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7 patologie che colpiscono le donne più che gli uomini

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 15 Febbraio, 2016

Esistono svariate patologie che colpiscono solo le donne e poi ci sono altre malattie per le quali, benché possano interessare anche l’uomo, si è portati a pensare quasi in automatico che riguardino in modo esclusivo le esponenti del gentil sesso, come nel caso del cancro al seno e dei disturbi alimentari.

Al contrario, le donne soffrono di alcuni particolari disturbi molto più comunemente rispetto all’uomo, ma tutto ciò non è di pubblico dominio. Ad esempio, le patologie autoimmuni colpiscono sempre più spesso e in modo preferenziale la donna: secondo Virginia Ladd, fondatrice dell’American Autoimmune Related Diseases Association, addirittura 9 su 10 tra coloro che risultano affetti dal lupus, malattia autoimmune, sono donne.

Secondo la Ladd, i motivi che potrebbero spiegare perché alcune malattie “preferiscono” le donne non sono ancora noti: tuttavia, dicono molte ricerche, gli estrogeni, ormoni sessuali femminili, svolgerebbero un ruolo chiave nel meccanismo mediante cui ciò avviene.

Vediamo insieme sette patologie autoimmuni e non che colpiscono di più le donne.

Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla è una patologia del sistema nervoso centrale che colpisce tre volte in più le donne rispetto agli uomini. Secondo molti esperti, la sclerosi multipla sarebbe una patologia autoimmune, benché nessun antigene specifico sia stato identificato fino ad oggi. La sclerosi multipla può insorgere dunque con più probabilità tra i 20 e i 40 anni: tra i primi sintomi accusati da chi soffre di questa patologia ci sono spesso intorpidimento muscolare, paralisi e disturbi della vista. Attualmente, non esistono terapie farmacologiche o di altro tipo che permettano di guarire dalla malattia.

Sindrome da stanchezza cronica

I Centers for Disease Control and Prevention americani descrivono questo disturbo come una patologia complessa e devastante che si presenta con stanchezza incessante, dolori muscolari, insonnia e problemi di memoria. Le donne, per motivi non noti, hanno probabilità quattro volte maggiori rispetto agli uomini di soffrire di questa sindrome che spesso rende “impossibile” svolgere anche le normali attività quotidiane, come vestirsi o recarsi al lavoro.

Lupus

Si tratta di una patologia autoimmune in cui le cellule del nostro sistema immunitario attaccano erroneamente i tessuti sani della pelle e delle articolazioni: stanchezza cronica, mal di testa, gonfiore di arti, mani e piedi, perdita di capelli sono i sintomi tipici del lupus. Secondo la Lupus Foundation of America, questa malattia colpisce in modo preferenziale le donne soprattutto in giovane età: il 90% di coloro che risultano affetti dal lupus sono donne e la patologia può causare gravi danni a lungo termine soprattutto a livello renale.

Sindrome dell’intestino irritabile

Si tratta di un disturbo molto comune che colpisce il colon e si presenta con crampi, dolore, gonfiore, disfagia, aerofagia, diarrea o costipazione protratti nel tempo. Secondo l’International Foundation for Functional Gastrointestinal Disorders, ogni anno tre milioni e mezzo di americani si rivolgono a uno specialista, accusando i sintomi che caratterizzano questa sindrome e, inoltre, le donne soffrono più spesso di questa patologia rispetto agli uomini ma nessuno conosce il perché. In particolare, il 65% di coloro che soffrono di questa malattia sono donne.

Infezioni trasmissibili sessualmente

Ogni anno negli USA si registrano circa 19 milioni di nuovi casi di infezioni contratte mediante rapporti sessuali e, ovviamente, tutto ciò riguarda maschi e femmine nello stesso modo. Tuttavia, secondo l’U.S. Department of Health and Human Service, a causa delle differenze anatomiche esistenti tra gli organi sessuali di uomini e donne, queste ultime accusano facilmente i sintomi più frequenti e più gravi di infezioni di natura batterica o micotica, come candida, clamidia o gonorrea.

Depressione

Secondo molti studiosi, la depressione colpisce il doppio delle donne rispetto a quanto avvenga tra gli uomini: secondo la statunitense Mayo Clinic, circa una donna su cinque sviluppa la depressione nel corso della vita, ma le motivazioni per cui ciò avvenga non sono note. Probabilmente, le donne sono soggette a più sbalzi ormonali nel tempo che possono influenzare il tono dell’umore, tendono a essere più riflessive rispetto agli uomini ed inoltre vivono mediamente più a lungo e dunque sperimentano di più condizioni che possono predisporre alla depressione come solitudine e lutti.

Celiachia

Secondo il Nation Foundation for Celiac Awareness degli Usa, la celiachia è molto più diffusa tra le donne: circa il 60-70% di coloro che soffrono di questo disturbo appartengono al gentil sesso. Oltre ai classici sintomi a livello gastrointestinale, quali gonfiore, diarrea, mal di stomaco, anomala perdita di peso, la celiachia può provocare anche problematiche legate alla fertilità.

In particolari, alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra ciclo mestruale irregolare, infertilità e celiachia: secondo il Nation Foundation for Celiac Awareness, la patologia viene diagnosticata mediamente attorno ai 45 anni, età alla quale molte donne giungono dopo aver sofferto per anni di disturbi legati alla riproduzione senza conoscere il legami di questi con questa intolleranza alimentare.

 

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Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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