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Endometrio

Ginecologia
Endometrio

Cosa è l'endometrio

L'endometrio è il rivestimento interno dell'utero, ovvero la sua tonaca mucosa. L'utero, insieme alle tube di Falloppio e alle ovaie, costituisce il sistema riproduttivo di una donna e fornisce al feto un posto in cui crescere. È costituito da una muscolatura liscia chiamata miometrio, a cui aderisce l'endometrio, che svolge un ruolo fondamentale durante la gravidanza. In embriologia, è il luogo dove si annida l'embrione quando si impianta.

L'endometrio è costituito da un epitelio di rivestimento e una lamina propria, può quindi essere diviso in due strati:

  • uno funzionale
  • uno basale sottostante
Lo strato funzionale è costituito da un singolo strato di cellule ciliate, intervallate da cellule caliciformi secernenti muco; mentre la lamina propria, o stroma, è composta da tessuto connettivo lasso povero di fibre. In entrambi gli strati si trovano ghiandole uterine e tessuto di sostegno che contengono grandi quantità di vasi sanguigni.

Cosa accade all'endometrio in gravidanza

Durante la gravidanza, le ghiandole e i vasi sanguigni nell'endometrio aumentano ulteriormente di dimensioni e di numero. Gli spazi vascolari si fondono e diventano interconnessi, formando la parte materna della  placenta che fornisce ossigeno e nutrimento all'embrione (che dopo l'ottava settimana dal concepimento diventa feto). La parte fetale della placenta deriva dal residuo di parete ovulare ricca di villli coriali, che resta attaccata alla parete uterina.

Lo spessore dell'endometrio, inoltre, tende ad aumentare nei cicli successivi alla gravidanza rispetto ai precedenti, passando da una media di di 11,3 millimetri a una di 11,9. Con l'aumento dello spessore endometriale c'è anche una tendenza marginalmente significativa di diminuzione degli aborti spontanei in gravidanza.

Perché l'endometrio si inspessisce

Solitamente l'endometrio di giovani ragazze e delle donne in menopausa è relativamente sottile e non cambia. Nelle donne in periodo fertile, invece, durante il ciclo mestruale si verificano dei cambiamenti nell'endometrio, in risposta a mutazioni nei livelli ormonali.

L'epitelio di rivestimento, quindi, subisce variazioni cicliche in risposta agli stessi cambiamenti ormonali che coincidono con l'ovulazione. Ad ogni ciclo prima dell'ovulazione, l'endometrio subisce modifiche per preparare l'utero all'impianto di un uovo fecondato.

Il ciclo endometriale si divide principalmente in due fasi, in cui lo spessore dell'endometrio cambia.

Durante la fase proliferativa, sotto l'influenza degli estrogeni secreti dalle ovaie, il rivestimento dell'utero si ispessisce. Le ghiandole uterine crescono e i vasi sanguigni riempiono il tessuto di sostegno. Tra il sesto e il quattordicesimo giorno di ciclo mestruale, abbiamo quindi l'endometrio proliferativo, detto anche utero proliferativo.

La fase seguente è quella secretiva, in cui l'endometrio arriva al suo massimo spessore di circa 10-14 millimetri. Al momento dell'ovulazione, i livelli di progesterone aumentano. Il progesterone provoca l'addensamento dell'epitelio di rivestimento. Le ghiandole e le arterie si uniscono per consentire l'impianto e preparare la base per lo sviluppo della placenta.

Se non c’è stato concepimento, la concentrazione di estrogeni e progesterone cala e l’endometrio si sfalda, dando origine al flusso mestruale.

Il flusso mestruale è costituito da cellule, miste a sangue, che cadono dallo strato funzionale e dai piccoli vasi sanguigni che circondano le ghiandole. All'avvio del successivo ciclo ovulatorio, lo strato funzionale ricresce sotto l'influenza degli estrogeni dallo strato basale sottostante.

L'endometrio reagisce anche ai farmaci ormonali o ad eccessi di ormoni fisiologicamente prodotti in risposta alle variazioni ormonali naturali.

Un esempio riguardante l'assunzione di farmaci è ciò che accade all'endometrio nelle donne che utilizzano solo progesterone come metodo di contraccezione. Si può verificare un eccesso cronico di progesterone che limita l'accumulo dello strato funzionale dell'endometrio, riducendo o eliminando del tutto il sanguinamento mestruale.

