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Tecniche di memoria: 10 metodi da provare

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 31 Ottobre, 2023

Ragazza seduta davanti al computer che lavora

Si può riuscire a migliorare la propria capacità di memorizzazione? È vero che, se correttamente allenato, il cervello è in grado di immagazzinare informazioni più velocemente e più a lungo? Andiamo alla scoperta di dieci tecniche di memoria semplici ed efficaci, tutte da provare.

Come funzionano le tecniche di memoria

Con il termine tecniche di memorizzazione, o mnemotecniche, si intende l'insieme di tutti quei metodi che hanno come obiettivo finale quello di consentire al soggetto di imparare a memoria velocemente un ampio numero di informazioni.

Ne esistono di vario tipo e molte sono conosciute fin dall'antichità, quando venivano utilizzate dagli oratori per tenere a mente lunghe porzioni di discorsi pubblici.

Le tecniche di memoria, se correttamente imparate, possono aiutare nello studio o nel lavoro, in quanto permettono di immagazzinare grossi quantitativi di dati e porzioni di testo in poco tempo. Esistono principalmente due categorie, quelle verbali e quelle visive, entrambe valide, e la scelta dovrebbe ricadere su quella più congeniale al proprio modo di ricordare le cose.

In linea generale, il processo di memorizzazione si basa sempre sullo stesso procedimento: il cervello apprende le informazioni attraverso specifici recettori sensoriali, i quali trattengono i dati per alcuni secondi; poi il cervello sceglie cosa trattenere e cosa, invece, dimenticare.

È in questa fase che le informazioni, se verranno ritenute importanti, passeranno ad essere automaticamente archiviate e il cervello deciderà se trattenerle nella cosiddetta "memoria a breve termine" o in quella "a lungo termine".

Prestando attenzione al modo in cui si archiviano le informazioni, o, meglio, a come il cervello le codifica, si può riuscire a recuperarle all'occorrenza più o meno velocemente. Le tecniche di memoria quindi, se opportunamente utilizzate, servono proprio ad archiviare correttamente i dati e poi a fornire una chiave di accesso rapida agli stessi.

Tecniche di memorizzazione verbale

Ecco alcune tecniche di memorizzazione verbale.

Allitterazione e compitazione

Queste mnemotecniche sono l'ideale se si desidera ricordare alla perfezione elenchi o gruppi di parole. Il funzionamento è molto semplice: basta solo utilizzare la lettera iniziale di ogni parola per creare un acronimo che abbia senso.

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In alternativa, è possibile utilizzare un acrostico, ovvero una breve poesia che si basa sempre sull'iniziale della parola che si intende mandare a memoria, oppure ricorrere alle allitterazioni per rendere i concetti più fissi nella mente.

Canzoni e rime

Alcune persone hanno una memoria che archivia molto bene le informazioni sotto forma di musica: questo è anche il motivo per cui spesso, a distanza di anni, ci si ricordano le parole di canzoni che non sentivamo da moltissimo tempo.

Per sfruttare questo metodo può essere utile associare ai testi da memorizzare un motivo musicale e immagazzinarlo sotto forma di canzone. Anche le rime sono efficaci per ricordare le cose, non a caso le filastrocche sono ricordate da moltissime persone.

Ripetizione

La ripetizione mnemonica è una delle tecniche più comuni e utilizzate per mandare a mente le informazioni, tuttavia è anche un'attività abbastanza lunga e monotona da portare avanti.

Per rendere più efficace un trucco può essere quella di frazionarla nel tempo, in modo da non sovraccaricare il cervello e permettere alle connessioni fra neuroni di divenire più forti.

L'iter naturale per sfruttare la tecnica della ripetizione può essere quella di prendere appunti di quello che si desidera ricordare, poi di lasciar trascorrere qualche ora in modo da far sedimentare i concetti nella mente.

Passato questo tempo è possibile rileggere con attenzione gli appunti e poi cercare di archiviarli nella mente tra una sessione di studio e l'altra.


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Costruzione

Questo metodo si basa sulla costruzione di informazioni utilizzando concetti già noti. Per riuscirci occorre creare associazioni mentali e collegamenti, i quali vengono sfruttati per mettere a punto una vera e propria rete logica che trattiene i vari dati e li organizza in base ai rapporti che sussistono fra essi.

Chunking

Il chunking prevede di raggruppare vari elementi per ricordarli più facilmente e risulta particolarmente utile per memorizzare elenchi di parole.

Parole di velcro

Anche detta "tecnica delle parole a piolo", questa modalità di memorizzazione è utile soprattutto per tenere a mente gli elenchi ordinati. Si usa associando dei concetti già molto solidi nella memoria (come ad esempio la sequenza numerica da 1 a 20) per agganciare le parole da ricordare, le quali vengono recuperate dal cervello secondo uno determinato ordine.

Tecniche di memorizzazione visive

Flash Cards

Questo metodo molto efficace consiste nello scrivere le informazioni da memorizzare su cards di colore diverso, utilizzando titoli e sottotitoli. Dilazionandone l'uso nel tempo permette di assimilare diversi concetti nel corso dei giorni e sono utili anche quando ci si deve preparare per un discorso pubblico.

Mappe mentali

Perfette per i lavori di gruppo, le mappe mentali prevedono la rappresentazione grafica delle informazioni su un supporto (come ad esempio un cartellone o una lavagna). Per realizzare una mappa mentale si procede iniziando dal centro, dove si scrive l'argomento principale e lo si riassume con un'immagine. Da qui dovranno partire diversi rami verso i rami del foglio, i quali conterranno i concetti chiave da ricordare.

Da questi rami primari partiranno poi altri rami secondari, che a loro volta riporteranno le informazioni via via sempre meno importanti. Fondamentale, nella costruzione di una mappa mentale, è l'utilizzo dei simboli e dei colori, i quali vanno a connotare visivamente i vari elementi dello schema.

Tecnica dei loci

La tecnica dei loci, conosciuta e utilizzata fin dall'antichità, prevede di associare ogni concetto a un particolare luogo fisico dislocato nello spazio. Muovendosi mentalmente in questo cosiddetto "palazzo della memoria", il cervello sarà in grado di recuperare le informazioni con facilità.

Secondo alcune fonti, questa tecnica era utilizzata anche dal famoso oratore Cicerone per tenere a mente i suoi lunghi discorsi pubblici e prevede di pensare ad un luogo o ad un itinerario in cui muoversi mentalmente per recuperare i dati sotto forma di parole chiave. 

P.A.V.

Chi utilizza questa tecnica converte ogni informazione in un'immagine particolarmente importante o impattante per il suo cervello. La sigla P.A.V. sta proprio per "Paradosso, Azione, Vivida", infatti il metodo prevede di scegliere immagini paradossali o stranianti in modo da fare più presa sulla mente ed essere, di conseguenza, ricordate meglio.

Come migliorare la memoria

Le tecniche di memoria agiscono sia sul fronte della memoria a breve termine sia su quella a lungo termine e, se correttamente utilizzate, esse permettono di sedimentare un'informazione a lungo.

Le azioni chiave per migliorare la capacità con la quale il nostro cervello recupera i dati sono il creare delle associazioni, sia sotto forma di immagini che di parole, con le quali costruire vere e proprie reti di concetti.

Fondamentale, tuttavia, rimane il processo di lettura delle informazioni, il quale può avvenire dapprima anche molto velocemente, ma poi deve rallentare in modo che il cervello abbia tutto il tempo di soppesare i dati, di elaborarli, di creare i vari agganci mentali e poi, infine, di immagazzinarli nella memoria a lungo termine.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Giusy Messina
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Anna Nascimben | Editor
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