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L’elenco completo dei farmaci compatibili in allattamento

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 24 Agosto, 2023

scopri i farmaci consigliati durante l'allattamento

Quando bisogna scegliere quale farmaco assumere in allattamento, la questione si fa molto delicata: da una parte la salute del futuro genitore deve essere preservata, dall’altra rimane prioritaria anche la salute del bambino – dal momento che il principio attivo contenuto nel farmaco può passare nel latte.

Scopriamo, quindi, quali sono i farmaci compatibili con l’allattamento.

Allattamento e antinfiammatorio

Quando, durante l’allattamento, la futura mamma dovesse avere la febbre o provare del dolore leggero, è possibile ricorrere senza problemi al Paracetamolo – un farmaco ad azione analgesica e antipiretica.

Tra gli aninfiammatori cui è possibile ricorrere in questo periodo vi è anche:

  • ibuprofene, può essere assunto fino ad una done massima giornaliera di 1600 mg (viene usato anche nel protocollo per la mastite).

Quest’ultimo, facente parte della famiglia dei FANS e dal potere analgesico e antinfiammatorio, può essere assunto sotto varie forme, ovvero:

  • uso locale;
  • uso orale;
  • per via endovenosa.

L’utilizzo di antidolorifici in allattamento è sicuro perché il passaggio nel latte del principio attivo in questione è notevolmente basso e, nel caso, sarebbe comunque inferiore alla dose prescritta ai bambini in caso di necessità.

Arnica in allattamento: è possibile?

L’applicazione di arnica è sicura –– perché difficilmente assorbibili e, di conseguenza, risulta essere compatibile con l’allattamento.

Nonostante ciò, bisogna comunque ricordare che l’arnica è tossica e bisogna prestare attenzione nell’evitare di spalmarla in zone che potrebbero venire a contatto con la bocca del bambino.

Sotto questo punto di vista, infatti, è bene che la mamma si lavi le mani dopo aver applicato la pomata .

Antibiotico: si può in allattamento?

Gli antibiotici considerati sicuri da assumere durante l'allattamento, perchè meglio tollerati dal bambino rispetto ad altri, sono:

  • amoxicillina, presente nell'Augmentin;
  • pennicillina e derivati;
  • ampital, a base di Ampicillina;
  • colliri a base di levofloxacina;
  • eritromicina;
  • velamox;
  • cefalosporine;
  • zimox, utilizzato nella cura di ascessi e infezioni delle mucose del cavo orale, non ha controindicazioni se usato secondo le modalità indicate.

Gli antibiotici sconsigliati in allattamento, invece, sono:

  • zitromax, contenente Azitromicina, per via della facile concentrazione nel latte materno e dell’eliminazione più lenta rispetto ad altri antibiotici;
  • loramfenicolo;
  • ciprofloxacina;
  • tetracicline;
  • sulfamidici.

Si ricorda che è sempre buona cosa consultare il medico o il pediatra per una valutazione specifica.

Allattamento e cortisone, è pericoloso?

Il trattamento con corticoidi sistemici è compatibile con l’allattamento (perché scarsamente escreti nel latte materno), pertanto si può ricorrere a:

  • prednisone;
  • prednisolone.

Antistaminico in allattamento

L’antistaminico in allattamento è un farmaco sicuro: per l’asma, ad esempio, l’uso di spray o aerosol non comporta nessun tipo di assorbimento nel sangue o nel latte.

Ricordiamoci che l’antistaminico porta solitamente sonnolenza, pertanto ricreare la situazione per essere in sicurezza. 

Per quanto riguarda le forme epilettiche, invece, i medicinali di uso più comune sono compatibili con l’allattamento, ma occorre fare attenzione ai barbiturici.

