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Dermatite seborroica nel neonato: come si manifesta e quali sono i rimedi

Elena Turrini

Ultimo aggiornamento – 29 Agosto, 2023

Ecco un focus sulla dermatite seborroica nel neonato

In generale, la dermatite seborroica è un’infiammazione cronica della cute che può colpire le persone di tutte le età, dai neonati, alle persone adulte. Tuttavia, l’incidenza maggiore si ha nei bimbi appena nati e negli adolescenti.

Nel neonato, prende il nome di “crosta lattea” e la zona più colpita è il cuoio capelluto, dove le ghiandole sebacee vanno incontro ad un'anomala produzione di sebo, con la conseguente formazione di croste e aree di esfoliazione.

Nelle prossime righe vediamo le cause della dermatite seborroica nei neonati, come si riconosce e quali sono i rimedi naturali più efficaci.

Dermatite seborroica neonato: ecco le possibili cause

Va innanzitutto precisato che le cause della dermatite seborroica, ad oggi non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, la comunità medica ha avanzato delle ipotesi plausibili che potrebbero giustificare la comparsa di questo disturbo in alcuni neonati invece che in altri.

Le tesi più condivise riguardo alle cause sono due:

  • una carenza di biotina e acidi grassi essenziali;
  • passaggio di alcuni ormoni dalla mamma al bimbo durante la gravidanza, che  portano ad una iperproduzione di sebo.

Un’altra possibile spiegazione potrebbe essere legata al ruolo del microbiota intestinale dei neonati. I piccoli allattati al seno e quelli nati con parto naturale, sono infatti meno inclini a sviluppare la crosta lattea, al contrario di quelli alimentati con latte artificiale. Questo potrebbe essere spiegato dall’instaurarsi di un microbioma più forte.

I batteri buoni che colonizzano le mucose intestinali, hanno il ruolo di proteggere da malattie infiammatorie e allergie, di conseguenza, una carenza nella quantità e/o nella variabilità di queste popolazioni batteriche, potrebbe portare il piccolo a sviluppare disturbi di varia natura.

Dermatite seborroica neonato: quanto dura e come si manifesta

La dermatite seborroica fa la sua comparsa nel neonato intorno alla seconda settimana. La fase acuta dura in genere dai 2 ai 4 mesi e si risolve progressivamente nel giro di 6 mesi/un anno. Più raro invece è la formazione della crosta lattea nei bambini di uno o due anni.

La zona più colpita è il cuoio capelluto, ma può comparire anche in altre parti del corpo tra cui:

  • intorno alle sopracciglia;
  • nella zona delle palpebre;
  • dietro le orecchie;
  • sul viso;
  • sul mento;
  • sui lati del naso;
  • sulla fronte;
  • a livello delle pieghe cutanee nella regione inguinale, ascellare e sul collo.

Quali sono i sintomi della dermatite seborroica nel neonato

Come anticipato, la dermatite seborroica, è dovuta ad una iperproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee. Questo porta ad un processo infiammatorio a carico della cute che determina l’insorgenza di sintomi come:

  • rossore;
  • desquamazione della pelle con rilascio di scaglie giallo-biancastre;
  • croste spesse di colore giallastro;
  • leggero prurito.

Evoluzione della dermatite seborroica del lattante

Nella maggior parte dei casi, la dermatite seborroica nei neonati è una condizione benigna, che esordisce nei primi mesi, prosegue con un andamento ciclico (dando luogo a varie ondate di intensità diverse) e guarisce nell’arco di massimo 6 mesi/1 anno senza complicanze gravi.

Pediatra con neonato

In caso molto rari, la dermatite seborroica infantile può assumere un andamento più grave. In questo caso si parla di malattia di Leiner Moussous, una forma più severa di dermatite seborroica che coinvolge più aree del corpo e con una sintomatologia più importante. In genere i bambini colpiti da questa forma, presentano dei deficit a livello del sistema immunitario, come ad esempio la mancanza di alcune proteine del complemento C3 o C5).

Prevenzione e cura della dermatite seborroica nei bambini

Partendo dal presupposto che le cause della dermatite seborroica neonatale derivano da fattori non controllabili, come ad esempio il microbiota intestinale che si instaura alla nascita o il passaggio di ormoni dalla madre al bambino, prevenirla non è possibile.

Nonostante non sia possibile alcuna prevenzione, il disturbo si risolve spontaneamente nell’arco di qualche mese, motivo per cui non sono necessarie particolari terapie farmacologiche, a meno di casi caratterizzati da uno stato infiammatorio più rilevante.

Esistono tuttavia dei metodi utili ad controllare i sintomi nel momento in cui si presenta.

Ecco quali sono:

  • nei periodi più acuti, lavare i capelli del bimbo con dermatite seborroica, ogni due/ tre giorni, utilizzando prodotti delicati e formulati appositamente per quell’età. In questo caso è consigliato optare per prodotti per l’igiene con ingredienti di origine biologica, senza profumi, siliconi o altre sostanze chimiche;
  • applicare sulle zone interessate, un olio in grado di ammorbidire le croste della pelle o del cuoio capelluto. Può essere ad esempio l’olio di mandorle, l’olio di oliva, l’olio di calendula, o altri oli naturali addizionati con vitamine che promuovono la rigenerazione cutanea. Questi vanno lasciati agire per una decina di minuti prima di procedere con il normale lavaggio;
  • se il bimbo dovesse avvertire prurito, si può far sciogliere nell’acqua del bagnetto un po' di amido di riso, una sostanza ad azione lenitiva, rinfrescante e dal blando potere antinfiammatorio;
  • eliminare con un pettine le crosticine che si sono già staccate autonomamente dal cuoio capelluto.

Queste pratiche sono sufficienti per alleviare i sintomi e velocizzare il processo di guarigione, ma a tal proposito è importante seguire questi consigli:

  • Non forzare la rimozionedelle crosticine con utensili o con le dita, perché si rischierebbe di lesionare o irritare la pelle già infiammata o causare sanguinamento.
  • Non far indossare al bimbo cappellini in lana.
  • Non far passare troppi giorni tra un bagnetto e l’altro, perché questo non fa altro che aumentare la proliferazione batterica, potenziando il rischio di infezioni.
  • Tagliare le unghie del piccolo per evitare che, grattandosi, possa causare lesioni alla pelle.
  • Non applicare sulla cute grassi di origine animale, perché incrementano il rischio di proliferazione del fungo Malassezia Furfur, che trova terreno fertile proprio in corrispondenza delle aree colpite da dermatite seborroica.
  • Non utilizzare dei detersivi aggressivi per lavare la biancheria e gli indumenti del bambino, per non irritare ulteriormente la cute.

È consigliato rivolgersi comunque sempre al pediatra per sottoporre il piccolo ad una visita completa. Solo il medico è in grado di stabilire con esattezza il grado di evoluzione della dermatite seborroica e, se necessario, deciderà se prescrivere una pomata cortisonica per un periodo limitato di tempo, utile per ridurre l’infiammazione nei casi più conclamati.

Inoltre, il pediatra escluderà altre situazioni patologiche come la dermatite atopica o la psoriasi, che richiederebbero un trattamento medico diverso.

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Elena Turrini
Scritto da Elena Turrini

Web Content Editor e SEO Copywriter, laureata in Economia e specializzata in Neurocopywriting e Storytelling aziendale. Negli anni ha coltivato la sua passione nei confronti della salute e della scienza frequentando vari corsi.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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Elena Turrini
in Bebe e neonati

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