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Cosa c’è da sapere sul ciclo dopo il parto (capoparto)

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 28 Novembre, 2022

Scopriamo quando arriva il ciclo dopo il parto

In molti spesso si chiedono quando torna il ciclo dopo il parto, ma forse non tutti sanno che la prima mestruazione dopo la gravidanza prende il nome di capoparto.

La gestazione è un periodo di grande cambiamento per il corpo della donna e, successivamente, inizia una lenta ripresa verso la vita di tutti i giorni.

Scopriamo quando avviene la prima mestruazione dopo il parto e quanto dura.

Quando arriva il ciclo post parto?

Come detto, le prime mestruazioni dopo il parto prendono il nome di capoparto.

Esso può presentarsi a poche settimane dalla nascita oppure dopo vari mesi, poiché dipende se si sta allattando o meno: l'alto livello dell'ormone prolattina, oltre a essere responsabile della lattazione, può inibire l'ovulazione.

In linea generale, il flusso mestruale può ripresentarsi dai 70 giorni fino a svariati mesi dal parto (anche fino a tutto il periodo dell'allattamento).

Nei primi 40/50 giorni dopo la nascita del bambino, il cosiddetto puerperio, il corpo della donna torna all’assetto pre gravidanza:

  • il livello di ormoni torna normale;
  • le ovaie ricominciano a lavorare.

Tutto questo si traduce nel capoparto, il primo flusso mestruale che la donna sperimenta dopo aver partorito.

È bene fare attenzione a non confondere il capoparto con le lochiazioni, ovvero le perdite che nascono dal lavoro dell'utero durante il ritorno alla sua forma normale.

In generale, il livello di soppressione del ciclo ovulatorio varia per ogni donna e dipende dal numero delle poppate e dall'appetito del neonato:

  • se la suzione è poco frequente, è possibile che l'ovulazione si verifichi dopo poco tempo;
  • quando le poppate si verificano più spesso, la prolattina rimane alta e il ciclo richiede un tempo maggiore per riavviarsi.

Qualora non si dovesse allattare, le mestruazioni possono tornare nei 40/50 giorni successivi alla nascita del bambino.

Un ritardo o un anticipo nel capoparto può dipendere anche da:

  • costituzione;
  • alterazioni ormonali.

I sintomi delle mestruazioni dopo il parto

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La prima mestruazione dopo la gestazione presenta un flusso abbondante e diversi coaguli.

Inoltre, essendo passati nove mesi dall’ultimo ciclo mestruale, l’endometrio è molto più spesso e si possono verificare alcuni fenomeni, anche intensi, come:

  • nausea;
  • dolori alla schiena;
  • stanchezza;
  • crampi addominali;
  • mal di testa;
  • dolori al basso ventre.

Inoltre, può succedere che le nuove mestruazioni siano meno dolorose rispetto a prima della gravidanza.

Ciclo dopo il cesareo

Sotto questo punto di vista si possono sfatare i miti e le false informazioni che vogliono distinguere la comparsa della prima mestruazione in base al tipo di parto che si ha avuto.

I sintomi e le tempistiche del capoparto sono uguali e non cambiano con la tipologia di parto, sia esso fisiologico che cesareo.

Ciclo dopo il capoparto

Dopo il parto si riattiva la comunicazione tra ovaio, ipofisi e ipotalamo, che regolano i livelli ormonali responsabili del ciclo mestruale.

Come detto, però, deve passare del tempo prima di far tornare a pieno regime questo impianto: i primi cinque o sei cicli potrebbero essere irregolari e anche l’intensità del flusso è variabile rispetto a quella usuale.

Passata questa fase di assestamento, però, ci si potrebbe ritrovare con un ciclo molto più regolare di prima e meno doloroso.

Tale processo avviene perché si attiva una produzione ormonale più regolare e con un livello più basso di prostaglandine, sostanze responsabili delle contrazioni uterine che causano parte dei dolori mestruali.

Quando durano le mestruazioni dopo il parto

Il primo ciclo mestruale dopo il parto può avere una durata variabile, dagli 8 ai 10 giorni.

Essendo una situazione nuova, bisogna aspettare un po’ prima che si ripristini l'equilibrio ormonale e la regolarità del ciclo; non ci si deve preoccupare, quindi, nel caso in cui i primi cicli dovessero mancare di regolarità (solitamente ci vogliono circa 6 mesi affinché tutto torni alla normalità).

Se la donna è ancora in fase di allattamento, infatti, le mestruazioni successive al capoparto potrebbero non essere puntuali e, anzi, ritardare o arrivare in anticipo rispetto alla data prevista.

Se il ciclo dovesse ritardare ulteriormente o restare irregolare, si consiglia di rivolgersi a un'ostetrica o al proprio ginecologo di fiducia per verificare che non siano presenti problemi sottostanti.

Capoparto e fertilità

L'assenza di ciclo dopo il parto non significa, necessariamente, che la donna non sia fertile, anzi: durante l'allattamento, infatti, (ovvero quando mancano le mestruazioni) è comunque possibile concepire.

Gli alti livelli di prolattina possono inibire l'ovulazione, ma non è detto che questa non avvenga anche in assenza di ciclo.

Trascorso il puerperio, la donna può tornare ad essere fertile in qualunque momento, ma è bene tenere conto del fatto che l'ovulazione può verificarsi prima rispetto all'arrivo del capoparto.

L'allattamento, nonostante possa inibire temporaneamente il ciclo ovulatorio, non è una protezione contraccettiva; quindi il concepimento durante l'allattamento non è affatto impossibile.

Anzi, l'assenza delle mestruazioni potrebbe ritardare la consapevolezza di una nuova gravidanza in corso.

Se si vuole evitare una nuova gravidanza, è bene sapere che si può tornare ad assumere la pillola un mese dopo la nascita del bambino (ma, se si è in allattamento, è meglio passare alla minipillola). Nel frattempo, o in alternativa, c’è sempre il preservativo.

Per essere sicuri ci si può sempre rivolgere al proprio ginecologo di fiducia.

Quando consultare il medico

Se il ciclo mestruale non riprende nei tempi e nelle modalità previste, è consigliabile rivolgersi a un medico per escludere eventuali complicazioni.

Inoltre, è bene avere un consulto il prima possibile quando si verifica:

  • innalzamento della temperatura corporea;
  • dolore addominale di forte intensità;
  • sanguinamento continuo e protratto per oltre sette giorni;
  • perdita ematica vaginale con forte dolore ed improvviso;
  • emorragia talmente abbondante da richiedere la sostituzione dell'assorbente ogni ora.
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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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