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Mutismo Selettivo nei bambini, come si manifesta e da cosa dipende

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 30 Novembre, 2022

Scopriamo cos'è e come trattare il mutismo selettivo

Quando si parla di Mutismo Selettivo ci si riferisce a un vero e proprio disturbo che interessa perlopiù i bambini. 

Ancora poco conosciuta, questa condizione è dovuta a un forte stato emotivo legato all’ansia, capace di innescare una reazione di blocco e sensazioni di panico ogni volta che il bambino si trova a dover comunicare in contesti non familiari e con persone estranee. 

Ma perché succede, cosa innesca il Mutismo Selettivo e come aiutare il bambino a superare questa condizione?

Lo scopriamo in questo articolo.

Cos'è il Mutismo Selettivo

Di solito inizia durante l'infanzia ma può persistere fino all'età adulta, se non riconosciuto e curato. 

Il bambino affetto da Mutismo Selettivo riesce a comunicare solo in alcuni contesti e con persone familiari. Mentre non riesce in altri, perlopiù in quelli esterni alla propria zona di comfort e in presenza di estranei. Per esempio, nei luoghi pubblici, in contesti sociali, a scuola, nello sport, ecc.

Da Mutismo Elettivo a Mutismo Selettivo

Nel tempo, lo sviluppo degli studi in materia hanno fatto luce sulla natura del disturbo confutandone l'origine intenzionale e, quindi, cambiandone il nome da Mutismo Elettivo a Mutismo Selettivo, e inquadrandolo in maniera più corretta all'interno del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

Cause Mutismo Selettivo nei Bambini

Il fenomeno del Mutismo Selettivo non ha nulla a che fare con le anomalie di origine organica o con le disfunzioni legate allo sviluppo intellettivo. In sostanza, il disturbo non dipende dalla presenza di deficit sensoriali o neurologici.

Fermo restando che il linguaggio e la comprensione funzionano correttamente, l'origine del mutismo selettivo è da ricercarsi piuttosto nell'ansia di tipo sociale che nasce da situazioni esterne e condizionanti la capacità di esprimersi.

La stessa ricerca scientifica ha dimostrato la correlazione tra ansia e Mutismo Selettivo, senza individuare altre cause responsabili come traumi, soprusi o abbandono, oppure cause legate ad autismo. I fattori condizionanti sono di tipo emotivo, psicologico e sociale. 

Esiste poi un'altra causa del Mutismo Selettivo che dipende da una condizione di stress post-traumatico. In questo caso, il problema si manifesta da un momento all'altro. A un certo punto il bambino non comunica più come era abituato a fare prima, negli ambienti in cui non aveva alcun problema a parlare e a condividere con naturalezza.

Questa reazione innesca un blocco del linguaggio e può portare al fenomeno del Mutismo Selettivo, se non vengono affrontate le cause che hanno generato il trauma.

Fattori di rischio

Mutismo selettivo

Da considerare i seguenti fattori di rischio

  • fattori genetici / ereditari: le famiglie dei bambini con mutismo selettivo soffrono di disturbi ansiogeni (comorbilità del Mutismo Selettivo con il disturbo d'ansia sociale);
  • fattori comportamentali e caratteriali: timore ed evitamento in situazioni non abituali e con persone nuove, incapacità di vivere in modo adeguato le situazioni sociali;
  • fattori familiari: genitori con problematiche relazionali, isolati dal contesto ambientale, o con forti tendenze protettive nei confronti dei figli.

Sintomi Mutismo nei Bambini

I primi sintomi possono comparire in tenera età, tra i 2 e i 4 anni, e si manifestano nella forma di una forte timidezza, timore di stare in mezzo alla gente e ritrosia o rifiuto di rispondere alle domande che vengono poste anche con dolcezza dalle persone adulte.

Il disturbo ansiogeno prende il sopravvento nel momento in cui il bambino entra nel contesto sociale e inizia a vivere anche di relazioni esterne all'ambito familiare. 

Il climax viene raggiunto, infatti, contestualmente alle prime esperienze esterne, scolastiche e/o sportive, in cui esistono i presupposti e gli sviluppi per l'aggregazione e in cui ci si aspetta che il bambino sia capace di interagire ed esprimersi verbalmente. In queste situazioni, invece, il bambino manifesta un'incapacità di parlare malgrado riesca a farlo bene nell'ambito familiare.

Il segnale d'allarme cui prestare attenzione è quello che mette in evidenza le differenti modalità con cui il bambino si comporta quando è tra persone che lo mettono a suo agio e quando è tra estranei

Nel primo caso il suo atteggiamento sarà normale, responsivo, nel secondo emergeranno immobilità, incapacità di esprimersi, espressioni facciali di disagio e imbarazzo, chiusura e in qualche caso ostilità. 

I segnali cui prestare attenzione

Esistono segnali piuttosto evidenti che lasciano scoprire la condizione di forte disagio che vive il bambino con il Mutismo Selettivo.

Tra questi:

  • scarso o assente contatto oculare;
  • disinteresse, viso inespressivo;
  • voce alterata o sussurrata nelle risposte; 
  • nervosismo, comportamenti aggressivi, scatti d'ira;
  • estremo attaccamento ai genitori.

I bambini colpiti dai sintomi più estremi di Mutismo Selettivo tendono a evitare qualsiasi forma di comunicazione parlata, scritta o gestuale. Mentre in altri casi, la forma può seguire percorsi alternativi ed esprimersi attraverso posture, gesti e movimenti della testa a significare conferma o diniego.

Ad aggravare la condizione di ansia sociale possono anche essere gli ambienti sovraffollati e i forti rumori che producono. Questo fenomeno si chiama disfunzione dell'integrazione sensoriale e implica l'incapacità di elaborare le informazioni sensoriali con la conseguenza di un’aumentata sensazione di ansia nell'interagire con gli altri.

Come affrontare il mutismo selettivo del bambino

È importante comprendere quanto prima che il bambino con Mutismo Selettivo non agisce in questo modo con intenzioni manipolatorie o per attirare l'attenzione. Non è un capriccio il suo ritrarsi e non vuole essere una forma di castigo da infliggere ai genitori o ad altre persone.

Dalla famiglia alla scuola, l'adulto dovrebbe evitare atteggiamenti insistenti o recriminatori. Non uscirà nulla di buono dallo stimolare una reazione forzata. Anzi, tutto il contrario.

D'altra parte è anche importante non rinforzare l'evitamento come risposta agli stimoli esterni, sostituendosi al bambino quando viene coinvolto in una conversazione. 

Il trattamento

Il trattamento che ha dimostrato maggiore efficacia come terapia del Mutismo Selettivo è la psicoterapia cognitivo-comportamentale, un tipo di approccio che lavora per modificare il modello di pensiero disfunzionale che ha innescato il disturbo. 

Gli obiettivi della psicoterapia cognitivo-comportamentale sono:

  • la riduzione dell’ansia sociale;
  • il lavoro per aumentare l'autostima e la sicurezza in sé;
  • il miglioramento della comunicazione;
  • la capacità di affrontare situazioni di carattere sociale e gestire le emozioni negative;
  • superare i comportanti evitanti;
  • riuscire a esprimersi con il linguaggio.
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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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