Alcuni consigli sui farmaci in allattamento

Quando si assumono farmaci durante l’allattamento, bisogna prestare attenzione a diversi fattori, come:

  • la quantità assunta di medicinale;
  • le modalità di assunzione (orale, locale ecc);
  • la biodisponibilità del farmaco (ovvero quanto può essere assorbito dal tratto gastrointestinale);
  • il tipo di farmaco utilizzato.

donna prende farmaci in allattamento


Farmaci consigliati in allattamento

In definitiva, ecco un elenco di farmaci consigliati durante l’allattamento:

  • antinfiammatori non steroidei;
  • antibiotici;
  • antistaminici;
  • analgesici e/o antipiretici;
  • farmaci gastrointestinali.

Per ridurre al minimo la possibilità di incorrere in eventuali rischi quando si assume un farmaco in allattamento, occorre ricordare di preferire principi attivi per i quali esiste un'esperienza clinica comprovata durante l'allattamento, evitando farmaci a lunga durata d'azione. 

Inoltre, sarebbe meglio preferire una via di somministrazione che riduca al minimo il passaggio nel latte materno (ad esempio, corticosteroidi inalatori anziché orali) e dedicarsi a farmaci difficilmente assorbiti per via gastrointestinale, seguendo la dose minima efficace.

Infine, si consiglia di assumere il farmaco dopo la poppata, in modo da garantire il massimo tempo di metabolizzazione prima della successiva, monitorando attentamente il bambino per verificare eventuali reazioni avverse.

I farmaci vietati in allattamento

Ecco, invece, una lista di medicine da evitare durante l’allattamento:

  • antitumorali, perché diminuiscono le difese immunitarie;
  • mesalazina, che può causare diarrea;
  • atenololo e acebutololo, poiché il bambino può essere soggetto a disturbi respiratori o del ritmo cardiaco;
  • ergotamina, da utilizzare contro emicrania, può dare vomito, convulsioni e diarrea;
  • litio e antidepressivi, che possono far calare la pressione e il ritmo cardiaco;
  • aspirina, perché potrebbe causare, anche se raramente, Sindrome di Reye (dall’esito quasi sempre letale e che colpisce maggiormente i bambini);
  • bromocriptina, usata nella cura del Morbo di Parkinson, che sopprime la produzione del latte;
  • fenobarbital e primidone (antiepilettici), che possono dare sonnolenza, crisi di astinenza e alterazioni dei globuli rossi.

Farmaci in allattamento: come capire se il medicinale passa nel latte

Come prima cosa occorre sottolineare che la maggioranza dei medicinali si trasferisce nel latte materno, ma, se si seguono le dosi consigliate, l’impatto sulla produzione di latte è decisamente trascurabile: la concentrazione di farmaci nel latte è estremamente bassa e, con qualche eccezione, la dose assorbita dal neonato rappresenta meno dell'1% di quella assunta dalla madre.

I fattori che vanno ad incidere sulla quantità di farmaco che passa nel latte materno sono:

  • capacità di assorbimento intestinale di madre e bambino;
  • modalità di somministrazione;
  • la dose di farmaco assunta;
  • la capacità di legarsi alle proteine nel sangue materno (più è alta meno passano facilmente nel latte);
  • la lipofilia (ovvero la solubilità di una sostanza chimica nei lipidi): i farmaci più lipofili si trasferiscono maggiormente;
  • il giorno di allattamento: durante i primi giorni di vita, il colostro viene assunto dal neonato in quantità così ridotte che la quantità di farmaco che raggiunge il bambino è molto bassa;
  • l’approvazione del farmaco per i bambini;
  • l’emivita del farmaco (ovvero la durata del farmaco nel sangue materno): si consiglia di preferire farmaci con emivita breve per evitare l'accumulo nel sangue materno;
  • lo stato di salute e l'età del bambino: i prematuri sono più suscettibili a livelli elevati di farmaci a causa dell'immaturità del fegato e dei reni.

Si ricorda che prima di assumere un farmaco in allattamento è buona cosa confrontarsi con un esperto in allattamento. Si potrebbe anche chiamare il numero verde del centro antiveleno di Bergamo o Roma che sono i due centri specializzati in farmaco e allattamento, per poter avere tutte le informazioni necessarie per la somministrazione.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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