Psicoterapia integrata: quando può essere utile?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 12 Settembre, 2024

Due mani congiunte in segno di supporto

Cosa significa psicoterapia integrata e su quali assunti teorici è basato questo approccio? Quali sono i principali disturbi per cui può essere utile e come vengono strutturate le sedute? Approfondiamo questo metodo psicoterapico con un focus dedicato.

Che cos'è la psicoterapia integrata

La psicoterapia integrata è un modello psicoterapico nato dalla fusione di diversi approcci teorici che, negli ultimi anni, sta riscuotendo sempre più successo.

Si tratta, infatti, di un metodo flessibile in grado di adattarsi alle esigenze dei pazienti, in modo da ampliare le possibilità di successo del trattamento.

La psicologia integrata si basa sull’esperienza clinica e sulle ricerche di un gran numero di terapeuti, ricerche da cui emerge come l'adozione di un solo costrutto teorico per trattare i complessi sintomi del disagio psichico è destinata a fallire, o comunque a non risultare così efficace come accade, invece, quando il terapeuta è in grado di utilizzare una varietà di tecniche e approcci.

Obiettivo primario della psicoterapia integrata è quindi quello di offrire ai pazienti un approccio più completo e trasversale, all'interno del quale convivono spunti, sia teorici che pratici, appartenenti a differenti scuole di pensiero.


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L’integrazione può riguardare qualunque approccio, per cui a seconda delle teorie selezionate da una data scuola di specializzazione, si potrà osservare un’integrazione tra terapia della Gestalt, cognitivo-comportamentale, psicodinamica, analisi transazionale e via dicendo.

Senza addentrarci in tecnicismi, è bene tuttavia sottolineare come integrazione ed eclettismo in psicoterapia rappresentino modalità differenti di approcciarsi ai vari orientamenti.

In linea generale, si può affermare che l’integrazione prevede la possibilità di trovare punti d’incontro tra orientamenti diversi, mentre l’eclettismo tende a focalizzarsi sulla necessità di selezionare di volta in volta ciò che il terapeuta ritiene più utile per il paziente in una determinata circostanza, senza sentirsi in dovere di unificare approcci o tecniche tra loro distanti.

Obiettivi della psicoterapia integrata

Un elemento centrale dell'approccio psicoterapico integrato, aspetto che lo accomuna alla totalità delle altre psicoterapie esistenti, è quello della relazione tra il terapeuta e il paziente. Le modalità con cui si svolge il trattamento sono flessibili e il setting può essere sia individuale che di gruppo oppure famigliare.

L'obiettivo primario della terapia è il medesimo delle altre psicoterapie: quello di portare benessere psicosociale nell’individuo. 

Il terapeuta utilizza quindi diversi strumenti maturati nell'ambito della sua formazione, i quali provengono da vari approcci psicoterapici. Egli sviluppa la capacità di saperli scegliere e adattare in base al paziente che ha di fronte, così da adottare via via le soluzioni più funzionali per il benessere mentale dell'individuo.

Ad incidere su questa scelta intervengono le caratteristiche personali dell'individuo, la sua storia personale e famigliare, il disturbo da trattare e le sue preferenze.

Rispetto ad altre scuole psicoterapiche, quindi, quella integrata è in grado di adottare differenti strumenti (provenienti dai modelli psicocorporei, psicodinamicici, sistemici, cognitivo-comportamentali e via discorrendo) per poter intervenire con maggiore flessibilità ed efficacia.

Quando può essere utile la psicoterapia integrata

La psicoterapia integrata si rivela efficace nel trattamento di diverse problematiche, fra cui le più comuni e diffuse includono:

  • la dipendenza da sostanze;
  • gli attacchi di panico;
  • i disturbi alimentari;
  • la depressione;
  • i disturbi dell'umore;
  • le problematiche relazionali.

Un uomo dallo psicologo

  • la disforia di genere;
  • il disturbo da stress post traumatico;
  • il disturbo da stress;
  • difficoltà relazionali in genere

Come funziona una seduta di psicoterapia integrata?

La durata della terapia è variabile e differisce in base alla natura del disturbo della persona e ad eventuali altre problematiche che possono emergere nel corso degli incontri; anche la durata della seduta stessa è variabile.

Durante questo tempo il paziente e il terapeuta si confrontano con l'obiettivo di stabilire una relazione di scambio, e il professionista cerca via via di cogliere sempre più aspetti della persona che si trova di fronte e del suo problema, così da avviarsi sempre più verso una soluzione.

Attraverso le varie sessioni, il paziente impara via via a riconoscere e gestire meglio le sue emozioni e a trovare dentro di sé le potenzialità per affrontare momenti difficili.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Alberto Galia
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