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Braccia conserte: qual è il significato?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 17 Maggio, 2023

Braccia conserte: il significato

Secondo il linguaggio del corpo, ogni posizione che si assume riveste un certo significato. Dunque, avere le braccia conserte cosa può esprimere

Quali emozioni comunica a chi ci sta di fronte? Vediamolo insieme.

Cosa significa tenere le braccia conserte

Secondo gli esperti di linguaggio del corpo, tenere le braccia conserte quando si è in pubblico denota un atteggiamento di autodifesa

Chi tiene le braccia incrociate sul petto, infatti, esprime il desiderio di volersi difendere inconsciamente da un ipotetico pericolo. La persona non ne è pienamente consapevole, tuttavia la posizione del corpo in quel preciso momento rivela che non si è pienamente a proprio agio e che si sta cercando, in qualche modo, di difendersi o di riparare la propria persona da un qualche pericolo non meglio identificato.

uomo parla in pubblico con le braccia conserte

In genere, le persone che tengono spesso le braccia incrociate in pubblico sono individui introversi, timidi e che non sono pienamente a proprio agio in mezzo alla folla. La posizione delle braccia, in questo caso, richiama anche l'idea di un abbraccio o meglio, di un auto abbraccio: è come se il soggetto esprimesse la necessità di essere protetto e per questo richiamasse inconsciamente il calore di due braccia che lo avvolgono. 

Inoltre, se stare a braccia conserte si accompagna al gesto di accarezzarsi le mani oppure di toccarsi la gola o la bocca, questa gestualità indica una forte paura e un sentimento quasi di angoscia.

Questa volontà di autoisolarsi attraverso il linguaggio del corpo può esprimersi in diversi modi. Tra le posizioni comuni troviamo infatti:

  • abbracciare tutte e due le braccia: indica il desiderio di evitare di esporsi troppo agli occhi delle altre persone e quasi una forma di autoconsolazione: le emozioni che traspaiono dal corpo sono nervosismo, ansia, preoccupazione e irrequietezza;
  • braccia incrociate e pugni chiusi: in questo caso il corpo esprime difesa, chiusura e a tratti anche ostilità, tanto che potrebbe essere il preludio di uno scontro verbale o fisico;
  • braccia conserte con pollici delle mani rivolti verso l'alto: esprime la volontà di mantenere il controllo sulla situazione ed è facilmente osservabile in tutti quei casi nei quali un soggetto sta parlando con una persona nuova che non conosce. Serve ad auto infondersi fiducia in se stessi;
  • incrociare le braccia e arretrare con la schiena: indica una sensazione di forte disagio e quasi di repulsione.

Perché le braccia conserte esprimono difesa?

L'idea alla base che la posizione a braccia conserte esprima timidezza e volontà di difesa deriva, secondo gli psicologi, addirittura dall'infanzia, quando il bambino si rifugia tra le braccia dei genitori per cercare conforto e sicurezza durante un momento di paura. 

Crescendo, ai bambini viene poi insegnato di smettere di nascondersi (ad esempio sotto il tavolo o sotto le sedie) e di affrontare apertamente le proprie insicurezze.

Tuttavia, a livello inconscio la necessità di protezione rimane, ed ecco allora che il soggetto, ormai adulto, invece di nascondersi incrocia le braccia, a mimare quel gesto di raccoglimento dalla funzione calmante. 

Dal punto di vista emotivo, quindi, tenere le braccia e le mani conserte in prossimità del petto indica la presenza di nervosismo, ansia e disagio, tutti sentimenti assolutamente normali (soprattutto in alcuni contesti) che vengono tenuti sotto controllo attraverso la posizione chiusa degli arti

Questi offrono autoisolamento, protezione e creano una vera e propria barriera fisica tra il soggetto e il resto del mondo, il quale, sentendosi in qualche modo minacciato, trova così il modo di difendersi dagli attacchi esterni.

Non sempre, tuttavia, le emozioni negative vengono espresse apertamente mantenendo le braccia incrociate. In alcuni casi il soggetto desidera esprimere un atteggiamento controllato e distaccato, senza che gli altri possano notare il suo nervosismo.

Ecco allora che tende a mettere in pratica una cosiddetta "dissimulazione", ovvero tenta di mimetizzare l'ansia e lo stress utilizzando dei veri e propri stratagemmi. 

Ad esempio, invece di mantenere entrambi gli arti incrociati, si tiene un braccio con quello opposto, oppure ci si tiene aggrappati al manico della borsa, si tocca un oggetto che si trova sul lato opposto (un braccialetto, un anello), o ancora, in pubblico si tiene il bicchiere con entrambe le mani in modo da creare una vera e propria barriera, anche se si potrebbe tenerlo solo con una.

Braccia conserte e atteggiamento di sfida

Tenere le braccia incrociate può, tuttavia, avere anche un altro significato. Quando esse si accompagnano a comportamento estremamente sicuro, allora possono esprimere un'alta opinione di sé e un atteggiamento quasi di sfida

Rispetto alla situazione precedente, quando le braccia erano tenute in alto a ridosso del petto, con le spalle ricurve verso l'avanti e, in generale, con una gestualità insicura e timida, in questo caso gli arti superiori sono mantenuti più in basso, le spalle sono ben aperte, il viso è rivolto verso l'interlocutore e, in generale, tutto il corpo appare rilassato.

Le braccia conserte in psicologia possono quindi indicare anche la volontà di mantenere un atteggiamento di superiorità nei confronti dell'altro, quasi il desiderio di ostentare il proprio potere e di chiudersi metaforicamente alle richieste delle altre persone. 

In modo analogo, le mani conserte con i pollici che si toccano esprimono l'idea di un predominio del soggetto nei confronti del suo interlocutore.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Giusy Messina
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Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Mental health

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