprio valore.

Questo meccanismo di abuso viene amplificato dal naturale desiderio di credere nel bene di chi amiamo.

La vittima, infatti, avendo già investito tempo e affetto nella relazione, tende a scusare i comportamenti offensivi del partner, convincendosi di essere troppo sensibile o di aver frainteso le sue azioni.

Un partner che abusa emotivamente sfrutta abilmente questo meccanismo di difesa per esercitare il suo controllo

Attraverso il gaslighting, la induce a mettere in dubbio la propria percezione della realtà, facendole credere di essere lei ad esagerare, a drammatizzare o ad essere eccessivamente emotiva; potrebbe persino accusarla di non saper scherzare o di essere troppo permalosa.

La manipolazione della realtà è un'arma potente nelle mani dell'abuser emotivo: confondendo la vittima e facendola dubitare delle proprie percezioni, la rende più vulnerabile e controllabile.

Per queste ragioni, riconoscere l'abuso emotivo può essere estremamente difficile: la vittima si trova intrappolata in una spirale di dubbi e sensi di colpa, isolata dal supporto di amici e familiari per paura di non essere creduta o presa sul serio.

Alcuni dati sulla presenza massiccia dell’abuso emotivo 

Dall'attivazione delle linee nel 1996, la National Domestic Violence Hotline ha offerto supporto a oltre 5,5 milioni di persone attraverso chiamate, chat e messaggi di testo.

Questa linea di ascolto statunitense è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno: offre supporto gratuito e confidenziale a chiunque sia vittima o testimone di violenza domestica, indipendentemente dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'etnia, dalla religione o dallo status socioeconomico.

La richiesta di aiuto continua ad aumentare, con un incremento del 2,3% dei contatti ricevuti nel 2020 rispetto al 2019. In generale, dal 2015, il volume dei contatti è cresciuto del 46%.

Numerosi studi e ricerche condotte a livello globale denunciano la diffusione preoccupante della violenza psicologica, una forma di abuso ancora troppo invisibile che colpisce persone di tutte le età, generi e provenienze.

Le donne, in particolare, risultano essere le più colpite da questo tipo di violenza: l'ultimo rapporto IPSAD® (Italian Population Survey on Alcohol and Other Drugs) del CNR evidenzia che oltre 2 milioni e mezzo di donne (il 10,1% della popolazione femminile tra i 18 e gli 84 anni) vivono situazioni di violenza psicologica, subendo atti di controllo, denigrazione e umiliazioni, e che ben 12 milioni di donne (il 50,4%) hanno sperimentato violenza psicologica almeno una volta nel corso della propria vita.

Risulta, dunque, tuttora fondamentale sensibilizzare e informare la popolazione sui diversi aspetti della violenza psicologica, promuovere campagne di prevenzione e sostegno alle vittime, e formare gli operatori dei settori sociali e sanitari per un'adeguata presa in carico dei casi.

5 segnali da non sottovalutare quando si parla di abuso emotivo

Su Wondermind la psicologa clinica, esperta di abuso narcisistico e terapeuta di coppia Jaime Zuckerman ha provato a dare alcune indicazioni per non sottovalutare i campanelli d’allarme di un abuso psicologico all’interno di una relazione:

Stai riconsiderando il tuo aspetto fisico e la tua personalità

Le prese in giro occasionali potrebbero non essere gravi, ma attenzione a:

  • critiche ad aspetto o opinioni: come "perché non indossi la collana che ti ho regalato?" o commenti sarcastici che fanno stare male;
  • insulti, svalutazione dei successi o controllo sul comportamento: stabilire regole su cosa è concesso fare, indossare o mangiare, o addirittura critiche pesanti agli amici;
  • osservazioni negative camuffate da consigli: il partner potrebbe far passare gli insulti come tentativi di aiuto, ma il vero scopo è minare l’autostima dell’altra persona.

