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Borsite

Ortopedia e traumatologia
Borsite

Che cosa è la borsite?

La borsite è un processo infiammatorio di tipo acuto o cronico che colpisce le borse sierose strutture anatomiche a forma vescicolare contenenti un liquido sieroso. I sintomi della borsite sono direttamente correlati al grado di infiammazione. Esistono sia borsiti infiammatorie che emorragiche.

Le borse sierose che si infiammano con la borsite sono strutture anatomiche a forma vescicolare e contengono un liquido sieroso, esse servono a proteggere le strutture sottostanti e/o a consentirne lo scorrimento senza attrito (un pò come dei “cuscinetti” protettivi). Nel nostro organismo esistono centinaia di queste strutture che sono poste, generalmente, tra:

  • tendini
  • tendini e ossa
  • muscoli e muscoli
  • sotto la cute
Una pratica suddivisione delle borse sierose è quella che distingue tra:

  • borse muscolari
  • borse tendinee
  • borse sottocutanee

Qual è la causa della borsite?

La borsite può essere causata da:

  • Traumi (anche banali, soprattutto se ripetitivi come in alcuni particolari sport o attività lavorative) e questa è la causa più frequente (sfregamenti, microtraumi, movimenti ripetitivi, pressione continua ecc. ecc,)
  • Infortunio (in questo caso è più frequente la borsite emorragica per stravaso ematico ed accumulo nelle borse)
  • Infezione (virali ma più comunemente batteriche)
  • Malattie metaboliche e/o sistemiche (gotta o iperuricemia con deposizione di cristalli di urea, artrite reumatoide

Quali sono i sintomi?

I sintomi della borsite sono direttamente correlati al grado di infiammazione. I sintomi sono:

  • dolore, amplificato dal movimento o dalla pressione;
  • arrossamento e gonfiore;
  • presenza di lividi (ecchimosi o ematomi) che corrispondono a piccoli versamenti di sangue;
  • eruzioni cutanee;
  • febbre (in caso di infezione o importante versamento di sangue)

La borsite al gomito: come si manifesta?

In questo caso ci si riferisce ad una lesione della borsa posta nella parte posteriore del gomito, tra la cute e l’olecrano, la parte terminale superiore dell’ulna che conferisce la forma quasi a punta al gomito. La borsite può insorgere inseguito a traumatismo gravi o in seguito a piccoli e riptetuti microtraumi, pressioni o frizioni esercitate su questa parte anatomica anatomica (tipico di certi lavori/hobby/sport come i musicisti, gli artigiani ecc. ecc.).

Il sintomo principale è la tumefazione e, a causa dell’infiammazione, lo stesso paziente può accorgersi di un rigonfiamento nella zona dell’olecrano che viene percepita come un corpo estraneo fluttuante, morbido. Con il passare del tempo la tumefazione potrà diminuire o aumentare, diventare più tesa o più dura.

La presenza di ulteriore sintomatologia, come iperestesia, dolore e limitazione funzionale sono in funzione delle diverse origini che possono aver causato la borsite.

Cos’è la borsite trocanterica?

Il trocantere è la parte terminale superiore del femore (a livello dell’anca cioè). Il gran trocantere è la parte esterna e superficiale, facilmente apprezzabile al tocco, il piccolo trocantere è la parte inferiore, posizionata all’interno verso la zona ischiatica dell’anca.

Il grande trocantere femorale è fondamentale nella dinamica degli arti inferiori perché costituisce l’inserzione dei muscoli estensori (ad esempio il grande e piccolo gluteo) e rotatori esterni dell’anca come il muscolo piriforme.

Nel trocantere ci sono 3 borse sinoviali e la borsite trocanterica è il processo infiammatorio più comune.

La borsite trocanterica, che può essere mono o bilaterale, è una patologia che colpisce sia gli sportivi, in particolare i portieri delle squadre di calcio o gli atleti che si sottopongono a cicli di allenamento troppo pesanti, che le persone con posture scorrette che le portano a sovraccaricare la zona rispetto ad un’altra (come ad esempio in caso di scoliosi, slivellamento del bacino, dismetrie degli arti inferiori, patologie dell’appoggio del piede ecc. ecc.). La borsite trocanterica può portare a gravi limitazioni funzionali ed è molto dolorosa.

