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Disturbo post traumatico da stress

Psichiatria
Disturbo post traumatico da stress

Che cos'è il disturbo post traumatico da stress

Il disturbo post traumatico da stress è una disturbo dell'ansia innescato da un evento traumatico, anche se non tutte le persone che sperimentano un grave trauma sviluppano poi automaticamente la sindrome da stress post traumatico.

Come dice il nome stesso, si tratta di un disturbo dello stress che si verifica post cioè dopo un evento traumatico; il termine disturbo in riferimento allo stress significa quest’ultimo non diminuisce ma anzi continua nel tempo, anche dopo anni se non trattato.

Per comprendere meglio questo disturbo dobbiamo capire come reagisce la nostra mente a situazioni di pericolo. Solitamente, di fronte a un evento percepito come pericoloso si attiva il meccanismo “fight-flight-freeze”: che letteralmente significa combattere, fuggire o restare immobili.

A livello biologico, in situazioni di pericolo  il sistema parasimpatico, che regola respirazione, battito cardiaco e fegato, emette nel corpo l’ormone dello stress (cioè il cortisolo). A questo punto si verificano una serie di cambiamenti che preparano il corpo alla difesa: il cuore batte più velocemente, il respiro si accorcia e i muscoli entrano in tensione.

Una volta finito il momento di pericolo, i livelli di stress diminuiscono nel giro di qualche giorno o settimana, ma non per chi soffre di disturbo da stress postraumatico. Secondo gli specialisti si parla di disturbo da stress post traumatico quando il ricordo di un evento traumatico arriva a causare uno stress fisico e mentale persistente.

L’evento che ha messo a rischio il senso di sicurezza può riguardare un episodio di guerra, una rapina o una violenza sessuale o un terremoto, ma anche situazioni più insidiose come l’abuso psicologico. Il trauma quindi non è unicamente di natura fisica ma può provenire da qualsiasi situazione che intacca il nostro senso di sicurezza e protezione; non dimentichiamo quindi che esistono situazioni “sicure” dal punto di vista fisico che però non lo sono dal punto di vista emotivo e psicologico.

La sindrome da stress post traumatica può poi essere primaria o secondaria

  • Sindrome da stress post traumatico primaria − L’evento è subito in prima persona da qualcuno.
  • Sindrome da stress post traumatico secondaria − L’evento è capitato a qualcuno di vicino al paziente (un amico, un parente) o a chi entra spesso in contatto con testimonianze di traumi; parliamo di psicologi o del personale medico, soprattutto in situazioni di emergenza.

Sintomi del disturbo post traumatico da stress

Il disturbo post traumatico da stress è considerato di durata cronica se persiste per tre mesi o più.

Il trauma può essere rivissuto attraverso incubi e ricordi improvvisi. I sintomi psicologici del disturbo da stress post traumatico, possono includere:

  • Incubi
  • Ricordi improvvisi relativi al trauma tramite flashback
  • Pensieri persistenti
  • Attacchi di rabbia
  • Paura
  • Senso di colpa
  • Apatia e al disinteresse per le normali attività quotidiane.
Si verificano dei cambiamenti anche nel comportamento, come:

  • Evitare certi ambienti o situazioni che fanno ricordare il trauma
  • Essere ipervigili e ipereccitati o costantemente in uno stato di allarme
  • Reazioni rabbiose e manifestazione di irritabilità apparentemente inspiegabili
  • Difficoltà nel sonno.
Per quanto riguarda invece le difficoltà cognitive dei pazienti con sindrome da stress post traumatico si ricorda:

  • Scarsa memoria legata all'episodio scatenante del trauma
  • Reazioni di dissociazione.
Come per tutti i disturbi, devono avere effetti negativi sulla vita psicologica e sociale del soggetto. Non tutti i pazienti sperimentano questi sintomi né li sperimentano nella stessa intensità.

Tuttavia, se i sintomi durano più di un mese è possibile diagnosticare la presenza di sindrome da stress post traumatico e poi, eventualmente, differenziarlo in acuto (da uno a tre mesi) e cronico (oltre i tre mesi). Nei casi cronici, non è raro siano presenti anche altri disturbi d’ansia, depressione e il ricorso e l’abuso di sostanze.

Cause del disturbo post traumatico da stress

Qualsiasi trauma può provocare il disturbo post traumatico da stress. Tali eventi spesso includono:

  • Essere testimoni o vittima di un incidente grave
  • Ricezione di un pericolo di vita
  • Essere vittima di rapimento o di tortura
  • Combattere in guerra
  • Esposizione al disastro (ad esempio, in aereo) o ad un attacco terroristico
  • Essere vittima di stupro, rapina o aggressione.
La principale causa della sindrome da stress post traumatica è, appunto, il trauma. Esistono però dei fattori di rischio di natura biologica come: 

  • Un cattivo funzionamento della ghiandola pituitaria, che insieme a ipotalamo e surrene riesce a regolare lo stress in condizioni di salute
  • Un ciclo del sonno non regolare o alterato
  • Problemi col sistema oppioide endogeno che serve a gestire il dolore.
Altri fattori di rischio dipendono da una storia familiare o personale di disturbi dell’ansia e dell’umore, ma anche con la mancanza di supporto emotivo.