Si verificano troppe discussioni

L'abuso emotivo si insinua gradualmente, quando si è già coinvolti nella relazione e a proprio agio. Comportamenti scortesi, litigi banali, consigli non richiesti e persino minacce diventano la norma, creando confusione e disorientamento.

Queste relazioni seguono spesso un ciclo simile alla dipendenza: l’abuser ricopre l’altra persona di attenzioni, regali e complimenti, facendola sentire amata e speciale, ma presto le cose cambiano e comincia a svalutarla e a criticarla, per poi ricominciare a essere gentile.

Questo schema diventa, dunque, una gabbia in cui si è alla ricerca costante di quell'iniziale love bombing e induce la vittima a credere che alti e bassi siano normali e romantici.

Non hai la giusta serenità mentale

A causa della loro imprevedibilità “gli abusi emotivi ti fanno tipicamente sentire ansiosa, spaventata, confusa e forse anche vergognosa o colpevole”, spiega la dottoressa Zuckerman.

"L'abuso emotivo cronico e prolungato può portare a quello che viene chiamato disturbo da stress post-traumatico complesso, che include sintomi come ipervigilanza, ansia, depressione (con sbalzi d’umore intensi) e scarso sonno", aggiunge.

Oltre a scuotere profondamente il senso di identità e visione del mondo, l'abuso emotivo può anche avere un impatto sulla salute fisica:  "L'abuso emotivo aumenta il cortisolo, l'ormone dello stress progettato per aiutarti a sopravvivere a un pericolo a breve termine", spiega la dottoressa Shumway.

Non hai mai considerato l’idea di chiudere la relazione

Per fare chiarezza, la Dr.ssa Shumway consiglia di riflettere su alcune domande chiave:

  1. è possibile muoversi liberamente, con chi si desidera e quando si vuole?
  2. ci si sente sostenuti e amati incondizionatamente dal proprio partner?
  3. è possibile essere se stessi ed esprimere liberamente pensieri e sentimenti?
  4. le amicizie e le famiglie approvano la relazione?
  5. se mille persone osservassero la quotidianità della coppia, giudicherebbero la loro relazione sana?

Riflettere su queste domande può aiutare a:

  • comprendere se la relazione soddisfa i bisogni fondamentali;
  • identificare eventuali aree problematiche che richiedono attenzione;
  • apprezzare gli aspetti positivi e consolidare i punti di forza.

Una relazione sana si basa sul rispetto reciproco, la fiducia, la comunicazione aperta e il sostegno reciproco ed è importante ricordare che l'abuso emotivo non è mai colpa della vittima e che è necessario chiedere aiuto se ci si sente in pericolo.

Lasciare una relazione abusiva può essere un processo estremamente difficile e doloroso. Per questo motivo, è fondamentale cercare e accettare il supporto di persone fidate e di professionisti competenti.

La Dr.ssa Shumway sottolinea l'importanza di trovare un supporto psicologico professionale, per:

  • elaborare una strategia per uscire dalla relazione in modo sicuro;
  • superare i traumi e le ferite causate dall'abuso;
  • sviluppare la forza e l'autostima necessarie per andare avanti.

Se non è possibile intraprendere un percorso di psicoterapia individuale, esistono diverse associazioni che offrono supporto e risorse alle persone che stanno subendo abusi.

Oltre al supporto professionale, è fondamentale avere al proprio fianco amici e familiari fidati che possono:

  • offrire una prospettiva esterna sulla relazione e aiutarti a valutare la situazione con maggiore lucidità;
  • fornire un supporto emotivo e pratico, ad esempio aiutando a trovare un posto sicuro dove stare o a raccogliendo le risorse economiche necessarie per l'indipendenza;
  • essere una preziosa cassa di risonanza per le emozioni e i pensieri.

La Dr.ssa Zuckerman ricorda che il momento più pericoloso in una relazione abusiva è spesso quello in cui si decide di chiuderla. Per questo motivo, è fondamentale avere un piano di sicurezza e un sistema di supporto pronto ad intervenire in caso di necessità. 

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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