Il secondo esempio riguarda le donne obese. Le cellule di grasso in eccesso producono un incremento dei livelli di estrogeni, aumentando il flusso mestruale a causa di una maggiore aggregazione dello strato funzionale durante la fase proliferativa. Questo cronico accumulo supplementare può anche portare a una condizione chiamata iperplasia endometriale (che, se non corretta dall’apporto di progesterone, può essere considerata lesione precancerosa).

Per conoscerne lo spessore, si esegue solitamente un'ecografia all'endometrio, per via transvaginale.

Malattie dell'endometrio

Sono diverse le patologie connesse all'endometrio e all'utero in generale, noi parleremo delle più diffuse:

L'adenomiosi è una condizione patologica benigna. Una sezione di tessuto endometriale si sviluppa lungo le pareti dell'utero e invade il miometrio. Viene detta anche “endometriosi interna”, da non confondere con l'endometriosi vera e propria , che colpisce gli organi adiacenti all’utero, come tube, ovaie, intestino, ureteri ed è  conosciuta come “endometriosi esterna”.

Quasi la totalità dei tumori all'utero ha origine dall'endometrio, assumendo quindi il nome di carcinomi endometriali (in genere adenocarcinomi endometriali o adenocarcinomi endometrioidi).

Il cancro all'endometrio uterino è un tipo di tumore che origina dal rivestimento interno dell'utero. Rappresenta circa il 6% di tutti i tipi di cancro nelle donne ed è anche il tipo di tumore uterino più diffuso.

La sua causa esatta è sconosciuta, ma si ipotizza sia dovuto ad alti livelli ormonali, sopratutto di  estrogeni, ormoni sessuali femminili prodotti dalle ovaie. L'aumento di questi ormoni può far ispessire l'endometrio e aumentare potenzialmente le probabilità di cancro. L'unica cosa che si sa per certa è che il tumore ha inizio quando avviene una mutazione genetica nelle normali cellule endometriali, facendole evolvere in cellule neoplastiche. Queste cellule poi si moltiplicano rapidamente e formano il tumore. Nei casi più gravi possono anche dare metastasi.

Il cancro endometriale si diagnostica, di solito dopo un test delle urine o del sangue, tramite quattro possibili esami fisici:

  • esame pelvico: il medico controlla l'utero, la vagina, il retto e la vescica in cerca di anomalie;
  • pap-test: è davvero molto importante per tutte le donne sottoporsi a questo tipo di esame, in quanto è utilissimo nella prevenzione dei tumori uterini; esso verifica la presenza di cellule atipiche nel collo dell'utero e nella parte superiore della vagina; anche se è meno specifico nell’identificare un carcinoma endometriale, soprattutto nelle prime fasi.
  • Ecografia pelvica transvaginale : questo test utilizza le onde sonore ad alta frequenza per creare un'immagine dell'utero e verificare la presenza di anomalie sospette; La sonda transvaginale, oltre ad essere più comoda per la paziente ,che non deve riempire la vescica, permette di esplorare più da vicino utero, endometrio  ed ovaie.
  • biopsia: il medico specializzato preleverà un piccolo campione tissutale di endometrio per analizzarlo in laboratorio, attraverso un curettage, o una biopsia isteroscopica
È fondamentale che tutte le donne tengano sotto controllo il proprio utero attraverso esami appositamente prescritti dal medico, onde evitare di sviluppare un tumore all'utero e non scoprirlo in tempo. In particolare, devono fare attenzione le donne dopo la menopausa, soprattutto tra i 60 e i 70 anni, le donne che si trovano in una condizione di obesità, che assumono progesterone, che sono sottoposte a estrogeni o che soffrono di diabete e ipertensione.

Le opzioni di trattamento sono simili a quelle per altri tipi di cancro, cioè:

  • intervento chirurgico, che prevede un'isterectomia (rimozione dell'utero) o un'ovarosalpingectomia (rimozione di ovaie e tube di Falloppio) ed eventuale linfoadenectomia;
  • radioterapia a fasci esterni o brachiterapia;
  • chemioterapia;
  • terapia ormonale.
La scelta del trattamento viene effettuata dal medico in base allo stadio del tumore e alla sua diffusione.

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Dr. Gianfranco Blaas
Dr. Gianfranco Blaas
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