Fattori di rischio del disturbo post traumatico da stress

I problemi che tendono a mettere le persone a più alto rischio per lo sviluppo del disturbo post traumatico da stress comprendono:

  • Una maggiore durata di un evento traumatico
  •  La sopportazione di un maggior numero di eventi traumatici
  • Avere scarso sostegno sociale o da parte di familiari e/o amici.

Chi è colpito da disturbo post traumatico da stress

A essere colpito da disturbo post traumatico da stress può essere qualunque persona di qualunque età e sesso, ma ad essere a rischio maggiore sono bambini e adolescenti, donne, e persone con difficoltà di apprendimento.

Trattamento per il disturbo post traumatico da stress

Il trattamento della sindrome da stress post traumatico è abbastanza complicato, perché i pazienti hanno difficoltà nel mettersi in contatto con il trauma sia attraverso i pensieri, sia attraverso le emozioni sia durante le conversazioni.

Tuttavia, nonostante queste difficoltà, è necessario intervenire presto: se non trattato, il disturbo post traumatico da stress non scompare tanto che alcune persone ne rimangono gravemente danneggiate. La terapia si articola principalmente in terapia psicologica, farmacologica e EMDR.

La psicoterapia è importantissima anzitutto per trattare la forte ansia provata dalla persona. Nelle fasi iniziali della terapia ci si concentra, infatti, su alcune tecniche di rilassamento e controllo dell’ansia, come gli esercizi di respirazione.

La terapia si focalizza poi sul trauma per capire cosa lo ha determinato e cosa lo può risvegliare di nuovo. Più nello specifico, si parla di terapia dell’esposizione ossia esporre il paziente a una situazione che rievochi il trauma. Questo può sembrare controproducente, ma in realtà ha una efficacia studiata.

La psicoterapia è poi fondamentale anche per aiutare la persona a gestire il senso fortissimo senso di colpa, e aiutarla a superare i comportamenti autocritici e punitivi.

Anche la terapia familiare è di aiuto, perché il trauma non influisce solo sulla salute del paziente diretto ma anche su quella dei cari che lo circondano.

Anche la terapia di gruppo può aiutare: il confronto con persone che hanno vissuto esperienze simili serve a trovare una rete sociale di supporto in un luogo incoraggiante perché percepito come sicuro per condividere il proprio trauma.

Per quanto riguarda i farmaci per la PTSD molte persone sono ancora restie ad assumere medicine per disturbi psicologici, però queste sono importanti perché spesso chi soffre di PTSD soffre anche di ansia o depressione.

Tra le medicine quindi possono essere prescritti ansiolitici e antidepressivi per ridurre gli incubi e i flashback e anche sonniferi perché la mancanza di sonno è uno dei tanti effetti problematici. Spesso accade che le persone con PTSD si dedichino all’automedicazione attraverso alcol e altre sostanze, che però non fanno altro che peggiorare i sintomi e la salute in generale.

Solo una terapia mirata che preveda medicinali e psicoterapia o una combinazione delle due può davvero ridurre i sintomi in maniera sana, ossia senza cadere nella trappola dell’abuso da sostanze.

EMDR e sindrome da stress pos traumatico

Infine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede anche la terapia EMDR per la sindrome da stress post traumatico. EMDR sta per Eye Movement Desensitization and Reprocessing, cioè desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti degli occhi.

La terapia consiste infatti nel focalizzarsi sul ricordo traumatico attraverso specifici movimenti oculari. Dopo poche sedute di EMDR, i ricordi disturbanti subiscono appunto una desensibilizzazione, cioè perdono la loro carica emotiva negativa. Grazie all’EMDR il ricordo appare meno vivido e il paziente riesce quindi a ricordarlo con una nuova prospettiva meno dolorosa.

Tale terapia, quindi, non si basa sul dialogo psicologico o sulla prescrizione e assunzione di farmaci. L'EMDR, infatti, si serve dei movimenti oculari di un paziente. Essi smorzano il potere dei ricordi emotivamente carichi di eventi traumatici del passato.

Una sessione di trattamento EMDR può durare fino a 90 minuti. Il terapeuta muoverà le dita avanti e indietro davanti al viso e vi chiederà di seguire questi movimenti delle mani con gli occhi. Allo stesso tempo, il terapeuta dell'EMDR farà ricordare l'evento traumatico in questione. Questo includerà le emozioni e le sensazioni del corpo che accompagnano il suo riaffiorare.

Gradualmente, il terapeuta vi guiderà a spostare i vostri pensieri e emozioni da spiacevoli più piacevoli. Alcuni utilizzano tecniche ai movimenti delle dita, come il toccare le mani o le dita dei piedi o servendosi di toni musicali.

Le persone che utilizzano la tecnica sostengono che l'EMDR possa indebolire l'effetto delle emozioni negative. Prima e dopo ogni trattamento EMDR, inoltre, il terapeuta vi chiederà di valutare il vostro livello di sofferenza per monitorare che i ricordi spiacevoli diventino effettivamente meno invalidanti.

L'EMDR non è esclusivo della sindrome da stress post traumatico: infatti è talvolta utilizzata per trattare molti altri problemi psicologici, come:

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Elena Tamussi
Elena Tamussi
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