La borsite al ginocchio: come si manifesta?

Nel ginocchio esistono numerose borse (più di 10) ed anche se la borsite potrebbe manifestarsi in ciascuna di esse, più comunemente interessa la borsa sierosa prepatellare collocata anteriormente e centralmente alla rotula.

Questa borsite è comunemente conosciuta come “ginocchio della lavandaia” perché si manifesta più facilmente in seguito a piccoli e ripetuti traumi e sfregamenti tipici di chi passa molto tempo in ginocchio, appunto come le nostre nonne molti anni fa.

Anche la borsite infrarotulea, nella parte inferiore del ginocchio, è piuttosto diffusa, soprattutto come conseguenza di traumi acuti spesso derivati da esercizio fisico o attività sportiva.

Borsite alla spalla: come si manifesta?

Se si è afflitti da dolore ad una spalla, è possibile che si sia affetti da una borsite, che può interessare la borsa subacromiale (letteralmente “sotto l’acromion”), se il dolore è localizzato soprattutto nella parte alta della spalla in corrispondenza dell’acromion (il piccolo osso superficiale nella parte alta della spalla che si articola con la clavicola) o borsite subdeltoidea se il dolore è localizzato più in basso in corrispondenza del muscolo deltoide.

La borsite alla spalla non è di semplice diagnosi, all’ esame obiettivo, perché la sintomatologia è simile a quella della tendinite ed il gonfiore della borsa non è facilmente individuale. Peraltro la borsa subacromiale infiammata preme sui tendini sottostanti provocando molto spesso anche l’infiammazione tendinea e dando vita (tra l’altro) ad una manifestazione clinica nota come “sindrome da conflitto”.

Come viene diagnosticata?

La borsite può essere diagnosticata dallo specialista mediante l’esame obiettivo (una visita accurata), ma egli può avvalersi anche di accertamenti strumentali come l’ecografia, la radiografia tradizionale, la RMN ed altri.

Lo specialista potrà chiedere anche esami ematochimici o decidere di sottoporre ad analisi il liquido della borsa stessa.

Qual è il trattamento?

Le terapie per la cura della borsite si differenziano in base alle cause d’origine.

Se la borsite ha origine infettiva è necessaria una terapia antibiotica con un ciclo di 5-7 giorni. 

Per le borsiti acute traumatiche è molto importante raffreddare immediatamente la zona per controllare l'emorragia con impacchi di ghiaccio (più impacchi giornalieri da 20 minuti massimo per i primi 2-3 giorni, avendo la cura di proteggere la cute con un panno per scongiurare i rischio di ustione da freddo).

Altra terapia fondamentale è l’eliminazione della causa (soprattutto quando dovuto a microtraumi ripetuti o posture o sovraccarichi) mantenendo a riposo la zona ed evitando i movimenti che hanno scatenato la patologia.

In un secondo momento sarà possibile applicare un bendaggio compressivo o terapie topiche che consentiranno ulteriormente l’accumulo di liquido e la risoluzione del problema. In caso di dolore persistente possono essere prescritti farmaci antiinfiammatori o antiedemigeni (per contrastare dolore e gonfiore).

Se la borsite non si risolve può rendersi necessario un trattamento riabilitativo con terapie strumentali (come la laseterapia, gli ultrasuoni e così via), o potrebbe essere proposta l’aspirazione del liquido bursale o l’infiltrazione di cortisonici. E’ sconsigliato il ripetersi di diversi cicli di infiltrazioni cortisoniche per gli effetti collaterale soprattutto locali del cortisone stesso. In caso di guarigione lenta o di recidiva o di insuccesso della terapia, si può anche prevedere l’intervento chirurgico di asportazione della borsa. Molto raramente le condizioni della borsa richiedono un intervento chirurgico.

In definitiva, la borsite può essere trattata con:

  • impacchi di ghiaccio
  • riposo
  • farmaci anti-infiammatori
  • terapia antibiotica
  • terapie strumentali e fisioterapia
  • drenaggio chirurgico
  • aspirazione del liquido
  • infiltrazioni di cortisonici
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Dr. Giorgio Rotundo Medico Chirurgo
Dr. Giorgio Rotundo
chirurgo della spallamedico legale

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